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Duro l'attacco del gruppo consiliare "Progetto Longobardi" alla maggioranza.

"La scuola materna e quella elementare del plesso Marina, sono senza telefono, eppure il nostro comune ha versato, nel 2016, circa 25.000 euro, alla compagnia telefonica".

E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi, Franco Cicerelli e Nicola Bruno.

"Le scuole della marina -prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- possono solo ricevere ed effettuare telefonate esclusivamente ai numeri di emergenza, ma gli insegnanti e gli operatori scolastici, qualora fosse necessario, non possono, in alcun modo, comunicare con le famiglie.

Eppure, ogni anno, il comune versa alle casse della Telecom circa 20.000 euro.

Chiediamo espressamente al sindaco che il servizio venga immediatamente ripristinato, perchè non è tollerabile che a farne le spese, siano sempre i bambini: ieri i riscaldamenti o la delibera con cui si vieta il trasporto scolastico ai bambini "morosi", oggi il problema della mancanza di linea telefonica.

Non è tollerabile che questa maggioranza si vanti di garantire innumerevoli servizi e poi tagli sul telefono delle scuole ahimè caduto sotto la scure della spending review.

E' questione di priorità, di scelte politiche e noi non condividiamo affatto le scelte di questa maggioranza, peraltro, in contrasto con la convenzione sui diritti dell'infanzia, secondo cui l'interesse del bambino deve avere la priorità, in ogni legge, iniziativa pubblica o privata ed in ogni situazione.

I nostri amministratori dovrebbero spiegarci, inoltre, la recente liquidazione di spesa n° 119 del 28/09/2017 alla Vodafone di euro 8.055,37 o l'ammontare dei debiti e lo sperperio di risorse pubbliche degli anni scorsi".

Nel frattempo, gli insegnanti potranno contare solo sui telefoni cellulari personali!

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Riceviamo e pubblichiamo:

Continua, senza sosta, l'attività del gruppo consiliare "Progetto Longobardi".

Sotto i riflettori della minoranza è l'incuria della montagna.

"Non è accettabile che la maggioranza rimanga inerte di fronte al degrado e all'abbandono in cui versa, da anni, questo importante patrimonio naturale".

E' quanto dichiarano i consiglieri di minoranza Nicola Bruno e Franco Cicerelli. "Longobardi -prosegue il capogruppo Bruno- è conosciuto come luogo di grande pregio naturalistico, non solo per il mare, ma anche per le risorse montane e la pineta, in particolare.

La montagna, tuttavia, in questi anni, non solo non è stata valorizzata, ma è stata totalmente privata di qualsivoglia manutenzione, anche semplicemente ordinaria.

E' una montagna completamente dissestata.

I nostri amministratori non solo non sono capaci di politiche di sviluppo ma non riescono neppure a garantire adeguati livelli di sicurezza nè la viabilità interna, compromessi dalla presenza di numerose pietre e massi sul manto stradale nonchè da buche e vere e proprie voragini di asfalto.

Anche per i pellegrini diventa difficile raggiungere il luogo del martirio di Arcangela Filippelli.

E come se non bastasse, è da più di un decennio, che i longobardesi attendono, da questa amministrazione, che si cela dietro le lungaggini burocratiche, la bonifica della vecchia discarica di rifiuti, che costituisce un grave rischio per la salute umana e l'ambiente".

Dulcis in fundo: "non è difficile -conclude il consigliere Bruno- che il passante incappi in una sorgente d'acqua non potabile.

E' questa l'idea di turismo montano?".

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L’avvocato Nicola bruno soddisfatto per la pronuncia del Tribunale di Paola di assoluzione del suo cliente Presta Mario scrive che:

“Il tribunale di Paola, con la sentenza n° 577/2017, dello scorso 11 luglio, ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria che ha portato, nel 2010, al sequestro preventivo del complesso turistico "Atlantis Park", ubicato nel comune di Longobardi ed al rinvio a giudizio, tra l'altro, per il reato di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo, di Presta Mario, nella qualità di legale rappresentante della "Cordari s.r.l." che gestisce il suddetto complesso.

