I clienti delle banche per le operazioni giornaliere come bonifici, estratto conto o pagamento bollette, non sono più disposti a fare file e operano da casa o dall'ufficio con pc e smartphone o anche dall'Atm.
È la tecnologia ed il web. Grazie a internet, infatti, ormai è possibile aprire e gestire gratuitamente un conto corrente, un conto deposito o anche informarsi su come investire nel forex
E quindi i servizi di home banking stanno mandando in pensione gli sportelli bancari.
In sostanza le banche offriranno meno servizi di cassa e più consulenza per mutui e prestiti.
E’storia, ormai. Dal 2007 hanno chiuso oltre 800 posizioni fisiche.
E nei prossimi anni le principali banche italiane prevedono la chiusura di almeno altri 1.500 sportelli.
In particolare saranno molte le chiusure nelle grandi città
Una banca come Intesa SanPaolo, ad esempio, comunica di voler passare entro il 2017 da 4.100 a 3.300 sportelli, UniCredit, invece, pensa di tagliare le filiali di 500 unità, mentre Mps ne toglierà 200.
Resteranno comunque circa 30 mila sportelli per le oltre 600 banche fra spa, popolari e banche di credito cooperativo.
Il sostituto pg di Milano Laura Barbaini ha chiesto la conferma della pena inflitta in primo grado all'ex magistrato Vincenzo Giuseppe Giglio e all'ex consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli condannati rispettivamente a 4 anni e 7 mesi e a 8 anni e 4 mesi di carcere.
La richiesta è stata avanzata nel processo d'appello sulla cosiddetta 'zona grigia' della 'ndrangheta che vede tra gli imputati anche il boss Giulio Lampada.
Il pg concluderà la sua requisitoria il 30 aprile.
Giglio, ex giudice del Tribunale di Reggio Calabria, era stato arrestato nel novembre 2011 con l'accusa di corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento aggravato per aver agevolato le attività del clan Valle-Lampada, e poi condannato in primo grado. Quando era presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria il magistrato, secondo il pg, ha ''incontrato più volte Giulio Lampada'', al quale attraverso Morelli avrebbe fornito ''notizie riservate su indagini in corso'' ottenendo ''la promessa di un incarico dirigenziale'' per la moglie nella Asl di Vibo Valentia.
L'ex consigliere regionale Morelli, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, secondo l'accusa era ''consapevole di mettersi a disposizione dei membri della consorteria mafiosa'' che avrebbe ''sostenuto la sua candidatura''.
Nel processo di primo grado erano state emesse altre sette condanne: 16 anni per Giulio Lampada, 9 anni e 6 mesi per Leonardo Valle, 8 anni per Vincenzo Giglio, cugino del giudice, 4 anni e 6 mesi per Francesco Lampada, 7 anni per Raffaele Firminio, 3 anni e 3 mesi per Maria Valle e 5 anni e 3 mesi per l'ex militare della Gdf Luigi Mongelli. Prima dell'arresto nell'ambito di una inchiesta della Dda di Milano e della condanna, Giulio Lampada gestiva un business di slot machine e videopoker in diversi bar di Milano. Il clan, secondo il pg, ''si era infiltrato in Lombardia'' gestendo attività legali e abbandonando ''comportamenti tradizionali mafiosi che avrebbero potuto destare allarme sociale e nuocere agli affari''. (ANSA)
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo.
“Roma, 22 aprile 2014- Rispetto al piano dei trasferimenti alla sanità, preoccupano non poco le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Padoan a margine del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso: “non ci sono tagli specifici, ma è anche vero che le Regioni possono tagliare voci di spesa sanitaria per ridurre gli sprechi”.
Siamo quindi di fronte a un semplice rimando di un'emergenza già denunciata.
E' bene ricordare sempre e comunque come la spesa sanitaria non e' un bancomat da cui si possono prelevare risorse per altri scopi. Al contrario saremmo di fronte a un tipico caso di 'finanza creativa' e sorge il dubbio - sulla base della prossima azione demandata alle Regioni - se gli stessi 80 euro in busta paga possano tradursi in aumento di costi dei servizi non solo per gli stessi lavoratori beneficiati, ma anche per le altre categorie, compresi i pensionati.
Il CUPLA (Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo che rappresenta oltre 5 milioni di pensionati) ricorda come il DEF 2014 preveda una spesa sanitaria, per i prossimi anni, più bassa rispetto quella del 2013 nonostante le ripetute assicurazioni del Presidente del Consiglio.
Il CUPLA guarda con grande preoccupazione alla progressiva sottrazione di risorse e di mezzi al Welfare pubblico, che ormai dura da oltre un decennio e che ha comportato il ridimensionamento delle tutele pubbliche ed il contemporaneo aumento delle spese dirette a carico dei cittadini, con immancabili risvolti sulla possibilità di molte famiglie della fascia medio-bassa della popolazione di avere i mezzi per la cura e la salvaguardia della salute, che è un interesse pubblico sancito dalla Costituzione.
Il CUPLA ribadisce il suo apporto rispetto ad un'attenta razionalizzazione della spesa sanitaria – anche con la piena attuazione del sistema dei “costi standard” - da cui possano derivare sensibili risparmi di spesa, a patto, però, che tali risparmi siano reinvestiti nel Servizio Sanitario Nazionale e destinati esclusivamente a migliorare il servizio e il livello delle prestazioni erogate. In caso contrario chi ne farebbe le spese sarebbero i cittadini, in particolare i pensionati
Il CUPLA chiede dunque al Governo:
- di portare avanti con concretezza e determinazione il piano volto a "territorializzare" il servizio, restituendo ai medici di base un ruolo primario con la costituzione sul territorio dei pool di medici multi disciplinari, assicurando l'assistenza h24 (il che, tra l'altro, farebbe diminuire il ricorso al pronto soccorso);
- di potenziare i servizi socio-assistenziali, in particolare i servizi di assistenza domiciliare, dando applicazione completa alla legge 328/2000;
- di puntare sulla prevenzione, come del resto già nelle linee guida del Ministro della Sanità.
Franco Filice”