
Con un semplice biglietto del treno pretendeva di imbarcarsi sull’aereo ma quando il personale dell’aeroporto ha cercato di fermarlo è scoppiato il putiferio.
Finiscono in ospedale due guardie giurate, un finanziere e un agente di frontiera.
È accaduto ieri mattina all’interno dell’aeroporto del Salento di Brindisi, davanti alla postazione d’imbarco.
Un uomo di 26 anni, originario del Burkina Faso, si è presentato al check pronto per l’imbarco su uno dei velivoli in partenza, peccato che tra le mani avesse un biglietto ferroviario.
Quando gli operatori gli hanno fatto notare che il titolo di viaggio non era quello previsto per imbarcarsi l’uomo ha cominciato a innervosirsi.
Le guardie giurate così lo hanno invitato ad allontanarsi e ad uscire dall’aeroporto.
In un primo momento il 26enne ha girato “i tacchi” e se ne è andato ma poco dopo ha tentato nuovamente di raggiungere il primo piano dello scalo brindisino da dove si ha accesso alle partenze. Immediatamente le forze dell’ordine presenti in aeroporto hanno cercato di fermarlo.
Erano, ancora, nel vano scala, quando è scoppiato il putiferio.
L’uomo si è scagliato contro gli agenti. Come una furia, con calci e pugni, ha tentato di divincolarsi per guadagnare la fuga. In pochi minuti è scoppiato il panico in aeroporto.
I viaggiatori presenti si sono spaventati, il 26enne ha dato in escandescenza urlando e scagliandosi contro gli agenti.
C’è voluto non poco per bloccare l’uomo che è stato ammanettato e portato in questura.
Reggio Emilia, 26 luglio 2018 - Una frode fiscale da 167 milioni di euro.
Sono stati necessari mesi di indagini, accertamenti e una successiva verifica fiscale condotta dal Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio per individuare una società con sede a Poviglio (in provincia di Reggio Emilia), utilizzata secondo le accuse per ottenere indebiti rimborsi Iva ed evadere sistematicamente le imposte.
Dopo i primi approfondimenti la situazione contabile della società è apparsa subito molto grave agli investigatori della Guardia di Finanza: costi iscritti in bilancio in assenza di idonea documentazione; ingenti crediti Iva ottenuti senza aver svolto alcuna attività economica presso la sede dichiarata; omissioni contabili e fiscali che qualificano la società come “evasore totale”, avendo omesso di presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2016; coinvolgimento della società stessa e del suo amministratore in complesse indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Cosenza, sono solo alcune delle evidenze oggetto di indagine.
Peraltro la società aveva repentinamente cambiato l’attività svolta: circa un anno fa aveva abbandonato il settore dell’edilizia per passare al commercio all’ingrosso di prodotti non alimentari, una differenza di categoria economica troppo evidente per non destare sospetti.
I finanzieri contestano ingenti costi indebitamente dedotti e basi imponibili sottratte a tassazione per importo complessivo di oltre 135 milioni di euro, nonché circa 32 milioni di euro di maggiore Iva dovuta.
Il responsabile, un 67enne, origini e residenza in provincia di Cosenza, già noto alla Finanza reggiana per precedenti in materia fallimentare, è stato denunciato alla Procura di Reggio Emilia per reati tributari.
Leggete cosa ha detto Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, in occasione del festino di Santa Rosalia - 15.07.2018.
"Tutti dobbiamo sapere che lungo i decenni e soprattutto in questi ultimi trent’anni l’Africa – che è il continente più ricco del mondo – è stata sfruttata dall’Occidente, depredata delle sue materie prime.
Ce le siamo portate via, anzi le multinazionali l’hanno fatto per noi, senza pagare un soldo.
E abbiamo tenuto in vita governi fantoccio, che non fossero in grado di difendere i diritti della gente.
Le potenze occidentali mantengono inoltre in Africa una condizione di guerra perenne che rende più facile lo sfruttamento e consente un fiorente commercio di armi.
Care Amiche, Cari Amici, siamo noi i predoni dell’Africa!
Siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli”.
Monsignore, una domanda!
Visto che sapete la verità perché non ve la prendete con potenze occidentali che sfruttano un intero continente?
Perché non ve la prendete con potenze occidentali che rubano un intero continente?
Perché non ve la prendete con potenze occidentali che offrono armi in cambio di materie prime?
Perché non ve la prendete con potenze occidentali che mantengono in Africa governi fantoccio?
Perché stimolate un esodo biblico che toglie gli africani dalla “Loro terra”?
Pensate che sia davvero questa la risposta e non invece fare una dura lotta contro lo strapotere delle multinazionali?
E che senso ha portare qui, dove sono nate e sopravvivono le multinazionali, i poveri africani ( e non solo) ?
Non vi viene il sospetto che anche qui questa gente rischia( sarà) di essere sfruttata come l’Africa?
Pensate davvero che visto che ci siete voi Chiesa non succederà?
Se aveste peso non ci sarebbero gli sfruttatori come sono le multinazionali.
Ed infine che significa “Noi sappiamo, e siamo responsabili. E dobbiamo levarci!..."
Bene. Basta parole e pagliette, cominciamo la rivoluzione contro lo strapotere dei governi occidentali e le multinazionali!