Una ennesima litigata tra moglie e marito.
Anche se in realtà i due vivevano da circa dieci anni da separati in casa.
La donna, 69enne, l’uomo 68enne.
Poi il marito si addormenta .
E lei Rosangela Piredda, uccide il marito Roberto Belletti.
Lo colpisce con un vaso di cristallo.
Il fatto è successo in via Panigale a Bologna.
L’omicida, di origini cagliaritane, ha poi preso il telefono ed ha chiamato i carabinieri.
Le indagini coordinate dalla Procura di Bologna sono condotte dai carabinieri di Borgo Panigale, guidati dal capitano della Compagnia, Walter Calvi
La donna è stata arrestata per omicidio volontario.
Ha immediatamente detto di aver subito maltrattamenti da parte dell’uomo.
Gli investigatori hanno ritrovato dei certificati del Pronto soccorso che parlano di tumefazioni, ma la donna ha sempre riferito di cadute accidentali, senza mai denunciare i presunti maltrattamenti.
La 69enne, mentre veniva trasferita verso il carcere della Dozza, ha accusato un malore ed è stata portata all’ospedale Maggiore, dove si trova in osservazione.
Era bella la mountain bike legata ad un palo in via Gregorio VII, a pochi passi dal Vaticano.
Bella, da rubare.
Una cosa da niente per chi sa come fare e dove collocare subito la bici
E così si appresta a portarla via
Sono le 1430 , un’ora con scarsa folla
Uno sguardo intorno poi pronti via.
Pensava di salirci in groppa e di andare via con facilità
Ma non è andata così
Lì nei pressi il proprietario che si accorge del tentativo di furto
Raggiunge il ladro e perso il controllo lo colpisce più volte lasciandolo a terra sanguinante
Poi chiama i carabinieri che arrivano immediatamente
Loro non si danno ammalati come i vigili urbani
I carabinieri prendono in consegna il ladro , acquisiscono le generalità del proprietario della bici
Poi una delle volanti, a sirene spiegate si dirige verso l'ospedale Fatebenefratelli sull'Isola Tiberina, dove l'uomo, in manette, si è fatto medicare un taglio alla testa.
Il ladro stentava a credere a ciò che era appena accaduto.
Più che il fatto di essere stato arrestato, ciò che non riusciva proprio ad accettare erano le botte ricevute.
E, tanto per restare in atmosfera natalizia, al carabiniere che lo accompagnava nella corsia del pronto soccorso ripeteva sconsolato: «M'ha gonfiato come 'na zampogna»
Questa Italia è sempre più assurda. Roba da ex manicomi. Volete un esempio? Eccovelo!
In Calabria ci sono 1.358 unità eccedenti nelle ex amministrazioni provinciali così ripartite:
Catanzaro: 259 dipendenti, 11 milioni
Cosenza: 514 dipendenti, 23,2 milioni
Crotone: 154 dipendenti, 6,1 milioni
Reggio Calabria: 239 dipendenti, 8,4 milioni
Vibo Valentia: 192 dipendenti, 7,2 milioni
In tutto i dipendenti a tempo indeterminato nelle Province italiane sono 31.400.
Di questi le eccedenze dovrebbero riguardare 15.700 lavoratori.
Nelle città metropolitane i dipendenti a tempo indeterminato sono 12mila, di cui 3.600 in esubero, per una spesa di circa 55 milioni di euro.
Insomma parliamo di 19.300 esuberi da ricollocare
Ma parliamo della Calabria
In Calabria mediamente le province devono ricollocare 1.358 dipendenti; una media di 3.3 persone per comune
In provincia di Cosenza occorre ricollocare 514 dipendenti; una media di 3.3 persone per comune
Non poche.
Ma allora perché queste persone non vengono avviate nei posti vacanti che esistono nei comuni ed i comuni bandiscono concorsi per le loro assunzioni?
Queste persone verranno poi inviate nei comuni in soprannumero e quindi senza le economie cercate o verranno dismessi dal lavoro e diventeranno i nuovi precari della PA ?
Ovvii gli scioperi e le reazioni.
Il Ministro Madia dichiara : "Garantiremo un posto a tutti".
Ma come ci chiediamo? Ed ecco le risposte.
8.000 lavorano nei Centri per l'impiego e verranno ricollocati nello Stato.
Dei 12.000 circa che restano 3.000 sono in zona pensione e quindi nel giro di un paio d’anni saranno espulsi dal sistema lavorativo
Rimangono allora 9.000 dipendenti che messi in mobilità dovranno trovare una collocazione entro i prossimi due anni o verranno messi fuori servizio, conservando però l'80 per cento dello stipendio.
La legge Del Rio però prevede il riassorbimento di una parte del personale da parte dello Stato, per esempio l'agenzia delle Entrate, o da parte delle Regioni e dei Comuni.
Ed infatti fa eco la Madia la quale cerca di gettare acqua sul fuoco spiegando che «Abbiamo bloccato tutte le assunzioni. Proprio per dare priorità insieme ai vincitori di concorso non assunti alla mobilità delle Province».
Ma è sicuro il ministro che ubbidiranno tali norme?
Od i comuni , le regioni e gli enti statali bandiranno i concorsi e faranno ben diversamente?
Ed in questo caso cosa farà il ministro? Annullerà i concorsi banditi?