Massima soddisfazione è stata espressa dal difensore Nicola Bruno: "Il tribunale ha accolto la richiesta di questa difesa di "assoluzione di Presta Mario" dai "reati a lui ascritti perchè il fatto non costituisce reato", disponendo "l'immediato dissequestro delle strutture con restituzione all'avente diritto".

L'impianto difensivo si è basato sulla buonafede dell'imputato: "Nella suddetta vicenda giuridica -continua l'avvocato Nicola Bruno- la buonafede di Presta ha acquisito rilevanza giuridica, escludendone la punibilità, atteso che un fatto esterno (bando di gara) ha determinato nell'imputato uno stato soggettivo di convincimento della liceità della condotta in relazione alla situazione concessoria".

"Dopo 7 anni di processo, una vicenda giudiziaria, a dir poco, pirandelliana -ha dichiarato la difesa- ha avuto il suo epilogo con l'assoluzione piena dell'imputato ed i cittadini di Longobardi e dei comuni limitrofi potranno continuare a trarre assoluto beneficio, anche sotto il profilo dei livelli occupazionali, dalle strutture turistico-ricreative, ubicate su una terrazza naturale sul mare, nel territorio di Longobardi.

Tutto comincia nel 2002, allorchè il comune di Longobardi decide di far luogo alla concessione in uso dell'area demaniale marittima, sita in località Cordari (anche se la competenza era della regione in materia concessoria fino al 2005), mediante pubblica gara e, all'uopo, approva il relativo bando. Alla gara partecipano nove concorrenti e risulta aggiudicataria una ditta che poi rinuncia.

Il comune decide di utilizzare "a scorrimento" la graduatoria della gara già espletata, cosicchè stipula il contratto-concessione n° 4/2003 dell'area con Presta Mario, risultato secondo.

Realizzato il progetto, Presta richiede il permesso a costruire che il comune rilascia, dopo aver convocato la conferenza dei servizi, cui partecipano tutte le amministrazioni interessate, esprimendo parere favorevole.

Dopo diversi anni che l'opera è stata realizzata, inopinatamente, è stato disposto il sequestro preventivo degli immobili e Presta Mario è stato imputato per i reati di cui agli articoli 40 c.2 c.p., 54 - 1161 cod. nav. ed articolo 44 c.1, lett. "c" D.P.R. n°380/2001.

Finalmente, il tribunale di Paola, con la decisione, resa nei giorni scorsi, ha reso giustizia all'immobiliarista calabrese emigrato negli U.S.A., negli anni '70, il cui unico sogno era quello di dare un contributo allo sviluppo socio-economico della sua terra, cui si sente ancora molto legato, insieme con i soci Presta Natale e Presta Giampiero.

L'unico errore commesso da Presta è stato quello di fidarsi della pubblica amministrazione".

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Lo scrive la minoranza di Longobardi:

"La maggioranza guidata dal sindaco Giacinto Mannarino ha distribuito, nei giorni scorsi, il giornalino comunale: in esso si sono ben guardati dall'entrare nel merito delle innumerevoli criticità del paese, più volte segnalate da "Progetto Longobardi" e di cui sono ovviamente gli autori;

in esso cercano di mistificare la realtà, rappresentandola in maniera distorta e diversa da quella che è e che sfugge soltanto ai non residenti, perchè chi vi abita sa bene che viviamo in un paese dissestato ed in predissesto".

E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.

"Ma ciò che balza immediatamente agli occhi -continua il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- al di là del fallimento politico ed economico di questa maggioranza, è la mancanza di correttezza politica.

C’è il facile ricorso all'offesa, all’insulto, alla denigrazione.

Se pensiamo ai politici del passato, anche loro avevano passione – anzi forse più di quanta ce ne sia oggi – e si contrapponevano tra destra e sinistra, però c’era un garbo insito, per cui certi limiti non andavano mai superati.

Adesso i limiti non esistono e si gioca a chi li supera, si cerca solo la denigrazione personale per deviare dai problemi reali.

Forse per i nostri amministratori ci sarebbe bisogno di un corso di galateo in politica o quanto meno di educazione civica.

Toni e comportamenti della maggioranza ci fanno capire che effettivamente siamo caduti un pò in basso.

