L’attuale panorama politico-amministrativo di Amantea è figlio di quel confusionario processo di rappresentatività antipartitica della nostra cittadina; una cittadina che da decenni, ormai, ha abbandonato i partiti, che erano diventate gabbie per coloro che venivano eletti con mezzi propri, cioè parenti, amici e compari, e che passavano con tutte le insegne, le armi ed i bagagli nelle liste civiche che, al contrario, offrivano ampie garanzie di libertà di azione, senza , cioè, alcun condizionamento partitico.
Il risultato costante e coerente è stato quello di aggregazioni che hanno distrutto perfino le istintive vocazioni alla riformulazione di partiti od al loro rifondarsi.
E così Amantea non ha un centro destra ed in particolare non ha il PDL, che peraltro si sta frazionando senza avere più alcuna capacità aggregativa degna di questo nome e, quindi, alcuna speranza di imporsi nelle future elezioni.
Ed Amantea non ha un centro sinistra ed in particolare non ha un PD, per quanto esso sia più o meno responsabilmente al Governo del Paese. Il PD locale è fortemente diviso, apparentemente tra “renziani” e “cuperliani”, ma in realtà tra gruppi di potere da conservare o da acquisire.
L’UDC vive di luce riflessa. Ad Amantea cioè esiste solo se si lega a qualcuno o qualcosa.
Il FLI è scomparso prima ancora di nascere.
La destra è solo una posizione.
Il centro solo una ubicazione.
Ed allora l’orientamento muove ancora oggi decisamente nella direzione delle aggregazioni di interessi di potere.
Non solo, in tutta Amantea non esistono più i vecchi catalizzatori delle aggregazioni civiche o comunque non sembra che quelli esistenti siano più capaci di tanto. E comunque la consapevolezza della frammentarietà della situazione parapolitica locale induce a fortissime reazioni contro chiunque abbia la benchè minima intenzione di proporsi a capo di una lista o di una coalizione
Tonnara è salito in cielo e non ha lasciato se non la “vocazione” primaverile, ma certamente non eredi atti a creare rete .
Mario Pirillo, l’attuale unico politico che Amantea rappresenta, ha troppi disistimatori e nemici.
La Rupa ha insuperabili problemi giudiziari
GB Morelli e Signorelli, che si sono presentati alle ultime consultazioni, risultando eletti quasi soltanto loro, e perdendo pezzi ad ogni minima occasione, non sembra abbiano alcuna possibilità di essere capilista.
In questa nebbia e questo smog avanzano alcuni don Chisciotte della Mancia erti sui loro Ronzinanti e seguiti dai fidi Sancio Panza in groppa ai loro asini.
Tanti don Chisciotte che lancia in resta si propongono pronti a fare piazza pulita di tutte le ingiustizie, le prepotenze e i soprusi.
Tanti don Chisciotte che vivono solo grazie alle capacità dei loro Sancio Panza procacciatori di pane, caciotte, salami, polli e galline, in attesa di diventare governatore della isola ancora non conquistata od assessore del comune .
Tanti don Chisciotte pronti a lottare contro i mulini a vento– giganti ed il branco-esercito di pecore- soldati.
Tanti don Chisciotte comunque capaci di appassionare comunque e sempre questo popolo amanteano che dalle mura della sua rocca osserva le movenze di chi sta sotto indifferente al fatto che siano nemici della città