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Il porto di Amantea è chiuso da mesi.

I Giovani Democratici di Amantea poco prima delle elezioni politiche se ne accorgono ed inviano il seguente comunicato stampa.

Ieri ai quotidiani e stamattina al nostro sito Web.

 

Pur rammaricati di queste scelte differenziali riteniamo, per rispetto amicale e familiare al Segretario Spina( nella foto), di doverne dare pubblicazione.

Questo il testo della nota che nella giornata di ieri è stata protocollato nella casa comunale con la richiesta di informazioni sullo sblocco dell'imboccatura portuale.

“Ormai da qualche mese il Porto Turistico della nostra cittadina è bloccato per via del materiale sabbioso accumulatosi all'imboccatura dello stesso.

Come Giovani Democratici, organizzazione politica giovanile che mi onoro di rappresentare, da più tempo stiamo sottolineando l'importanza strategica che il porto nepetino ha, non soltanto per quanto riguarda il rilancio della marineria cittadina, ma anche e soprattutto per quello che una struttura funzionale e funzionante potrebbe rappresentare per il tessuto socioeconomico cittadino.

Pensiamo infatti che il rilancio dell'offerta turistica amanteana passi necessariamente dall'avere un'approdo che riesca a garantire le proprie funzioni durante tutto l'arco  dell'anno, dando così nuove possibilità ai giovani amanteani di poter investire sulle specificità che il nostro territorio è capace di offrire.

Siamo speranzosi che l'Amministrazione Comunale si attivi in tempi brevi per quanto riguarda lo sblocco dell'imboccatura, e che si stia adoperando nel reperimento di fondi che - nell'attesa che il bando regionale sulla portualità venga arricchito di nuovi fondi che possano soddisfare tutte le richieste ricevute - possano risolvere in maniera definitiva le problematiche inerenti alla struttura portuale, così da poter offrire alla nostra Città un porto capace di dare nuove speranze ai pescatori, diportisti ed agli investitori che guardano con attenzione alla nostra cittadina.

Sperando di aver fatto cosa gradita,

Porgo i miei più cari saluti

Stefano Spina “

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Una sera d’inverno, intorno al braciere ancora fiammeggiante c’erano alcune donne. La maggior parte della nostra famiglia ed alcune vicine di casa…

In un angolo del braciere un pentolino dove si mettevano a cuocere le castagne colte sulle montagne di Lago facendole saltare per evitare che bruciassero.

Dall’altro lato la cuccuma nella quale stavano cuocendo i fagioli e dalla quale emanava un filo di profumo che riempiva la stanza.

La nonna toglieva i fichi dalla “trizza” disponendoli su un piatto. Sarebbero stati serviti a fine della serata.

La zia aveva tolto le melanzane dal “tiniello” e le aveva poggiato su un grande piatto bagnandole con un filo d’olio degli ulivi di don Ciccio Mileti.

Qualcuno aveva portato un po’ di pane “sfrisato da “zi Cuncetta” croccante e friabile.

La mano della mamma era entrata nel “cafisu” per estrarre le olive verdi dolci e poggiarle dentro un contenitore “ copputu”

Il nonno aveva tolto il tappo dalla brocca del vino per farlo respirare e sul tavolo aveva gettato qualche noce e qualche castagna con le quali si apriva ed accompagnava la cena

Sul fuoco dalla grande “frissura” veniva il profumo delle grispelle e delle monacelle

Io arrivo al momento opportuno per l’inizio della festa accolto da una occhiataccia di papà che mi contestava il ritardo e da un sorriso del nonno.

Una cena senza fretta .

Le donne mangiavano intorno al braciere raccontandosi le loro storie , e gli uomini, intorno al tavolo ed un po’ più alticci, le loro

Poi improvvisa come un tuono di marzo, ed esposta come quando cala improvvisamente il cicaleccio, la domanda “ Aviti saputu a storia du spirdu i Pantalia?”

“Mi signu ‘ntisicatu da paura. E non credo di essere stato l’unico”

Ci fu un attimo di silenzio e le risate di prima si spensero, gli sguardi si mossero nella direzione della voce e le orecchie si fecero attente.

“ U cuntavunu l’atra sira adduve Ruoccu i Peppe!”

Questa è la storia.

“Di notte tra l’una e le due uno “spirdo” gira silenzioso nel centro storico, poi scende da”Pantalia” molto spesso al buio, per via del fatto che i ragazzini rompono a pietrate le lampadine.

E’ una persona alta , sicuramente una donna, con il viso totalmente coperto da un cappuccio.

Si muove silenziosamente ma “murmuriannu”.

Ad uno dei marinai che ha avuto il coraggio di dirle buonasera lo ha guardato fisso senza dire una parola e lui si è messo a correre.

Fa talmente paura che chi la intravvede torna immediatamente indietro ed aspetta che lo “spirdo” sia andato via per riprendere il cammino, ma mai da solo e soltanto dopo essersi fatto decine di volte il segno della croce.

E proprio mentre raccontavano il fatto sono passati i carabinieri ai quali Rocco ha offerto un bicchiere di malvasia e dopo aver raccontato dello “spirdo” li ha invitanti a scoprire chi fosse .

E loro avevano fatto il loro dovere.

Di nuovo i visi si volsero verso la voce e orecchie si fecero attente.

Non ci hanno voluto dire il nome ma ecco cosa ci hanno raccontato proprio stasera .

Lo “spirdo” è la mamma di un ragazzo ammalato che i medici non riescono a guarire.

E così lei ha fatto voto che fin quando il figlio non guarisce girerà di notte e pregando.

Ecco spiegato lo strano mormorio che annuncia l’arrivo dello “spirdo” e che ne accompagna l’allontanamento. Prega.

“ Ma se è una donna perché averne paura?”

“ Ti ricordi quello che l’ha salutata? Da quella sera non si è trovato più e l’hanno dovuto chiudere a Nocera.

I notti u’nnè mai buonu a caminari. I notti girunu i spirdi!”

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Da non crederci!

Sembra che il mondo intero ce l’abbia con Amantea.

La politica normalmente fa molto poco, spesso niente o fa esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare.

Ma ora sembra che pure la natura sia nemica della nostra città!

Ma ecco di cosa parliamo: pensate che diversi anni fa un fico selvatico è nato in un buco di un muro del centro storico

Nessuno ci ha fatto caso.

In verità nessuno fa caso alle tante piante che nascono e crescono nei muri del centro storico e che li indeboliscono e spaccano.

E nessuno nemmeno sa se la competenza al taglio sia del comune o del proprietario del terreno su cui insiste il muro.

Di fatto questo piccolo fico è diventato enorme ed il tronco ha spaccato il muro.

Lo si vede dalle foto.

Non solo si è spaccato il muro ma si è anche sollevato anche il marciapiede della strada soprastante.

Una strada sulla quale passa mezza Amantea !

E nessuno sembra aver mai visto niente!

Già! E perché mai si dovrebbe vedere?

Ad Amantea non si vede mai niente.

Nessuno e mai.

Amantea è il paese dove ognuno di noi si fa i c…i propri, anzi è quel paese dove non devi parlare male del potere , e soprattutto dell’Amministrazione.

Noi non vogliamo parlare male dell’amministrazione, non sapremmo nemmeno a chi ascrivere la responsabilità di questo fatto.

Cioè quando sia nato questo fico.

Ora denunciamo il problema perché si provveda a far redigere un progetto generale di eliminazione delle piante che nascono e crescono sui muri del centro storico per evitare danni

E soprattutto che si disponga la approvazione di un regolamento che imponga tale manutenzione.

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