La scelta, a ben vedere, non è più solo tra due progetti di paese, tra impegno e indifferenza, ma è una scelta tra rispetto e non rispetto dei cittadini e dell'avversario politico, tra correttezza e scorrettezza politica".

Il vero problema "è che non hanno più argomenti e forse qualcuno -conclude Bruno- pensa di essere in dittatura, in cui non esiste la libertà di parola e di critica, nè un'opposizione, come la nostra.

In fondo la maggioranza crede che basti un pò di frutta (tra l'altro, del banco alimentare) e qualche bugia per poter governare!".  

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longo longLongobardi– Si è svolta ieri sera, alle 19.30, presso l'Hotel "Gaudio", di fronte ad una sala gremitissima, l'assemblea pubblica di "Progetto Longobardi", ove il capogruppo di minoranza Nicola Bruno ha tracciato il bilancio di questi anni.

 

"Siamo giunti a metà della consiliatura ed è tempo di fare un bilancio di questi mille giorni, senza dimenticare il ruolo della maggioranza e quello della minoranza: la maggioranza governa, la minoranza stimola l'operato dell'amministrazione comunale e, soprattutto, esercita il controllo sugli atti della maggioranza".

 

E' quanto ha affermato il consigliere Nicola Bruno, dopo i rituali saluti del consigliere Franco Cicerelli.

"Dal predissesto, che ha certificato il fallimento politico di questa giunta, all'inerzia della maggioranza, priva di qualsivoglia idea di città ed ormai giunta al capolinea, in questi tre anni -dichiara il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- abbiamo assistito, giorno dopo giorno, ad un rosario di gravità sempre crescenti. Ma la cifra di questa maggioranza è stata la mancanza di rispetto nei confronti della cittadinanza.

Questa è la maggioranza dell'acqua da utilizzare "per soli scopi igienici".

Molti cittadini, in particolare, quelli serviti dai serbatoi "Fiorino " e "Rupe", fino a ieri, non avevano l'acqua potabile ed i nostri amministratori si sono ben guardati di darne diffusione, ma pagano le relative bollette a tariffa piena.

Pagano tariffe esose eppure i serbatoi "Arenella" e "Suvarello", sono veri e propri colabrodo.

Questa è la maggioranza che vende il verde pubblico destinato alla collettività, compromettendo in maniera irreversibile il territorio.

Eppure, il verde è un valore paesaggistico da tutelare perchè svolge funzioni climatiche, urbanistiche e sociali che migliorano la qualità urbana del territorio.

Questa è la maggioranza che urla il monitoraggio sulle scuole, eppure i nostri figli frequentano scuole che andavano adeguate, si badi bene, al D.M. 14/01/2008.

Senza sottacere il silenzio colpevole del sindaco Giacinto Mannarino che solo dopo tre mesi, il 28 dicembre scorso, ha riscontrato la nostra interrogazione del 14 settembre 2016, sullo stato di salute degli edifici scolastici: "i plessi sono dotati di collaudo statico il che certifica la conformità alla normativa sismica", subito dopo, però, smentito dal responsabile dell'ufficio tecnico che, con nota prot.1101/17, conferma "la necessità di procedere ad una sostanziale rinnovazione dei certificati...un adeguamento al D.M. 14/01/2008, nonchè l'opportunità di procedere con la verifica tecnica di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici in uso".

Tutto questo vuol dire che la maggioranza non ha rispetto della cittadinanza.

Solo pochi mesi fa il cimitero versava in gravi, precarie condizioni statiche e stavano per sfrattare pure i nostri cari. Soltanto grazie alla nostra richiesta di intervento dei vigili del fuoco è stato eliminato il pericolo per l'incolumità pubblica. Nè hanno rispetto dell'avversario politico se qualcuno preferisce la denigrazione al confronto e al dialogo.

Ecco, invece, "la nostra opposizione -conclude Bruno- costruttiva, propositiva, tesa al perseguimento del bene comune: "stimolarli" ad istituire la "Consulta San Nicola Saggio, "costringerli" a ristrutturare il cimitero, il ponte "Rupe", i serbatoi comunali, a spostare la fontana sistemata davanti al municipio, a richiedere il contributo per adeguamento sismico destinato all'edificio scolastico della marina. Questi sono fatti e non certo populismo o demagogia, di cui i nostri amministratori sono maestri.

