Reggio Emilia, 26 luglio 2018 - Una frode fiscale da 167 milioni di euro.
Sono stati necessari mesi di indagini, accertamenti e una successiva verifica fiscale condotta dal Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio per individuare una società con sede a Poviglio (in provincia di Reggio Emilia), utilizzata secondo le accuse per ottenere indebiti rimborsi Iva ed evadere sistematicamente le imposte.
Dopo i primi approfondimenti la situazione contabile della società è apparsa subito molto grave agli investigatori della Guardia di Finanza: costi iscritti in bilancio in assenza di idonea documentazione; ingenti crediti Iva ottenuti senza aver svolto alcuna attività economica presso la sede dichiarata; omissioni contabili e fiscali che qualificano la società come “evasore totale”, avendo omesso di presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2016; coinvolgimento della società stessa e del suo amministratore in complesse indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Cosenza, sono solo alcune delle evidenze oggetto di indagine.
Peraltro la società aveva repentinamente cambiato l’attività svolta: circa un anno fa aveva abbandonato il settore dell’edilizia per passare al commercio all’ingrosso di prodotti non alimentari, una differenza di categoria economica troppo evidente per non destare sospetti.
I finanzieri contestano ingenti costi indebitamente dedotti e basi imponibili sottratte a tassazione per importo complessivo di oltre 135 milioni di euro, nonché circa 32 milioni di euro di maggiore Iva dovuta.
Il responsabile, un 67enne, origini e residenza in provincia di Cosenza, già noto alla Finanza reggiana per precedenti in materia fallimentare, è stato denunciato alla Procura di Reggio Emilia per reati tributari.
Leggete cosa ha detto Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, in occasione del festino di Santa Rosalia - 15.07.2018.
"Tutti dobbiamo sapere che lungo i decenni e soprattutto in questi ultimi trent’anni l’Africa – che è il continente più ricco del mondo – è stata sfruttata dall’Occidente, depredata delle sue materie prime.
Ce le siamo portate via, anzi le multinazionali l’hanno fatto per noi, senza pagare un soldo.
E abbiamo tenuto in vita governi fantoccio, che non fossero in grado di difendere i diritti della gente.
Le potenze occidentali mantengono inoltre in Africa una condizione di guerra perenne che rende più facile lo sfruttamento e consente un fiorente commercio di armi.
Care Amiche, Cari Amici, siamo noi i predoni dell’Africa!
Siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli”.
Monsignore, una domanda!
Visto che sapete la verità perché non ve la prendete con potenze occidentali che sfruttano un intero continente?
Perché non ve la prendete con potenze occidentali che rubano un intero continente?
Perché non ve la prendete con potenze occidentali che offrono armi in cambio di materie prime?
Perché non ve la prendete con potenze occidentali che mantengono in Africa governi fantoccio?
Perché stimolate un esodo biblico che toglie gli africani dalla “Loro terra”?
Pensate che sia davvero questa la risposta e non invece fare una dura lotta contro lo strapotere delle multinazionali?
E che senso ha portare qui, dove sono nate e sopravvivono le multinazionali, i poveri africani ( e non solo) ?
Non vi viene il sospetto che anche qui questa gente rischia( sarà) di essere sfruttata come l’Africa?
Pensate davvero che visto che ci siete voi Chiesa non succederà?
Se aveste peso non ci sarebbero gli sfruttatori come sono le multinazionali.
Ed infine che significa “Noi sappiamo, e siamo responsabili. E dobbiamo levarci!..."
Bene. Basta parole e pagliette, cominciamo la rivoluzione contro lo strapotere dei governi occidentali e le multinazionali!
Chi getta rifiuti dal finestrino commette un atto d'inciviltà.
Ma anche un atto di imbecillità visto che si configura un illecito amministrativo sanzionato con una multa fino a 425 euro
L'arrivo dell'estate non porta solo il caldo, ma anche gesti di una maleducazione insopportabile.
Non è infrequente infatti assistere a lanci di rifiuti più o meno grandi dai finestrini aperti della auto in corsa o in sosta.
Che si tratti di fazzolettini, chewing gum, cartacce varie o mozziconi di sigaretta, chi li compie non commette solo un gesto estremamente selvaggio, ma un vero e proprio illecito amministrativo, sanzionato dall'art. 15 del Codice della Strada con multe fino a 425 euro.
La cattiva abitudine di gettare piccoli rifiuti non riguarda però solo i conducenti delle auto o dei mezzi in circolazione in generale. La legge n. 221/2015 in materia ambientale prevede infatti che chi getta a terra piccoli rifiuti (scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare) è sanzionabile con una multa che va dai 30 ai 150 euro, che è raddoppiata se il rifiuto è un prodotto da fumo. Come evitarlo? Semplice, basta tenere in auto un sacchetto da destinare ai piccoli rifiuti, anziché gettarli per strada.
Vietato gettare rifiuti dai veicoli in sosta o movimento
Gettare rifiuti dal finestrino non è solo un comportamento cafone, ma un vero e proprio illecito amministrativo sanzionato dal Codice della Strada. L'art. 15 del Dlgs. n. 285/1992 infatti, al comma 1 lettera f bis) prevede il divieto di "insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento".
La condotta è sanzionata dal successivo comma 3-bis secondo il quale: "Chiunque viola il divieto di cui al comma 1, lettera f-bis), è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 106 a euro 425", importo aggiornato dall'art. 1, comma 1, D.M. 16/12/2014, a partire dal primo gennaio 2015.
Multa salata insomma per tutti quei conducenti e passeggeri che hanno la cattivissima abitudine di svuotare i posacenere delle auto sulle strade o sui marciapiedi, o di gettare carte alimentari, fazzolettini, salviette e chi più ne ha più ne metta.
Fino a 300 euro di multa per chi getta rifiuti
Il divieto di sporcare le strade sancito dall'art. 15 del Codice della Strada è stato rafforzato dall'entrata in vigore della legge n. 221/2015 "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali".
I commi 2 e 3 dell'art. 40 di detta legge, che al comma 1 prevede modifiche al dlgs. n. 152 del 3/04/2006, dispongono infatti che: "E' vietato l'abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi".
La legge introduce anche il divieto (ex art. 232-ter) di abbandonare sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi rifiuti di piccolissime dimensioni, quali anche scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare.
All'articolo 255, dopo il comma 1, infine, e' inserito il seguente: «1-bis. Chiunque viola il divieto di cui all'articolo 232-ter e' punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro trenta a euro centocinquanta. Se l'abbandono riguarda i rifiuti di prodotti da fumo di cui all'articolo 232-bis, la sanzione amministrativa e' aumentata fino al doppio".
di Annamaria Villafrate da studiocataldi