
Altro che “amantiella a terza!”
Abbiamo un centro storico che cade a pezzi ma Franceschini non ci da un euro!
O forse nemmeno ne abbiamo chiesto?
Amantea zero euro.
Cosenza 9 milioni di euro, come dice la Santelli.
Od addirittura 90 milioni di euro come dice Oliverio
Nel mentre la politica( Franceschini, Oliverio, Santelli, Occhiuto), sotto le elezioni, decide quale sia la verità.
Il Comitato Piazza Piccola parla di “Squallida propaganda politica portata avanti da chi, attraverso le proprie misure politiche, umilia e prende in giro cosentini e cosentine”
Poi continua “Si avvicina il 4 marzo e tutte le forze politiche sono impegnate in promesse e annunci altisonanti. Il Partito Democratico, attraverso il ministro Franceschini e il presidente della regione Mario Oliverio, ha giocato la propria carta pensando di poter prendere in giro i cittadini di Cosenza.”
Infine conclude “Abbiamo letto di “90 milioni per il centro storico”, questo lo slogan con il quale l’amministrazione regionale ha annunciato l’arrivo di fondi destinati alla città storica. Alcuni mesi fa abbiamo incontrato il ministro Franceschini, in visita a Cosenza per presentare il suo ultimo libro. Abbiamo spiegato la reale e drammatica situazione del nostro centro storico e le priorità sulle quali intervenire. Le lettere che gli abbiamo consegnato affrontavano i temi del disagio sociale, dell’abbandono strutturale e del degrado in cui versano i beni culturali. Il Ministro in quella sede diede ascolto e comprese apparentemente le nostre istanze, a distanza di poche settimane Cosenza veniva inserita nel progetto di recupero dei centri storici insieme a Palermo, Napoli e Taranto. Sono tante le promesse disattese da parte della politica, quella del ministro del governo Gentiloni rientra a pieno titolo in questa categoria. Oggi leggiamo che diversi milioni verranno investiti su dei monumenti di importanza artistica, architettonica e culturale. Monumenti che, se pur importanti, non corrono il rischio crollo e si presentano in maniera accettabile.
Inoltre molti di questi beni sono stati recentemente ristrutturati: l’attuale sede della Provincia (sotto la giunta Oliverio), la galleria nazionale (restaurata circa 10 anni fa) e l’immobile che ospita la sede della biblioteca nazionale.
Questi interventi segnano la distanza siderale tra le priorità della politica regionale e le esigenze di chi vive il quartiere.
Si palesa ancora una volta l’assoluta mancanza di conoscenza del territorio, non c’è traccia di alcuna pianificazione e idea condivisa con l’amministrazione comunale e con i cittadini.
Cosa ce ne facciamo di interventi “a pioggia” se mancano obiettivi e strategie chiare e comuni? Perché gli interventi riguardano immobili di enti pubblici e della Chiesa e non quelli dei privati cittadini, che rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica?
Dovremo assistere all’ulteriore deterioramento delle opere di interesse culturale,storico,artistico e paesaggistico (edicole votive,portali,vicoli ecc)?
Perché si parla di 90 milioni se invece alla città ne sono riservati solo 8? Squallida propaganda politica portata avanti da chi, attraverso le proprie misure politiche, umilia e prende in giro cosentini e cosentine. Durante le passeggiate , all’indomani dei crolli, dove posavate il vostro sguardo?”
Noi ,no!
Amantea , no!
Il castello cade a pezzi. La torre civica cade a pezzi. Il collegio dei Gesuiti cade a pezzi. Via Duomo è chiusa da troppi anni. Via Antica è chiusa da troppi anni. Via del castello è chiusa da anni. La chiesa di san Nicola è a pezzi . La chiesa di Sant’Elia ha bisogno di manutenzione. I ruderi della cinquecentesca dimora dei Gracchi sono a pezzi. La casa della Carità cade a pezzi.
E potremo continuare a lungo
Visto che Franceschini finanziano Cosenza
Visto che Oliverio lavora solo per Cosenza.
Visto che Santelli ed Occhiuto lavorano per la loro città
Quando si farà qualcosa per Amantea?
E chi?
E chiede alla Procura di intervenire «con estrema urgenza»
Le nomine dei nuovi direttori dei distretti sanitari dell’Asp di Cosenza (uno di loro, Ottorino Zuccarelli, è stato condannato ieri a due anni di reclusione nel processo
“Ippocrate”) e il ricollocamento dei colleghi che li hanno preceduti finiscono sul tavolo del procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo.
Al magistrato è diretto, infatti, l’esposto dell’ex manager del distretto sanitario Tirreno Giuliana Bernaudo, trasferita dal dg Raffaele Mauro all’incarico di direttore dell’Unità operativa complessa “Igiene degli alimenti e della nutrizione del dipartimento di Prevenzione”.
La questione si inserisce in una serie di segnalazioni che Bernaudo ha effettuato assieme agli altri ex direttori di dipartimento (Achille Straticò e Antonio Perri) per contestare spostamenti e nuove nomine.
Nell’esposto il legale della manager contesta la natura dell’incarico conferito a Bernaudo «in quanto attribuibile esclusivamente a un dirigente in possessore della laurea in Medicina e chirurgia e relative specializzazioni».
L’obiezione è già stata manifestata a Mauro in una nota nella quale l’avvocato Procopio «diffidava la direzione generale a procedere alla stipula del contratto con la dottoressa Angela Riccetti, nominata direttore del distretto sanitario Tirreno,fino alla definizione del procedimento cautelare da parte del Tribunale di Paola sezione Lavoro (è una causa avanzata da Bernaudo contro il proprio spostamento, ndr)».
La questione è semplice: per Bernaudo l’incarico che Mauro le ha attribuito è illegittimo.
Tant’è che il suo legale specifica che la manager è disponibile a prendere servizio «a esclusiva e piena responsabilità del direttore generale».
La richiesta a Spagnuolo è «di intervenire con estrema urgenza in quanto, il direttore generale dell’Asp di Cosenza, con la delibera n° 185/2018, di fatto, sta disponendo alla scrivente, in possesso della laurea in Scienze biologiche e specializzazione in Patologia generale (da più di 20 anni con incarichi di organizzazione dei servizi sanitari territoriali) di commettere, per le ragioni espresse nelle premesse, il “presunto reato di esercizio abusivo della professione medica”».
Da IlcorrieredellaCalabria
Erano le tre di stamattina 18 febbraio quando una Panda viene lanciata contro una vetrina sfondandola.
Così hanno rubato nel negozio di scarpe di Acquicella di IGI&co e Primigi
Hanno rubato solo la cassa, non la merce
La telecamera ha registrato tutto
I carabinieri hanno acquisito le immagini
I ladri avevano il volto coperto
Due stranezze
La prima è che sopra il negozio ci sono appartamenti i cui abitatori avrebbero potuto svegliarsi ed allertare almeno le forze dell’ordine
Ma gli appartamenti sono disabitati
Non è che i ladri lo sapessero , magari per essere abituali frequentatori di Amantea?
La seconda è che la panda che ha sfondato la vetrina sarebbe di proprietà del comune di Amantea e sarebbe stata rubata a Campora San Giovanni.
E’ come se qualcuno sia giunto a Campora ( magari da sud, magari da Lamezia terme) , abbia lasciato l’auto parcheggiata e si sia diretto verso Amantea con una auto pulita, come può essere pulita una vecchia auto del comune di Amantea
Salvo che i ladri non si siano divisi per fare più furti
I Carabinieri indagano
E c’è molto da indagare!