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Con 382 voti a favore e 11 contrari, la Camera ha approvato in via definitiva il decreto che dispone la cessione di 12 unità navali alla Libia per il contrasto al traffico di migranti.

 

 

Dopo un pomeriggio contraddistinto dall'intervento di tutti i deputati dem.

Il Pd non partecipa al voto: “Nessuna garanzia su diritti umani”

Ci aveva provato anche Minniti ma sempre il PD aveva fermato tutto!

Passa alla Camera tra polemiche e accesi scontri politici il decreto per la cessione alla Libia di 12 motovedette, dieci ‘Classe 500’ della Guardia Costiera e due unità navali “Classe Corrubia” della Guardia di Finanza, imbarcazioni di 27 metri con un’autonomia di navigazione di 36 ore: dopo il via libera del Senato del 25 luglio, è arrivata l’approvazione definitiva, con 382 deputati che hanno votato sì, 11 voti contrari, un astenuto e il Pd che non ha partecipato alla votazione.

Lo scontro più energico si è consumato tra il M5s e il Pd che ha rallentato di molto i lavori dell’Aula. L’ultima miccia è stata un intervento della deputata friulana dei Cinquestelle Sabrina De Carlo che ha attaccato le opposizioni spiegando che non hanno a cuore il Paese tanto che se “avessimo una soluzione immediata alle guerre nel mondo, loro farebbero il tifo per i conflitti pur di remarci contro”.

Una presa di posizione che ha suscitato la protesta del Pd che ha improvvisato una sorta di ostruzionismo: tutti i deputati si sono iscritti a parlare. Marta Grande, M5s, presidente della commissione Esteri, ha cercato di placare gli animi per abbassare i toni dello scontro, ma i democratici stanno proseguendo la loro protesta.

Ma il muro contro muro è andato avanti per tutta la seduta. La tensione è palpabile e la situazione è esemplificata da quanto accaduto tra il dem Gennaro Migliore e il leghista Eugenio Zoffili, relatore al provvedimento sulle motovedette. Nel corso del dibattito, il relatore ha mostrato la sua contrarietà all’intervento del collega dem dicendogli “che c… vuoi” e aggiungendo, accompagnando il tutto con il gesto della mano, “vieni qui”. Un gesto che ha scatenato la bagarre nell’emiciclo. 

Il Pd: “Dicono no a emendamenti su diritti umani”

In precedenza l’Aula aveva respinto le pregiudiziali di costituzionalità: il deputato di PiùEuropa Riccardo Magi aveva chiesto lo stop dicendo che l’intervento, in linea con quanto stabilito dal precedente governo, è incostituzionale perché “promuove i respingimenti“. Il Partito Democratico punta il dito contro il governo:“I grillini”, ha scritto il presidente Pd Matteo Orfini, “in Aula bocciano i nostri emendamenti che su cessioni motovedette alla #Libia chiedono come condizione il rispetto dei diritti umani in quel paese. Ancora una volta dimostrano di essere esattamente come i leghisti. Anzi no, una differenza c’è: sono più ipocriti”. “Alla Camera il governo, la Lega e i Cinque Stelle svelano il loro vero volto. Respinti tutti i nostri emendamenti sul potenziamento immediato delle attività di rispetto dei diritti umani in #Libia”, scrive su Twitter il segretario Maurizio Martina.

Nel merito, spiega Piero Fassino, il Memorandum d’intesa con la Libia stipulato dal Governo Gentiloni nel 2017 prevedeva, nel sostenere la cooperazione per il contrasto dell’immigrazione illegale, “anche due impegni precisi e per noi estremamente importanti: il finanziamento di programmi di crescita sociale ed economica delle regioni più colpite dal fenomeno migratorio; e l’apertura di una nuova stagione di tutela assoluta dei diritti delle persone presenti nei centri di accoglienza temporanei, autorizzando controlli del personale dell’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ndr) e dell’Onu“. Elementi che non sono nel decreto. Per questo il Partito Democratico ha quindi deciso di non partecipare al voto. Viceversa, secondo Luca Pastorino, deputato di Liberi e Uguali, si tratta semplicemente di un comportamento in continuità con le politiche del predecessore del Pd Marco Minniti“.