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"Malgrado l'azienda sanitaria di Cosenza - distretto Tirreno abbia segnalato, su nostra richiesta, al Comune di Longobardi, il grosso ristagno di acqua presente nel terreno prospiciente la farmacia, in marina, ad oggi, la giunta guidata dal sindaco Giacinto Mannarino continua a rimanere inerte".

 

 

E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi, Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.

"Su nostra richiesta, l'azienda sanitaria competente -continua il capogruppo Nicola Bruno- tramite personale del dipartimento area di prevenzione, effettuava, il 28 giugno del 2016, sopralluogo presso l'area prospiciente la farmacia di Longobardi marina, nel corso del quale constatava un grosso ristagno di acque, responsabile della proliferazione di insetti e di cattivi odori.

 

Criticità che permanevano anche alla data del successivo sopralluogo del 3 novembre 2016.

Infatti, poichè la giunta Mannarino rimaneva silente di fronte alle criticità segnalate dall'azienda sanitaria competente, abbiamo richiesto ulteriore intervento del medico d'igiene e sanità pubblica che, all'esito dei controlli effettuati, evidenziava che il ristagno di acque responsabile della proliferazione di insetti e di cattivi odori nella suddetta area, è la conseguenza di una interruzione, situata a monte del predetto terreno, del deflusso delle acque bianche".

 

La nota, proveniente dall'azienda sanitaria, concludeva, quindi, che "sarà necessaria da parte del servizio manutentivo del comune, ripristinare il percorso naturale delle acque bianche onde evitare il loro accumulo" nel terreno di fronte la farmacia della marina.

 

Insomma "non solo cattiva amministrazione e mancanza di programmazione ma -conclude Bruno - anche inerzia prolungata di una giunta che, ormai, rimane sorda anche agli inviti dell'asp".

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In una dialettica politica costante ed intensa non solo la maggioranza parla ai longobardesi, ma, con una approfondita relazione di fine anno, anche la minoranza.

 

Ecco quanto scrivono Bruno e Cicerelli:

“"Conformemente al ruolo proprio delle opposizioni, in questi primi due anni e mezzo, abbiamo esercitato appieno il nostro ruolo politico, di stimolo all'operato dell'Amministrazione comunale e, soprattutto, di controllo sugli atti della maggioranza".

E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Franco Cicerelli e Nicola Bruno.

"Tante le battaglie vinte nell'interesse dei cittadini.

Il primo atto -prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- all'indomani del nostro insediamento in consiglio, è stata la mozione del 26/06/2014 sull'istituzione della Commissione "S. Nicola Saggio".

 

Grazie al nostro impegno è stata istituita la suddetta Consulta.

Il cimitero versava in gravi condizioni statiche.

Già a partire dalla prima interrogazione del 04/11/2014 sino alla richiesta di intervento dei Vigili del fuoco del 11/05/2015, in cui ne denunciavamo le gravi precarie condizioni statiche, abbiamo ottenuto la ristrutturazione del camposanto.

Abbiamo ottenuto l'attivazione della raccolta differenziata.

La prima interrogazione sull'emergenza rifiuti risale al 30/06/2014.

Vista la gravità persistente abbiamo chiesto, con telegramma del 06/08/2014, l'intervento del Prefetto e dell'ASP "causa emergenza rifiuti".

Finalmente, verso la fine dell'anno, è partito il "porta a porta".

Permangono, tuttavia, criticità dovute ad incapacità amministrativa.

 

Abbiamo chiesto più interventi dell'ASP, a causa delle cattive condizioni igienico-sanitarie in cui versavano i serbatoi comunali.

La prima richiesta di intervento urgente risale al 06/08/2014 ed ha comportato, dopo le analisi dell'ARPACAL, l'adozione dell'ordinanza sindacale 24/07/2015, tuttora vigente, con cui il sindaco "ordina l'uso dell'acqua per soli scopi igienici".

