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CHE ARIA TIRA è il nuovo album de IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI in uscita il 26 marzo per Ala Bianca Group, distrib. Warner (CD), Kiver (files dig)

Il 13 marzo si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del nuovo disco, a Bologna presso il Caffé La Linea.

Che Aria Tira segna un’ulteriore evoluzione musicale per la band calabro-emiliana, tra solchi acustici, incursioni rock e suoni elettronici, con il tamburello e il mandolino che dialogano con chitarra elettrica e computer

Salvatore De Siena, Amerigo Sirianni e Mimmo Crudo – con la storica collaborazione di Antonio Rimedio e Manuel Franco – e la partecipazione di ospiti d’eccezione come Carlo Lucarelli, Fabrizio Moro, Coro Mikrokosmos Multietnico di Bologna (diretto dal M° Michele Napolitano) e la vocalist turca Canceli Basak, hanno confezionato un album di “Musica Sociale” che scandaglia a fondo nell’animo umano, affronta con passione temi sociali che vanno dalla mafia all’ambiente, dal lavoro al carcere, fino al razzismo e al conflitto di culture e religioni, e ci restituisce uno spaccato ironico ed emozionante dei nostri tempi.

A fare da traino al nuovo progetto discografico è il singolo CROTONE (feat. Fabrizio Moro) di cui uscirà a breve anche il video.

Reduci dagli ultimi successi e riconoscimenti come la nomination al David di Donatello con Onda Calabra – colonna sonora del film Qualunquemente di Albanese, quella al premio Amnesty International col brano Giorgio – album Magnagrecia, e ancora quella per la canzone L’imperatore – selezionata per i mille brani della storia della canzone italiana; dopo il surreale movimento politico La Poltrona, con il quale il Parto è sceso in campo nella campagna elettorale con un irresistibile inno; e dopo oltre 200 concerti in Italia, Europa ed America con l’ultimo tour, la band ritorna in concerto con un nuovo live, ancora più travolgente!

PRIMI CONCERTI DEL NUOVO TOUR “CHE ARIA TIRA – 2013”

14 marzo, Bologna – Palanord Parco Nord, Irlanda in Festa

16 marzo, Padova – Granteatro Geox, Irlanda in Festa

17 marzo, Urbino – Piazzale Mercatale, Irlanda in Festa

30 marzo, Rossano (CS) – Voglia

31 marzo, Cirò Marina (KR) – Il Gaglioppo

05 aprile, Reggio Calabria – Teatro Siracusa, Play Music Festival

06 aprile, Tito (PZ) – Cecilia

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Dura l’analisi di Chiara Macrì. Condensata in un : “E’ stato un risultato disastroso. D’Attorre dovrebbe dimettersi”. E la Macrì evidenzia che si tratta di un disastro clamoroso del centrosinistra e del Pd in particolare.

Ma ecco il testo integrale:

“Non bisogna tacere. E’ giunta l’ora di dire come stanno le cose, dentro e fuori dal PD.

Siamo di fronte ad un disastro clamoroso del Centro-Sinistra e del PD in particolare. In un mese bruciato un vantaggio di oltre il 15% sul centro-destra per “arrivare primi ma non vincere” con una manciata di voti. Dal 2008 il PD perde quasi 4 milioni di voti e il consenso del voto giovane. E’ allarmante la differenza di oltre due punti percentuale fra il risultato della camera 25,42% e il 27,43% al senato.

Ma la débâcle assoluta l’abbiamo proprio in Calabria: dalle politiche del 2008 perdiamo 150.000 voti, e dalle regionali 2010, famose per la clamorosa sconfitta che ha portato il PD calabrese al commissariamento, perdiamo oltre 100.000 voti. E allora cominciamo a parlare il linguaggio della verità.

E parto dalle dichiarazioni del commissario regionale Alfredo D’Attorre secondo cui «un’interpretazione in chiave prettamente localistica del risultato è fuori luogo. In ogni caso bisogna avere sempre come punto di riferimento i dati di partenza del 2010». E li abbiamo visti. Se consideriamo che proprio da quelle regionali è in corso un’azione di commissariamento il dato risulta ancora peggiore. D’Attorre sostiene poi che in Calabria c’è stata la maggiore capacità di recupero. È di tutta evidenza che con il disastro provocato dal centro-destra nella Regione, la nostra coalizione avrebbe dovuto stravincere e non “quasi annullare il divario”.

