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Giuseppe Marchese

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Dodici anni fa con la famiglia andai alla tomba di San Francesco di Paola a Tours.

Ai lati della tomba da un lato un orto quasi abbandonato e gestito direttamente dai Minimi, dall’altro una serie di orti ben curati e gestiti da abitanti della cittadina.

Oggi questo fenomeno è diventato sempre più importante.

Non solo per la produzione di prodotti orticoli di alta qualità, ma anche per il rapporto che si instaura tra coloro che utilizzano questi piccoli terreni. Una sorta di socializzazione accelerata.

Tra l’altro i prodotti sono vendibilissimi perché si tratta di generi di cui si sa la provenienza e la bontà.

Si tratta di modelli urbani capaci di soddisfare le esigenze dei cittadini peraltro conservando terreni che vengono sottratti alla selvaggia speculazione edilizia.

Un modello che diventerà sempre più indispensabile man mano che la popolazione mondiale crescerà fino ai 9 miliardi previsti per il 2050.

Gli orti sociali saranno allora da un lato una "via d'uscita dalla povertà" fornendo cibo per le famiglie più povere e reddito dalla vendita dei prodotti, con un basso costo iniziale e un'alta resa per unità di tempo.

Avremmo voluto rinvenire un centinaio di micro orti muniti di acqua potabile ( ove possibile da pozzi scavati nella zona) da assegnare ad anziani ed a famiglie dotandoli di micro recinzioni e di piccoli box per conservare attrezzi.

Lo avremmo fatto se fossimo riusciti ad andare a gestire il comune. Non è andata così!

Volevamo anche creare un mercato sociale dei prodotti da orti sociali. Un mercato da allocare nell’area del mercato degli agricoltori nei pomeriggi.

Ne avevamo parlato con la Coldiretti che avrebbe gestito il mercatino per le famiglie amanteane in maggiore stato di bisogno.

Lo proponiamo alla nuova amministrazione Sabatino.

Chissà che la nuova Giunta non faccia propria la nostra proposta.

Amantea non ha bisogno di attori, ma di idee che aiutino la comunità e questa ci sembra una buona idea

E di pezzi di orti ne avevo già individuati molti.

Giuseppe Marchese

Era il 10 giugno 1940 quando, dal balcone di una piazza Venezia riempita ad arte, come tante piazze di queste elezioni in corso, Benito Mussolini pronunciò il suo discorso più tragico.

Riecheggiano nei documentari la sue parole :”La parola d’ordine è una sola, categorica ed imperativa: Vincere. E Vinceremo!”

E poi le altre terribili parole:” Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra Patria. L’Ora delle decisioni irrevocabili”!

E fu guerra. E perdemmo.

Difficile non sentire riecheggiare quelle parole negli appelli dei politici di ogni livello di ogni ordine e grado.

L’Italia ed Amantea sono confuse come lo erano settantaquattro anni fa quando si entrò in guerra senza volerlo, costretti dalla Germania, con la supponenza degli arroganti, dei gestori del potere, pronti a perdere ancora una volta, pronti a lasciare sui campi la faccia di un popolo e la vita dei soldati, mentre i generali dietro le loro scrivanie continuavano e continuano a percepire alti stipendi senza rischiare.

Tanto si sa come finisce la storia.

I generali saranno sempre tali, i ricchi saranno sempre tali, ed il male sopravviverà cambiando partito o divisa e quelli che pagheranno saranno sempre coloro che non hanno la forza di opporsi a chi decide per essi.

C’è una sola possibilità :il VOTO.

Un voto responsabile, un voto dignitoso, un voto a coloro che vogliono affrontare i problemi di tutti e non soltanto i propri, a coloro che vogliono scendere in prima linea e non salire sul balcone a vedere la piazza osannante, a coloro che vogliono essere degni e riconoscere l’altrui dignità, a coloro che non vanno per fare la differenza tra figli delle galline bianche e figli delle galline nere, a coloro che non vanno per mettere le mani sulla città.

Attenti allora. Attenti ai falsi profeti, attenti a coloro che parlano senza dire nulla, attenti ai bugiardi, attenti a coloro che hanno 3000 voti e non riescono a mettere su una lista, a coloro che sono figli putativi del male e che hanno solo l’obiettivo di essere loro stessi il male, a coloro che credono solo in quello che loro stessi dicono, a coloro che salgono sul cavallo che passa diventando Amazzoni o piccoli Napoleoni e se ne immaginano perfino proprietari, a coloro che hanno una faccia d’angelo ed un animo da diavolo, attenti agli ipocriti, attenti a quelli che vendono i posti di lavoro o danno in posti di lavoro ai figli, agli amici e perfino agli amanti, attenti a coloro che vi riempiono di tasse solo per favorire gli amici.

Amantea ieri come oggi è di fronte ad un momento difficile ed è necessario far la scelta migliore

Auguri Amantea! Scegli il BENE! Di male ce n’è già troppo!

Giuseppe Marchese

La Commissione Straordinaria ha deciso di annullare la concessione del servizio "Strisce blu" nel comune di Scalea, ricordiamo che l'assegnazione risale al 21 giugno dello scorso anno, all'impresa Scalea Parking costituita tra l'altro anche dalla Cooperativa Sociale "Donne al Lavodo" di Amantea.

Lo scorso giugno la aggiudicazione definitiva del servizio dei parcheggi a pagamento in Scalea .

La assegnazione venne fatta con determina risale al 21 giugno 2013 all'associazione temporanea di imprese denominata Scalea Parking e costituita da Lavoro gestione e servizi di Scalea, capogruppo, e dalla cooperativa sociale “Donne al lavoro” di Amantea..

Ma ora la Commissione straordinaria ha annullato l’aggiudicazione definitiva della concessione di servizio relativa al parcheggio su aree pubbliche o di uso pubblico nel territorio del Comune di Scalea

Annullato quindi anche il contratto.

L’aggiudicazione definitiva della gara sarebbe divenuta efficace proprio con la stipula del contratto, dopo la verifica del possesso dei requisiti previsti dalla legge.

Sulla determina n 18 del 20 marzo scorso si legge che :

“In data 11 marzo lo scrivente comune ha ricevuto informazione antimafia ai sensi del Dlvo 6.9.2011 n 159, protocollo 9881/Area I OSP del 27.2.2014 da parte della prefettura di Cosenza, afferente la società cooperativa LGS sopracitata”;

e di seguito:

“l’anzidetta informazione ha significato che nei confronti della società cooperativa LGS, con sede in Scalea, sussistono tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata”

Ed infine che :

“poiché la situazione da cui è emerso il tentativo di infiltrazione mafiosa interessa proprio un impresa mandataria di un associazione temporanea di imprese, le cause di divieto o di sospensione operano anche nei confronti dell'altra impresa partecipante”.

Il Consiglio di Stato, fra l'altro, ha ritenuto che l'informativa tipica "ha carattere interdittivo di ulteriori rapporti con le amministrazioni appaltanti. In altri termini l'efficacia interdittiva discende direttamente dalla valutazione del Prefetto per cui la stazione appaltante non ha alcun potere discrezionale”.

Copia del provvedimento è stata trasmessa anche alla Prefettura di Cosenza.

Scalea Veduta

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