Le famiglie interessate risiedono in Loc. Palieri e sono 24, per le quali abbiamo chiesto la riduzione delle bollette anni 2015-2016.

Nel frattempo li abbiamo indotti a ristrutturare gli acquedotti comunali.

Continua senza sosta la battaglia contro una pressione fiscale iniqua e al massimo.

Già il 03/10/2014 protestavamo non solo contro una tassazione esasperata, con le aliquote al massimo, non solo contro l'inasprimento, con l'invio di tutte le bollette arretrate dell'acqua, dal 2010 ad oggi, ma anche contro delle "forzature" per il prelievo fiscale".

Chi non ricorda il divieto imposto ai bambini morosi, dai nostri amministratori, di utilizzare scuolabus e mensa!

O l'onere imposto alle agenzie funebri di pagare il loculo cimiteriale che poi si sarebbero rivalse sull'utente con ovvi costi aggiuntivi!

In questo campo, siamo riusciti ad ottenere l'abbassamento della rata minima da € 100 ad € 50 per i contribuenti disagiati.

Infine, dopo aver segnalato invano il pericolo di crollo del ponte "La Rupe", lo scorso novembre abbiamo chiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno obbligato l'Amministrazione comunale a metterlo in sicurezza.

Questi sono i fatti, sotto gli occhi di tutti!"

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Questo il comunicato della minoranza del comune di Longobardi:

“La legge nazionale impone censimenti, piani e regolamenti per lo sviluppo e la salvaguardia del verde pubblico, ma Longobardi lo vende.

 

E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.

Non è tollerabile –prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- che la maggioranza, guidata dal sindaco Giacinto Mannarino, tra quantità minime, forse, non più garantite e proposto cambio di destinazione urbanistica dei lotti, oggetto di cessione, venda, previo pubblico incanto, il verde urbano.

E non solo perchè è lo spazio della comunità, ma anche perchè la normativa urbanistica vigente individua le quantità minime inderogabili di spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi da osservare in rapporto agli insediamenti residenziali, nelle singole zone territoriali omogenee, mentre la cessione dei lotti, siti in località Acquavona, effettuata nei giorni scorsi, non garantisce più la suddetta quantità minima inderogabile di spazi, nè, ad oggi, la giunta Mannarino ha provveduto a reperirli nelle adiacenze immediate.

Peraltro, nelle more dell'aggiudicazione definitiva dei lotti in questione <<la giunta, con delibera n° 102 del 20/10/2016, ha assegnato ai lotti di località Acquavona la destinazione futura di "dep. mat. non molesti">> .

 

Chiara è, invece, la posizione del gruppo consiliare "Progetto Longobardi" sul verde pubblico: <<In linea di principio -conclude Bruno- siamo contrari alla cessione delle aree comunali, tuttavia, il comune, nel corso degli anni, può includere, nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, aree destinate a verde pubblico, ritenendole non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali: noi siamo favorevoli alla monetizzazione delle suddette aree solo a condizione che si tratti di reliquati di aree comunali, prive di utilità pubblica e che le somme derivanti dalla eventuale cessione siano reinvestite sul territorio.

Ma la maggioranza, ormai, vende il verde e affida "in concessione il servizio segnaletica stradale, istituzionale, commerciale, cartellonistica pubblicitaria stradale, totem informativi e pubblicitari": ora anche il manifesto funebre costerà di più!>>.”

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Scrive la minoranza del comune di Longobardi nelle persone di Nicola Bruno e di Francesco Cicerelli.

 

“Si è tenuto ieri, alle 10 del mattino, presso la casa municipale di Longobardi, il consiglio comunale, in prima convocazione, avente all'ordine del giorno l'approvazione del conto del bilancio 2015 e del bilancio di previsione 2016/2018.

 

Malgrado "l'impossibilità a partecipare dei consiglieri di minoranza -ha dichiarato il capogruppo Nicola Bruno- la seduta si è svolta regolarmente senza l'opposizione ed in pochi minuti".

 

Infatti "alle 10 e venti circa -continua Bruno- il consigliere Francesco Cicerelli si recava in consiglio ed apprendeva che l'assise era già terminata.

