
Poste Italiane comunica che oggi 16 aprile 2023 viene emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Senso civico” dedicato ad AFM – Associazione Fratelli Mattei per le vittime del terrorismo, relativo al valore della tariffa B pari a 1,20€.
Tiratura: duecentomilaquattro esemplari.
Foglio da ventotto esemplari
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
Bozzetto a cura di Tiziana Trinca e Maria Carmela Perrini.
La vignetta riproduce i ritratti dei due fratelli Virgilio e Stefano Mattei, rispettivamente di 22 e 10 anni, vittime nel 1973 di un attentato terroristico; sullo sfondo uno scorcio del Vittoriano, monumento tra i più rappresentativi di Roma, città dove ebbe luogo il tragico evento.
Completano il francobollo le legende “ASSOCIAZIONE FRATELLI MATTEI”, “MEDAGLIE D’ORO VITTIME DEL TERRORISMO”, “50° STRAGE DI PRIMAVALLE”, “VIRGILIO”, “STEFANO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Roma V.R.
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito filatelia.poste.it.
Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione e il bollettino illustrativo, al prezzo di 20€.
Calenda e Renzi divorziano prima ancora di aver celebrato il matrimonio. Possibile? In politica tutto è possibile. Niente partito unico dei riformisti. Il sogno di diventare l’ago della bilancia del panorama politico italiano si è infranto all’improvviso e si è rivelato un fuoco dipaglia dopo il flop nelle elezioni regionali in Lombardia e nel Friuli Venezia Giulia. I risultati deludenti hanno dimostrato che l’elettorato italiano non ha nessuna voglia di centro e non si fida dei voltagabbana. Questo divorzio annunciato mi ricorda i divorzi di Stanlio ed Olio, di Ric e Gian, di Boldi e De Sica, di Cochi e Renato, di Jerry Lewis e Dean Martin. Anche questi si separarono. Destino crudele dei comici!
Di chi è la colpa di questa improvvisa rottura? Calenda accusa Renzi. Renzi replica con frecciatine ed attacchi velenosi. Ormai i due uomini politici siodiano, non si sopportano a vicenda. Due galletti non possono stare nel medesimo pollaio. Cosa faranno nelle prossime elezioni europee del prossimo anno? In mancanza di apparentamenti per Italia Viva e per Azione si prevedono giorni difficili e disastri. Ma quale è il vero motivo della rottura fra Italia Viva e Azione? C’è un motivo politico o c’è dell’altro? Certamente. Ma la rottura e la distanza fra i due schieramenti riguardano anche i soldi e la leadership dell’eventuale partito unico. Matrimonio sciolto prima di essere celebrato perché matrimonio di interesse. Questione di soldi, questione di visibilità, questione di interesse, questione di leadership. Renzi rifiuta di sciogliere Italia Viva quando nascerà il nuovo partito e nel frattempo diventa direttore del giornale “Il Riformista”. Renzi ha dunque un giornale? Se ne faccia uno anche Calenda così saranno pari e patti e la pace ritornerà fra i due e non ci saranno complicazioni fra i loro parlamentari. Ma Calenda, ricordiamolo, è l’uomo delle giravolte politiche. Nelle ultime elezioni politiche si era alleato col Pd di Letta salvo poi abbandonarlo e allearsi con Renzi. Prima chiede a Renzi di fare un passo indietro e poi si lamenta che Renzi non partecipa alle riunioni. Prima chiede ai dirigenti di Italia Viva di smorzare i toni ma poi attacca Renzi sui social, infangandolo e denigrandolo. I cinguettii di Calenda sono al veleno. “ Non ho mai ricevutoavvisi di garanzia, rinvii a giudizio, condanne. Non ho accettato soldi da nessuno. Quando non ero al Senato ero a fare iniziative sui territori per Azione e Italia Viva, non ero a Miami con il genero di Trump o in Arabia a prendere soldi dall’assassino di Khashoggi”. Questo sui social. Ma c’è dell’altro. Alcuni pensano che la vera causa del distacco di Renzi da Calenda sia la malattia di Silvio Berlusconi. Berlusconi è ricoverato, è malato grave, non potrà fare più politica come prima. Dovrà pensare principalmente alla sua salute e alla sua famiglia. E allora Renzi, furbacchione, crede che il momento per diventare leader di uno schieramento liberale, cattolico, riformista, europeista, atlantico, stia per arrivare. Si realizzerebbe il sogno di Berlusconi. Fantapolitica? Chi vivrà vedrà. Renzi, per sopravvivere, ha una sola possibilità di sopravvivenza politica, diventare l’erede di Berlusconi. Piace ai parlamentari e agli elettori di Forza Italia.Impresa, però, difficile e pericolosa. Fini e Alfano ci hanno provato, sono miserabilmente falliti, scomparsi dalla scena politica italiana, come scomparsi i loro partitini. Ma Renzi, pur essendo a volte antipatico e presuntuoso, è molto intelligente e potrebbe essere un possibile successore del Cavaliere, che è diverso da erede. In bocca al lupo!
Anche quest’anno si è svolta a Roma in occasione del Venerdì Santo la Via Crucis. Papa Francesco, purtroppo, non era presente. La serata romana era troppo fredda e stare seduto sulla sedia a rotella per più di due ore al freddo e al vento era molto pericoloso e imprudente. Reduce dal recente ricovero in ospedale, Papa Francesco, è stato consigliato dai suoi medici curanti di restare al calduccio in Vaticano e seguire il sacro rito della settimana santa dalla casa di Santa Marta. Il pio esercizio è stato guidato dal Cardinale Angelo De Donatis. Migliaia di fedeli romani e turisti di ogni parte del mondo hanno partecipato anche quest’anno alla Via Crucis, una Via Crucis, diversa dagli altri anni, molto forte e toccante. Hanno portato la croce i profughi, le vittime delle guerre nel mondo, i migranti. Forti, toccanti, sinceri sono stati i loro racconti, specialmente quelli di un russo e di un ucraino nella decima stazione. Il russo ha perso nella guerra in Ucraina che si sta combattendo da più di un anno il fratello più grande e del padre e del nonno non sa più nulla. L’ucraino è un profugo. Ha lasciato la sua amata terra, la sua città Mariupol dove si è combattuto aspramente e dove sono piovuti centinaia di missili distruggendola e polverizzandola. Ha lasciato tutti i suoi affetti e vive oggi in Italia dove risiede la nonna. Ma ha tanta nostalgia della sua amata terra lontana e vorrebbe tornare al più presto per abbracciare i suoi cari. La Via Crucis si è conclusa con una preghiera di “14 Grazie” al Signore letta dal Cardinale De Donatis. Eccone alcune: “Grazie per il coraggio con cui hai abbracciato la Croce. Per la pace. Per averci donato Maria. Per aver amato tutti. Per aver mutato la Croce in albero di vita”.Preghiera d’inizio:
Signore Gesù, tu sei «la nostra pace». Prima della Passione hai detto: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi». Signore, abbiamo bisogno della tua pace, di quella pace che con le nostre sole forze non riusciamo a costruire. Abbiamo bisogno di sentirci ripetere quelle parole con cui, una volta risorto, per tre volte hai rinfrancato i cuori dei discepoli: «Pace a voi!». Gesù, che per noi abbracci la croce, guarda la nostra terra assetata di pace, mentre il sangue dei tuoi fratelli e delle tue sorelle continua a essere versato e le lacrime di tante madri che perdono i figli in guerra si mischiano a quelle della tua santa Madre. Anche tu, Signore, hai pianto su Gerusalemme perché non aveva riconosciuto la via della pace .