Un tuffo in Spagna, terra per certi versi molto simile all’Italia con alcune caratteristiche la rendono molto piacevole. Paese caldo, dal clima mite, l’animo della popolazione spagnola è aperto e socievole, incline alla gentilezza e all’ospitalità.
Esiste un prodotto nazionale che rispecchia in parte la bellezza della Spagna e il suo nome? La risposta è si e si chiama Pata Negra. Per tutti quelli che pensano che il prosciutto italiano sia il migliore al mondo dobbiamo subito sfatare questo mito.
Il prosciutto italiano non è il migliore: il Pata Negra lo supera!
Il prosciutto iberico sembra essere superiore a quello italiano, cerchiamo ora di capire perché. La prima cosa che possiamo dire su questo alimento è che risulta essere un prodotto dal gusto unico.
Il Pata Negra è delizia per il palato!
Per tutti quelli che non lo conoscono e decidono di assaggiarlo per la prima volta possiamo dire di essere un presenza di un vero gioiello della gastronomia. L’assaggio delizia il palato e i sensi della persona più esigente.
Dietro a questo successo c’è per prima cosa una rigorosa selezione della materia prima. Assaporarlo, gustarlo e percepirne la consistenza, sono esperienze uniche nel suo genere.
Questo non vuol dire che piaccia a tutti, per quelli che ne apprezzano il sapore e la consistenza è sicuramente un prodotto unico nel suo genere. Molto dipende dal tipo di alimentazione e dalla selezione dei maiali dai quali viene ricavato.
Ripercorriamo insieme la storia di questo prodotto e cerchiamo di capire com’è nato.
Prosciutto Pata Negra: la storia!
Circa 25 anni fa un produttore spagnolo di nome Jamòn Carrasco Guijuelo ha deciso di creare una razza di suini iberici pura. L’intenzione era quella di creare un prodotto che riuscisse a trasmettere le migliori sensazioni alla persona che lo assaggiava.
La qualità migliore per trasmettere al consumatore un gusto unico e piacevole. Dietro alla lavorazione di questo prodotto c’è un’accurata selezione che parte dal tipo di alimentazione che hanno questi maiali.
Per prima cosa si nutrono esclusivamente di ghiande di quercia, i maiali devono avere uno spazio sufficiente, si parla di due maiali per ettaro. Devono nutrirsi con una quantità di ghiande pari a 6/8 chili al giorno.
Il loro peso raggiunge nel corso del tempo i 160 chilogrammi. La macellazione deve essere fatta in maniera rigorosa e attenta. Tutto deve avvenire cercando di ridurre lo stress dell’animale al minimo.
Questo potrebbe incidere negativamente sulla qualità della carne prodotta.
L’acido oleico contenuto nelle ghiande, in maniera simile all’olio di oliva, viene poi assorbito dal grasso del prosciutto. Questa caratteristica dona il gusto caratteristico a questo prosciutto.
Pur essendo un prodotto che possiede una determinata quantità di grasso è ricco di colesterolo buono. Almeno una volta nella vita va provato e per tutti i palati attenti e raffinati l’esperienza potrebbe essere veramente unica.