Neppure i due cittadini presenti si sono resi conto dello svolgimento della stessa.

Ora come si fa ad approvare in pochi minuti due documenti importanti come il conto consuntivo ed il bilancio di previsione?


E' evidente che i consiglieri di maggioranza partecipano alle sedute consiliari per alzare o abbassare la mano senza entrare nel merito degli argomenti.

Inoltre, più volte abbiamo segnalato l'opportunità di tenere i consigli di pomeriggio onde consentire la partecipazione sia dei cittadini sia dei consiglieri, impegnati in attività lavorative, a differenza di qualche amministratore che di non lavorare ne ha fatto una ragione di vita.

Chiediamo con forza che il Prefetto adotti gli opportuni provvedimenti".

Comunque "è evidente -continua il consigliere Bruno- la totale fallimentare gestione del comune. Non solo il bilancio di previsione 2016/2018 è privo di qualsivoglia programmazione, ma se si confrontano i dati del conto consuntivo 2015, con quelli del 2014, emerge che nessuna riduzione è stata effettuata sul fronte delle spese.

 

Anzi, passando da 4.263.477,29 euro del 2014 a 4.540.196,43 euro del 2015, si evince un incremento consistente delle spese generali di circa 300.000,00 euro.

Sicuramente questo non voleva essere ascoltato dalla maggioranza".

Lo stesso organo di revisione, sul rendiconto 2015 "evidenzia -conclude Bruno- riserve: infatti "l'eventuale mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale -si legge nella relazione- da parte della corte dei conti, non consentirà il pagamento dei debiti con fondi di bilancio e potrà compromettere l'equilibrio economico e finanziario dell'Ente".  

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nicola brunoLongobardi– Riconosciuti 700 mila euro di debiti fuori bilancio del comune di Longobardi, nell’ultima assise consiliare, tenutasi lo scorso 30 dicembre, alle ore 9.30, presso la sede municipale.

 

Duro il commento del capogruppo di minoranza Nicola Bruno: “Dopo oltre un decennio, finalmente, i debiti fuori bilancio sono approdati in consiglio per il loro riconoscimento. Dopo oltre un decennio, finalmente, i creditori potranno pagarsi. Oltre al danno, però, anche la beffa: ritardato pagamento ed “accettata” riduzione del 40% del credito hanno penalizzato gli aventi diritto. I debiti fuori bilancio sono e restano una realtà patologica nella vita dell’ente locale. Non bisogna essere bravi a trovare i soldi per ripianare i debiti fuori bilancio; bisogna essere bravi a non fare debiti fuori bilancio.

 

Qui sono una prassi, una storia vecchia e pesano come un macigno sulle casse comunali. Molti di essi non rientravano nella casistica tassativa di cui all’articolo 194 del tuel, eppure sono stati approvati, a maggioranza, dal consiglio, come per esempio “passaggi televisivi pubblicitari per € 7.200,00, fornitura materiale ufficio per € 18.737,55, enel-depuratore consortile per € 136.367,68, canoni demaniali per € 14.000,00, montaggio panchine per € 2.500,00 ed energia elettrica pubblica illuminazione per € 94.110,83”.

Come mai la procedura di riconoscimento è stata utilizzata per giustificare e pagare spese conosciute e conoscibili? Bisognava farvi fronte con la procedura ordinaria ed, in caso di  incapienza dei capitoli, l’amministrazione avrebbe dovuto effettuare le necessarie variazioni di bilancio. In questo elenco, poi, mancano tante altre posizioni debitorie più importanti e più gravi che presentano lati non chiari e persino elementi di dubbia legalità”. Contrario il voto dell’unica minoranza presente: “Beninteso, i creditori devono essere pagati o dall’ente o da chi ha commissionato i debiti non riconoscibili. Il nostro voto contrario –ha dichiarato il consigliere Bruno- è relativo ad una prassi illegittima ma anche ad una questione di metodo: il revisore dei conti avrebbe dovuto essere presente, come richiesto, per i necessari chiarimenti sui provvedimenti da approvare, visto il parere favorevole espresso sulla base di fascicoli estratti a campione”.

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