
Scutellà: «Allarmante il monito lanciato dal Procuratore nazionale antimafia De Raho e dal Procuratore Gratteri»
COSENZA – Giovedì 24 Marzo 2022 – “Le mafie sfrutteranno le difficoltà del mercato e lo stesso andamento della guerra, per acquisire vantaggi, da un lato sui prodotti, dall’altro sulle armi”. Il monito giunto dal Procuratore nazionale antimafia, Cafiero De Raho, non lascia spazio ad interpretazioni e a queste parole fanno eco quelle pronunciate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri che di recente ha avvertito che le mafie, approfittando della guerra, reperiranno armi per poi rivenderle a prezzi nettamente bassi guadagnando così cifre notevoli.
Ha esordito così nel suo intervento alla Camera dei Deputati, la portavoce del Movimento 5 Stelle Elisa Scutellà, partecipando al Question Time per chiedere al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, quali intendimenti urgenti intenda porre in essere, al fine di contrastare efficacemente le infiltrazioni criminali, nell’ambito del complessivo approvvigionamento delle materie prime, nonché nel mercato illegale delle armi.
«Il dato più allarmante – ha aggiunto Scutellà - ci viene fornito da uno studio dell'agenzia di comunicazione di Klaus Davi, secondo la quale "nei prossimi 5 anni sarà la Ndrangheta a guadagnare di più con un +15% del fatturato complessivo, soprattutto grazie al traffico di armi, a cui si aggiungerà, secondo la proiezione, nei prossimi anni un ulteriore miliardo di euro indotto dall'esplosione del business con un +50 % del fatturato". Sarà quindi la ‘ndrangheta, secondo lo studio sui fatturati di guerra nei territori ucraini, a guadagnare di più tra le mafie nei prossimi cinque anni ed il traffico di droga frutterà soltanto alle organizzazioni criminali calabresi due miliardi di euro in più, pari a un +12% del fatturato specifico».
«Il conflitto in Ucraina – ha precisato la parlamentare del M5S - così come i mutevoli scenari di emergenza costituiscono terreno fertile per agevolare le infiltrazioni criminali che, sfruttando la vulnerabilità del mercato, operano per acquisire vantaggi nell’approvvigionamento delle materie prime e per la compravendita illegale di armi. Non possiamo infatti permettere, come sovente accade, che le organizzazioni criminali approfittino di questo conflitto per aumentare i propri profitti illegali; è necessario tenere alta la guardia attraverso iniziative che assistano e rafforzino le azioni di prevenzione e contrasto alle mafie».
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Ufficio Stampa politico Elisa Scutellà - Portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati
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Due settimane sono trascorse dall’inizio dei bombardamenti e dell’invasione dell’Ucraina dalle forze di Mosca. Morti e feriti da ambo le parti non si contano più. Più di due milioni di vecchi, donne e bambini hanno lasciato le loro case e si sono rifugiati nei paesi confinanti. Ma le sirene continuano a suonare. Quel suono trafigge il cuore. Mosca continua a bombardare le città radendole al suolo. La capitale Kiev viene bombardata notte e giorno, non si è ancora arresa. Non è stata ancora conquistata dal nemico invasore e il Presidente ucraino, malgrado la devastazione, le rovine e le macerie dappertutto, non vuole arrendersi. Si dice pronto a trattare sui territori contesi, vale a dire i territori separatisti della Donbass, ma non alla resa. Le immagini che arrivano dall’Ucraina bombardata, devastata e assediata colpiscono i nostri sentimenti e le nostre coscienze. Una tragedia così mai vista prima. In due settimane due milioni di bambini hanno varcato i confini dell’Ucraina. Uno strazio vedere i loro volti, quelle faccine innocenti. Tremano ancora dalla paura delle bombe che cadono, piangono, si aggrappano alle gonnelle delle loro mamme. Nei loro occhi solo l’orrore della guerra. Sono traumatizzati, si tengono la testa tra le mani come se cercassero di non sentire il rombo delle sirene e lo scoppio delle bombe. Cosa ne sarà di loro a guerra finita? Dovrà pure finire, mi auguro al più presto. Faranno ritorno nella loro terrà distrutta e insanguinata? Dove dormiranno se non troveranno più la loro casa? Al posto delle case, delle scuole troveranno cumuli di macerie. Ci vorranno degli anni perché l’Ucraina possa ritornare ad una vita normale. L’Italia ne sa qualche cosa perché anche le nostre città subirono i bombardamenti e le distruzioni durante la seconda guerra mondiale. Ci risollevammo grazie all’aiuto del Piano Marshall, alle navi cariche di grano provenienti dall’America e dai pacchi dono dei nostri cari emigranti in terre lontane. Chi ospiterà i milioni di bambini? Chi si prenderà cura di loro? Poveri bambini che in un attimo una guerra imbecille, assurda, crudele, ha messo fine ai loro sogni, alle speranze e al diritto di avere un futuro strappato via a colpi di cannone. Ci sarà un futuro per loro?