No al blocco navale

L’aula di Montecitorio, durante l’esame del testo, aveva bocciato ad amplissima maggioranza un emendamento di Fratelli d’Italia che proponeva il blocco navale davanti al Paese nordafricano. “Tutti, da Lega a M5S, Pd, Leu, votano no all’emendamento di FdI per vincolare la cessione delle nostre unità navali al governo libico all’impegno di un blocco navale – scrive su Twitter la presidente di Fdi, Giorgia Meloni – Davvero un voto incomprensibile, dopo anni in cui sicuramente tutto il centrodestra ha chiesto il blocco navale…”.

Cosa prevede la legge

Il provvedimento ora diventato legge consente anche l’utilizzo di due droni da parte della Guardia costiera italiana. Si tratta di due velivoli che verranno utilizzati in via sperimentale innanzitutto per le operazioni di ricerca e soccorso in mare e che potranno essere utili ad individuare eventuali barconi in difficoltà. Inizialmente dovrebbero essere dislocati a bordo delle due navi che la Guardia costiera impiega per il pattugliamento del Mediterraneo centrale, la Diciotti e la Dattilo, ma in futuro potranno anche essere utilizzati per tutte le funzioni istituzionali del Corpo, dai compiti di polizia marittima al controllo delle coste. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, il ministero delle Infrastrutture dovrà emanare un regolamento per stabilire le modalità d’utilizzo dei velivoli.

L’obiettivo dell’Italia è che già entro fine mese almeno le imbarcazioni della Guardia costiera (le due motovedette della Gdf dovrebbero essere pronte ad ottobre) possano entrare nella disponibilità dei libici: c’è infatti “la straordinaria necessità e urgenza di incrementare la capacità operativa” della Guardia costiera e della Marina libiche, si legge nel provvedimento, in modo da “assicurare la sicurezza della navigazione nel Mediterraneo, contrastare i traffici di esseri umani e salvaguardare le vita umana in mare”. Il decreto stanzia un milione e 150 mila euro per “il ripristino in efficienza, l’adeguamento strutturale e il trasferimento” delle imbarcazioni in Libia e un milione 370mila euro per la formazione del personale della Guardia costiera e della Marina libica.

Gentilonui aveva firmato ma non aveva consegnato le motovedette

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L'attività investigativa degli agenti ha permesso di riconsegnare l'appartamento all'Aler

Era stato espulso dall'Italia già da febbraio, invece è rimasto e, dopo aver occupato una casa Aler a Milano, l'ha trasformata in un luogo di spaccio.

Usando una telecamera per vendere la droga al sicuro. La polizia ha arrestato un 30enne, J.Z., del Marocco.

Gli agenti del commissariato Porta Ticinese hanno sorpreso l'uomo presso l'abitazione da lui occupata abusivamente in via Gola 27.

Si trovava in compagnia di altri soggetti risultati consumatori abituali di droga.

All'interno dell'appartamento sono stati trovati e sequestrati 13,90 grammi di eroina, 120 grammi di bicarbonato utilizzato come sostanza da taglio da mischiare unitamente alla cocaina, svariati bilancini, nonché 740 euro in contanti trovati addosso all'arrestato. 

Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno notato la presenza di una telecamera posizionata sulla porta d'ingresso che veniva utilizzata dall'occupante abusivo per monitorare l'afflusso dei clienti nonché l'eventuale presenza delle forze dell'ordine.

La telecamera infatti era collegata ad un pc posizionato all'interno dell'abitazione nella sala da pranzo.

L'attività investigativa degli agenti ha permesso di riconsegnare l'appartamento occupato abusivamente al personale dell'Aler.

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Furto ai danni di un anziano a Prata di Pordenone.

Questa volta però la ladra ha usato una tecnica assai particolare.

La donna, una venticinquenne straniera dai capelli biondi, si è avvicinata ad un 78enne offrendogli un rapporto sessuale:

“Vieni con me che facciamo sesso” gli avrebbe sussurrato all’orecchio.

Avvicinatasi così con questa scusa piccante ha avuto così l’occasione per abbracciarlo e sfilargli la collanina in oro.

Nel tempo per l’anziano di rendersi conto dell’accaduto la ragazza si era ormai già dileguata con il suo bottino dal valore di circa 800 euro.

Qualche attimo dopo, la giovane si è dileguata tra la folla con il bottino.

Indagano i carabinieri di Sacile.

Attenti amici anziani, in particolare quando chi vi propone sesso piccante ha meno di un terzo della vostra età!

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