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3 aprile 2014.Nicola Cosentino, ex parlamentare del Pdl, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Caserta insieme con i fratelli Giovanni e Antonio nell’ambito di un’inchiesta sulla vendita di carburanti in provincia: per lui le accuse sono di estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica

I tre fratelli Cosentino sono stati arrestati insieme ad altre dieci persone per estorsione e concorrenza sleale con metodo mafioso nel settore dei distributori di carburanti in provincia di Caserta.

Coinvolti i fratelli Zagaria.

L'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nicola Cosentino, emessa dal gip di Napoli su richiesta dei pm Antonello Arbituro, Francesco Curcio e Fabrizio Vanorio ed eseguita dai carabinieri di Caserta, fa parte di un insieme di 13 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tra cui Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli di Michele, boss del clan dei Casalesi.

La famiglia Cosentino, proprietaria di vari distributori di carburante, avrebbe agito con pratiche commerciali lesive della concorrenza.

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Dove succede?

Ma in Italia, si intende! E dove se no?

Ancora nessuno dei giornalisti italiani ha deciso di scrivere l’atteso libro che il mondo intero chiede sulle vergogne di un sistema politico intoccabile, intangibile, che si scrive e leggi sui rimborsi e perfino quelle sui controlli, di fatto bloccando gli stessi accertamenti.

Conchita Sannino racconta la storia su Repubblica:

Il Pd privilegia cravatte in pura seta settepieghe come auguri natalizi. E ne risponde il capogruppo Giuseppe Russo, che sui 24mila 800 euro complessivi che si autoaccredita, ne destina 3.970 solo per l’acquisto del raffinato accessorio. «Ma erano il cadeau deciso dal partito per gli auguri di Natale», spiega lui.

Il Pdl preferisce le grandi abbuffate. O le cene e i pranzi fuorisede. Singolare il caso di Luciana Scalzi, che oltre ad essere consigliere regionale Pdl è segretaria particolare di Denis Verdini (in aspettativa) e ha presentato solo scontrini romani di bar, ristoranti, esercizi commerciali. «Perché solo Roma? Lei non è eletta qui?», le ha chiesto il pm. Non sapeva che in Regione la chiamano lady assenteismo. Poi ci sono clamorosi falsi costruiti a tavolino.

Alcuni casi sono eclatanti:

Finisce agli arresti, ad esempio, nel corso di un altro filone della stessa indagine, il consigliere Pdl Massimo Ianniciello: che intasca rimborsi per 64 mila euro esibendo fatture per prestazioni inesistenti. Quelle aziende non esistono, e non gli hanno mai fornito alcun servizio. Intanto deve ancora rispondere di altri 26mila e 41 euro intascati e non giustificati. Nuovo Psi, con il consigliere Gennaro Salvatore, anch’egli agli arresti domiciliari, detiene due record. Prima consegna una montagna di scontrini, dalla lavanderia all’acquisto della tintura per capelli (nonostante la calvizie), da ristoranti e bar ad acquisti di supermarket. Poi, una volta scoperto che si è incastrata da solo, si giustificato col pm: «Per essere trasparente, ho presentato tutta la documentazione raccolta in ufficio per mesi, ma era delle mie assistenti».

NdR Garibaldi, Garibaldi; cosa hai fatto?

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Chi siete? Quanti siete? Cosa portate? 2 fiorini!

Sembra essere diventata questa l’Italia!

Ormai i comuni sono diventati piccoli stati , ognuno dei quali fa quello che vuole senza legittimazione.

Ma vi immaginate la tabella “ In questo comune ci sono le strisce blu ed in caso di parcheggio oltre il tempo si pagherà la sanzione di euro….”

Oppure la tabella “ In questo comune ci sono le strisce blu ed in caso di parcheggio oltre il tempo sarà possibile pagare la parte di servizio non pagata”

Avremo due Italie, una che applica il codice della strada, così come è, ed una che lo integra e se lo fa a misura del proprio bilancio. Perché di bilancio si tratta. Non di giustizia.

E’ la conclusione alla quale sono arrivati nell'incontro al Viminale i ministri dell'Interno Angelino Alfano e delle Infrastrutture Maurizio Lupi, ed il sindaco di Torino, Piero Fassino, quale presidente dell'Anci.

Ricordiamo la storia.

Finalmente il Ministro Lupi si era fatto sentire ed aveva sancito che nelle zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, si sarebbe pagata la differenza.

Una cosa giustissima.

Pensate a chi va dal medico senza sapere quante persone lo precedono in attesa di essere visitati e dopo una lunga fila scopre il dilemma: mancano forse 20 minuti per entrare giusto il tempo garantito dallo scontrino emesso . Che faccio? Esco e prima della scadenza metto un altro scontrino perdendo i 20 minuti già pagati o aspetto e poi esco ed eventualmente integro?

Chiunque risponderebbe. Aspetta e poi eventualmente integri.

No! I “ tri du pizzu” hanno deciso diversamente : saranno i consigli comunali a decidere e poi i cittadini con le loro organizzazioni di tutela a ricorrere al TAR; poi i TT.AA.RR. a decidersi( come?) .

Le due( forse più) Italie di cui prima:

Avremo quindi comuni che applicano diversamente il codice della strada.

Una vergogna per chi pensava di avere uno stato( ci si scusi la “s” minuscola, ma come usare la “S” maiuscola?) .

Uno stato che non ha mai verificato l’avvenuto rispetto del comma 8 dell’art 7 del Cds laddove dispone che in caso di installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta.

Uno stato che ha abdicato ai comuni ed ai loro bisogni economici senza pretendere che gli stessi creassero i parcheggi indispensabili alla vita civile.

Eppure Lupi ci aveva fatto credere di essere finalmente un ministro dei cittadini e non delle esigenze di bilancio dei comuni affermando prima dell’incontro "il principio generale è che i cittadini rispettano le leggi e anche gli amministratori devono farlo e non possono interpretarle" e che il punto fermo è che "le multe non possono essere usate come tassazione indiretta sulla pelle dei cittadini".

Ora ha abdicato ai consigli comunali, cioè alla politica, nel caso rappresentata dal sindaco PD di Torino Piero Fassino.

Un passo indietro in nome dei bilanci comunali, la perdita della unità dello Stato, la confusione comune per comune.

Se è così ,allora forse non sarebbero disdicevoli eventuali dimissioni.

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