E l’occupazione continua, le bombe non cessano di cadere, le città vengono rase al suolo, gli uomini Ucraini rimasti resistono, non si arrendono, vogliono combattere fino alla morte perché sono convinti di avere ragione, di essere dalla parte della verità. E forse un giorno la storia darà loro ragione. Ma fino a quando potranno resistere? Ancora per un po’, poi dovranno anche loro scappare, rifugiarsi all’estero o perire sotto le bombe. Dovranno prima o poi arrendersi, forse per mancanza di armi, di cibo, di medicinali, o forse per risparmiare la distruzione delle città e dei villaggi e la vita di tante vite umane, di uomini, donne e bambini ancora nei rifugi e che non sono riusciti a mettersi in salvo in Polonia o in Ungheria. Così com’è oggi l’Ucraina, con le armi leggere obsolete in suo possesso e con le bombe Molotov, non potrà mai vincere una guerra con la potente Russia. Potrebbe vincerla se arrivassero subito i rinforzi e le truppe della Nato in suo sostegno. Ma sarebbe una terza guerra mondiale devastante con l’impiego di armi nucleari e con conseguenze inimmaginabili. Dovremmo evitarla a tutti i costi questa guerra che poi è la guerra di un uomo solo, di un pazzo che si chiama Putin. Allora non ci resta che pregare perché il buon Dio faccia cessare le sirene e le bombe che distruggono case e palazzi e uccidono migliaia di persone e bambini innocenti. E pregare ancora con più insistenza perché il nostro Salvatore faccia morire il tiranno che ha osato invadere un paese vicino costringendo milioni di persone ad abbandonare la loro terra. E pregare notte e giorno senza mai fermarsi perché il Signore, che ci ha creato, che ha creato il cielo e la terra, mandi qualcuno pronto ad uccidere il pazzo, il tiranno, l’aggressore, l’oppressore, il sanguinario. Che mandi qualcuno che fermi la mano di questo uomo che sta spargendo sul suolo ucraino sangue innocente. Faccio peccato? No, è lecito pregare per la morte di un tiranno, lo ha detto finanche un Santo e che Santo, Tommaso d’Aquino nel “De Regime Principum”. “Se l’eccesso della tirannide fosse insopportabile, secondo alcuni toccherebbe al valore degli uomini forti uccidere il tiranno ed esporsi al pericolo della morte per la liberazione del popolo”. Dio ascolterà le nostre preghiere. “Dio può togliere di mezzo i tiranni che reputa indegni della conversione, o ridurli alla condizione più bassa, secondo quel detto del Sapiente – Distrusse il trono dei condottieri superbi e fece sedere i miti al loro posto -. Egli è lo stesso che, vedendo l’afflizione del suo popolo in Egitto e prestando ascolto al suo grido, sommerse nel mare il tiranno Faraone col suo esercito”.
Ci mancavano solo gli sciacalli della guerra. L’Ucraina è stata invasa dalla Russia. Le artiglierie bombardano notte e giorno le città assediate. Edifici sventrati, case che bruciano, gente terrorizzate che cercano rifugio nei bunker sotterranei, migliaia e migliaia di vecchi, donne e bambini che fuggono, corpi dei difensori abbandonati nelle strade deserte e nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio. Ma il dramma della guerra non è solo questo, c’è sempre qualche vigliacco che ci specula, che cerca, sfruttando la tragedia della guerra, di tentare una truffa ai danni dei più deboli, delle persone sole, per lo più persone anziane. Tutti sappiamo che in Italia c’è un problema di luce e di gas, che stanno arrivando nelle nostre case bollette molto alte. E cosa si inventano i truffatori? Telefonano alle persone anziane, dicono loro che dovranno controllare il contatore del gas o della luce e poi le chiedono di fare una consistente offerta, un contributo per la guerra ucraina. Le intimano minacciandole: Se non mi dai il contributo di 180 euro ti verrà chiuso il contratto del gas e tu resterai senza riscaldamento e morirai dal freddo. Non è una fake news, amici miei carissimi. Questa truffa è davvero accaduta in un Comune della Provincia di Milano Trezzo sull’Adda. Per fortuna il pensionato non ci è cascato. Si è insospettito e non ha consentito al truffatore di accedere alla propria abitazione, nonostante le assidue insistenze della finta addetta del gas. Si è rivolto alle Forze dell’Ordine che ora stanno indagando. Nel frattempo è scattato l’allarme in città. E’ stato informato anche il Sindaco il quale ha subito rivolto un appello ai cittadini invitandoli a non aprire le porte dello loro abitazioni agli sconosciuti. Non date soldi a nessuno, nessuno vi staccherà il gas, è una truffa. E se qualcuno vi contatterà chiedendovi soldi sfruttando la tragedia della guerra in Ucraina o vi minaccerà che staccherà la fornitura del gas, chiamate le Forze dell’Ordine. Con tanti problemi che oggi abbiamo ci mancavano solo gli sciacalli della guerra. Nemmeno l’immane tragedia della guerra frena i truffatori. Prima il Covid, poi il caro gas e luce, ora la guerra in Ucraina, tre ottime occasioni da non farsi sfuggire per i truffatori senza scrupoli. State, dunque attenti, amici. Non aprite le porte di casa agli sconosciuti e non date soldi a chi si spaccia per finti addetti di gas e luce.