Allora mi aspetterei dal Commissario del PD calabrese un’analisi seria e responsabile a cominciare dai dati che riguardano le città di Cosenza, Catanzaro, Lamezia, Reggio Calabria e Crotone dove si registrano percentuali senza precedenti. Perché è vero che è riduttivo parlare del dato localistico in elezioni politiche gestite da questa legge elettorale, ma è pur vero che i risultati, soprattutto al Senato, fanno contare le singole Regioni.

E allora a D’Attorre chiedo di interrogarsi sul perché i calabresi non si sono riconosciuti e non hanno votato questo PD. E non si tratta certo solo della crisi che qui si avverte ancora più del Nord, come ha dichiarato Bersani. Si tratta delle risposte che il PD ha dato in questi anni ai cittadini, si tratta dell’opposizione che avrebbe dovuto fare al centro-destra, si tratta delle candidature a queste politiche, calate dall’alto nonostante un’apparenza di primarie e che sono frutto di aggiustamenti interni funzionali a riproporre logore alleanze interne che avevano già portato il PD calabrese al macero.

Perché un calabrese avrebbe dovuto entusiasmarsi a votare una toscana, o un siciliano a rappresentanza della Sua terra. E perché avrebbe dovuto entusiasmarsi o riconoscersi in candidati che hanno distrutto direttamente o indirettamente la nostra regione?

Allora credo sia urgente e apprezzabile che il commissario regionale di fronte a questi dati rassegni le dimissioni. Anzi che le rassegnino tutti coloro i quali hanno avuto responsabilità dirette nel crollo della perdita dei consensi verso il nostro Partito e nella gestione di una campagna elettorale inadeguata e improvvisata.

Per non parlare del risultato clamorosamente fallimentare del PD di Lamezia, giunto addirittura al 15%, i cui organismi devono essere immediatamente azzerati per fare finalmente un congresso vero e non cadaverico come quello della scorsa estate.

Senza ulteriori tatticismi e irresponsabili rinvii si proceda a fornire al Sindaco Speranza un’ampia rosa di nomi, perché il PD rientri nell’esecutivo della città, rispettando così la volontà espressa dai cittadini.

Chiara Macrì PD

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27 / 02 / 2013 .Lavoro senza sosta per i militari della guardia costiera di Vibo Valentia Marina, che nella mattinata odierna sono stati impiegati sul litorale tirrenico della provincia di Catanzaro per individuare e reprimere attività di pesca illecita di novellame. Due le radiomobili impiegate dal servizio operativo della capitaneria di porto ed un mezzo navale che ha operato in tandem alle predette, tutte coordinate dalla sala operativa della guardia costiera di Vibo Valentia Marina. Il primo intervento di controllo esperito nel territorio del comune di Gizzeria ha portato all’accertamento di oltre 30 kg di bianchetto detenuti da un soggetto successivamente identificato e già recidivo per reati di pesca abusiva. Alla presenza del controllo era presente anche una pattuglia dei carabinieri della locale compagnia di Lamezia Terme, che ha collaborato negli accertamenti della persona sottoposta a controllo. Il pescato è stato quindi sequestrato e consegnato, sentito il pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Lamezia Terme e il veterinario dell’Asp, ad un istituto di beneficenza delle suore di Lamezia Terme.

Il secondo intervento si è concretizzato sulla spiaggia di Curinga dove la seconda pattuglia della Guardia Costiera ha intercettato un’aliquota di pescatori abusivi di Palmi che esercitavano dalla spiaggia la pesca con rete tipo sciabica mediante l’utilizzo di una barca con motore. In questo caso, però, nella rete non veniva rinvenuto bianchetto per il pronto intervento dei guardacoste che hanno stoppato le attività di pesca, procedendo, nel contempo a sottoporre a sequestro amministrativo sia la rete, che la barca e il motore. Il materiale sequestrato è stato portato presso la capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina e affidato per la custodia ai militari operanti.

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