Ecco il comunicato del gruppo "Progetto Longobardi".
La maggioranza ha approvato il conto del bilancio 2016 ed il bilancio di previsione 2017/2019, in un'unica seduta, con il voto contrario del gruppo consiliare "Progetto Longobardi" e l'assenza del consigliere Donatella Attanasio e del capogruppo di maggioranza Antonio Costabile.
Si è tenuto, infatti, ieri sera, alle 19, presso la casa municipale di Longobardi, il consiglio comunale, in seconda convocazione, avente, tra l'altro, all'ordine del giorno, l'approvazione del conto del bilancio 2016 e del bilancio di previsione 2017/2019.
"Premesso che è oneroso discutere in un'unica seduta il conto 2016 ed il previsionale 2017/2019, snocciolando numeri e dati negativi, è evidente la totale fallimentare gestione del comune".
E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.
"Compito di un'amministrazione -continua il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- è quello di sviluppare il proprio territorio e di migliorare il benessere dei propri cittadini.
Questo compito diventa impossibile senza un'attività di programmazione efficace.
Sono documenti che riportano solo numeri, senza alcun provvedimento strategico su come ridisegnare il volto del paese.
Evidenziano un timido risanamento, a totale scapito dei cittadini, con tasse al massimo, pochissimi investimenti e pochissimi servizi, peraltro, inefficienti, svendite patrimoniali, sprechi ed una spesa abnorme.
L' indebitamento rimane ancora elevato: dal parere dell'organo di revisione sulla proposta di bilancio di previsione 2017/2019, anno 2017, si evince un debito di € 3.528.524,32, cui va aggiunta la somma di € 2.162.064,11 che riguarda l'indebitamento di cui al D.L. n° 35/2013, con un'incidenza degli interessi passivi, sempre per l'anno 2017, di € 203.725,60".
Non meno grave il rendiconto 2016, a proposito del quale, "l'organo di revisione precisa, senza mezzi termini, -continua il consigliere Bruno- che un'eventuale mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale -si legge nella relazione- da parte della corte dei conti, non consentirà il pagamento dei debiti con fondi di bilancio e potrà compromettere l'equilibrio economico e finanziario dell'Ente".
In altre parole "se la corte dei conti -conclude Bruno- dovesse approvare il c.d. predissesto, il comune rimarrebbe impantanato, per 10 anni, in tasse al massimo, zero servizi e zero investimenti; se viceversa, dovesse deliberare di non approvare il suddetto piano, andrebbe in dissesto".