Una delle cose più difficili da misurare per chi si occupa di marketing sono i ritorni di investimento. Grazie al Performance Marketing è possibile analizzare i risultati delle attività pubblicitarie sulla rete, i dati statistici come ROI (Return on investment) e KPI (Key Performance Indicators) sono fondamentali per capire l'andamento di una campagna, per allocare le risorse a disposizione e per comprendere se stiamo avendo successo oppure no. Quali sono le metriche che i marketer usano di più per una valutazione del genere? Se lo è chiesto Allocadia che ha messo in piedi un sondaggio intervistando 200 marketer europei e nordamericani.
Metriche più utilizzate
di seguito trovate le tre tipologie di metriche più usate dai professionisti del settore
- il 57% dei marketer intervistati ha detto di basarsi sulle activity based metrics, ovvero le attività che compiono gli utenti in una specifica campagna o in una ads. Ad esempio i click generati, i like, le visite, le condivisoni. Insomma le iterazioni complessive. Una metrica che da sola non vale moltissimo, ma fa capire il trend.
- a seguire, il 48%, ha affermato di utilizzare le marketing funnel metrics, ovvero le metriche strettamente collegate ai funnel di conversione di una campagna Il funnel, parola derivata da "tunnel", è un qualcosa che guida ed indirizza gli utenti a compiere un'azione. Una richiesta, l'inserimento di una mail o di un numero di telefono, un acquisto. oppure la compilazione di form che richiede l'inserimento di dati sensibili come indirizzo, posta elettronica o contatto telefonico.
- al terzo posto, il 47% dei marketer, ha affermato di prendere in considerazione il contributo del marketing al business. Ovvero si controllano tutti quegli indicatori che definiscono in maniera univoca il ROI di una campagna, in termini di guadagni o vendite.
Strumenti
purtroppo poco più della metà delle aziende, il 55% , ha affermato di poter condurre report solo sulle campagne di marketing passate, mentre il 13% di queste addirittura non ha accesso alle fonti per attingere a dati rilevanti e non conduce report integrati. In pratica è solo il 5% che è in grado di utilizzare modelli avanzati di analisi ad ogni livello aziendale. Per quel che riguarda gli strumenti informatici usati la piattaforma principe è EXCEL, l'82% dei marketer lo usa, A seguire, con il 61% da PowerPoint.
Lacune anche per quel che riguarda la pianificazione degli investimenti in marketing. Il 39% ha ammesso di non usare strumenti che siano considerati adeguati, mentre il 29% usa solamente Excel e Power Point. Si tratta di un problema "culturale aziendale". A disposizione degli specialisti ci sono molti tool di analisi, ma manca la volontà di resettare abitudini conclamate nel tempo.
L'individuazione dei KPI su cui puntare le modalità di misurazione e monitoraggio di una campagna di Visibilità è certamente una delle sfide più complesse che ogni specialista deve affrontare, non solo perché strettamente connessa alla valutazione dell’efficacia degli investimenti, ma anche perché costituiscono un prezioso riferimento per l'allocazione del budget futuro. Sul mercato la concorrenza aumenta sempre di più, l'arena dei social si fa complessa e variegata, bisogna essere attenti e stare sempre alla finestra, il mondo della tecnologia online cambia infatti alla velocità della luce.