Riceviamo e pubblichiamo
“Comandano i terroni”, caro Direttore, scriveva sul suo giornale. Noi replichiamo, scrivendo “Ben venga tale forma di imperio”
Tre scienziate, la molisana Francesca Colavita, la siciliana Concetta Castilletti e la campana Maria Rosaria Capobianco, le quali operano nell'Ospedale Spallanzani di Roma, hanno isolato il Coronavirus.
Grazie alla loro mirabile capacità cognitiva ora è possibile studiare il virus, con l’intento di giungere alla predisposizione del farmaco che lo distrugga e blocchi l’epidemia che ha colpito un’enorme fascia della popolazione cinese, creando panico nel resto del mondo.
Cosa dire allora, caro Feltri e cari denigratori del Nord Italia, che non volete affittare le case agli sporchi meridionali, che utilizzate epiteti ingiuriosi per definirli? Non pochi articoli offensivi nei confronti del popolo meridionale sono stati divulgati recentemente, con il rischio di innescare odio sociale, nei quali emergono intenti separatistici e discriminatori.
Il mondo applaude le tre scienziate, le quali, mediante la propria genialità si sono adoperate raggiungendo un primo grandioso obiettivo finalizzato a salvare l’umanità da una catastrofe disastrosa.
Perché Feltri, nonché i suoi seguaci, non chiedono scusa ad un popolo che ha dato i natali a personaggi illustri, ad artisti e a scienziati di elevata capacità cognitiva, come attestano le tre eminenti scienziate.
“Comandano i terroni” , caro Direttore, scriveva sul suo giornale. Noi replichiamo, scrivendo “Ben venga tale forma di imperio”, perché se a decidere sono gli stupidi perché nati in una zona geografica a lei gradita, allora è auspicabile che “a guidare” siano persone come le tre scienziate meridionali, la cui intelligenza crea valore in ogni settore della vita umana, nonché nell'ambito scientifico. E poi - come lei afferma - siamo davvero tutti raccomandati, tutti mantenuti dalle mammelle del Nord o mafiosi? Siamo - come può osservare - persone anche dotate di intelligenza creativa e scientifica! Questo fatto deve far comprendere a lei e ai denigratori del popolo meridionale che non si devono assolutamente creare confini territoriali finalizzati all'esclusione, in quanto siamo tutti figli di questo pianeta, uniti da un denominatore comune, ossia persone che hanno un’anima ed una mente pensante, che vivono scambiandosi beni reciproci, al di là dei territori in cui sono nati. Siamo tutti uguali e capaci di donare contributi conoscitivi al fine di una causa comune che è quella del progresso e del benessere del genere umano. Mi auguro che questo episodio di natura scientifica possa unire tutti gli abitanti della terra e fare in modo che questo pianeta divenga una casa accogliente in cui tutti possano abitare in modo dignitoso.
E allora viva i meridionali, caro Feltri: lo scriva pure sul suo giornale. Forse il popolo meridionale onesto, laborioso, che pone il suo elevato e formidabile quoziente intelligenza a disposizione di cause nobili, finalizzate al benessere dell’umanità, saprà, andando oltre le offese ricevute, perché capace di intelligenza creativa ed umana, perdonarla”.