Mentre noi ci preoccupiamo se indossare o meno le mascherine all’aperto, mentre i politici nostrani discutono se aprire o meno le discoteche ed abolire il green pass, in un paese non molto lontano da noi, ma che è molto importante perché da quel paese passa il gasdotto che porta il gas in Italia proveniente dalla Russia, spirano venti gelidi di guerra. Gli Stati Uniti d’America hanno allertato quasi 10 mila soldati pronti ad essere inviati nella zona di guerra. Il Presidente Biden ha invitato gli americani a lasciare l’Ucraina perché è sicuro che la Russia entro metà febbraio, e ci siamo, la potrà invadere. Sale, dunque, la tensione, malgrado il colloquio Biden – Putin sia durato più di un’ora. Cosa si siano detti noi non lo sapremo mai. Ma sicuramente Biden avrà detto a Putin che una guerra avrebbe avuto delle gravi conseguenze in Europa e nel mondo. Ma davvero Putin vuole scatenare una terza guerra mondiale? Da semplice uomo della strada sono convinto che il Premier Putin stia bluffando, non ha in programma nessuna invasione. Sa benissimo, da uomo politico navigato, che una guerra porterebbe non solo lutti civili, morti di soldati e rovine, ma conseguenze inimmaginabile non solo in Europa ma nella stessa Russia. E a chi venderebbe il gas che produce? E tutte le relazioni diplomatiche andrebbero a farsi benedire. Fa la voce grossa, forse non ha tutti i torti, muove le truppe russe ai confini dell’Ucraina perché non si sente protetto, non si sente sicuro se le truppe della Nato ammassano truppe vicino ai suoi confini. Non vuole che l’Ucraina venga accolta nella NATO. La Russia, piaccia o non piaccia all’Europa, non vuole assolutamente che ciò accada. La situazione, però, è delicatissima. Un incidente potrebbe scoppiare da un momento all’altro e fare precipitare la situazione, che oggi è sotto controllo malgrado le minacce, gli spostamenti di truppe, i proclami bellicosi. Sia Londra che Washington, però, hanno evacuato i loro diplomatici e così pure l’Italia ha invitato i suoi cittadini a lasciare il paese. La partita che si sta giocando in Ucraina è molto complessa e di difficile interpretazione. E’ una partita più di nervi che di armi, malgrado abbiamo visto in televisione camion e carrarmati sovietici scorrazzare ai confini dell’Ucraina e le navi e gli aerei della NATO spostati verso il quadrante orientale. Ma davvero l’Europa è pronta a spedire le sue truppe a combattere in Ucraina? No, non lo farà, perché l’Ucraina non fa ancora parte della NATO e non beneficia degli accordi di mutua difesa in caso di aggressione. Quindi, mettiamoci il cuore in pace, non ci sarà nessuna guerra e nessun soldato italiano andrà a combattere in una terra che non è la sua. Putin e Biden troveranno alla fine un accordo. La Russia e la NATO ritireranno le loro truppe dal confine ucraino e l’Ucraina sarà esclusa dall’alleanza NATO. Questo e solo questo chiede Mosca, ma molti ancora non lo vogliono capire.
Il centro destra è voluto andare alla conta. Risultato: Un flop. La candidata Casellati, attuale Presidente del Senato, voluta da Salvini e Co. ha ottenuto appena 382 preferenze. Poche. Pochissime. Le schede bianche uscite ieri dalla votazione quando gli elettori del centro destra si sono astenuti sono molto di più dei voti ottenuti dalla Casellati nella votazione di oggi. Ora bisogna preparare la prossima mossa per chiudere la partita dopo la batosta e la figuraccia ottenuta da Salvini. Da ora in poi non solo si dovranno fare i conti con quelli che votano scheda bianca, ma anche con i franchi tiratori. E sono tanti. Anche oggi ci sono stati tanti voti dispersi. Ma lo sconfitto, dunque, è uno solo. Inutile girarci intorno, è Matteo Salvini. E’ lui che ne esce dal voto con le ossa rotte. E il centro sinistra resta alla finestra. Oggi hanno disertato la votazione e hanno rifiutato un incontro con Salvini. Il suo appello è stato ignorato. Esce, o almeno dovrebbe uscire di scena, non solo Salvini ma anche la Casellati come gli altri candidati proposti nelle precedenti votazioni. Dal voto ne esce umiliato Salvini e la Casellati. Lei non avrebbe dovuto accettare la nomination. Le sono mancati 71 voti. E questo risultato negativo di oggi complica non poco la trattativa col centro sinistra per poter scegliere un Presidente della Repubblica condiviso. Salvini si è voluto contare. E’ voluto andare alla prova di forza. Dalla votazione dovevano uscire almeno 453 voti. Non sono usciti.Salvini ha sonoramente fallito. Ora Salvini dovrebbe mettersi da parte e lasciare ad altri il compito del Kingmaker del centro destra. Salvini voleva mettere spalle al muro Letta, Conte, Renzi e Speranza. C’è finito lui e lui soltanto. Il guaio è che con Salvini sono finiti nel baratro anche Meloni e Tajani. Altro che compattezza! Il voto di oggi conferma che il centro destra è letteralmente fuori controllo, non controlla neppure i propri voti.
Sono già due anni che i media così come tutti i mezzi d’informazione, social compresi, riempiono le nostre giornate portando all’attenzione le problematiche, di natura anche vitale, legate alla Pandemia da Covid. Invero, gli effetti di tale Pandemia, a differenza di quanto sostenuto, sono di poco conto rispetto ad un problema molto più importante che è quello dell’interruzione volontaria della gravidanza.
La strage degli innocenti, purtroppo, non è soltanto un episodio storico legato alla volontà omicida di Erode il Grande, bensì il risultato di una pratica mortale che trova nelle interruzioni di gravidanza la sua essenza. È impressionante, il numero degli aborti che annualmente si praticano nel mondo, basti pensare che da inizio 2022, nei primi 18 giorni di gennaio, hanno superato la cifra impressionante di due milioni. I dati di questa strage, ci vengono forniti dal sito worldometers.info che presenta statistiche mondiali e sono in linea con quelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
In base alle statistiche dell’OMS, confermate dall’Istituto Guttmacher, tra il 2015 e il 2019 sono stati realizzati in media 73,3 milioni di aborti volontari all’anno.
La cosa più incresciosa riguarda il silenzio tombale da parte di tutti, in particolar modo dei mediae delle associazioni di ispirazione cristiana a tutela della vita. È evidente, quindi, che le interruzioni volontarie di gravidanza, per il numero impressionante, rappresentano una vera e propria strage degli innocenti, tollerata dai governanti e da coloro i quali ritengono la pratica dell’aborto una innocua e giustificata scelta personale.
L’Italia, nazione cristiana - cattolica, forte della legge n. 194 del 1978, non si sottrae alla pratica dell’interruzione di gravidanza, raggiungendo numeri da capogiro, nel 2021 secondo l’IVG, gli aborti sono stati 67.638 una vera e propria strage degli innocenti, incomprensibilmente tollerata e quasi mai ostacolata.
L’indifferenza alla pratica dell’aborto è senza ombra di dubbio da condannare, anche perché se tutti i cattolici si mettessero a urlare questa ingiustizia smetterebbe di sana pianta. La colpa, quindi, non è solo dei medici e politici, ma anche di tutti coloro che difronte a tale pratica restano totalmente indifferenti.
Avv. Carlo Salvo