L’ultima volta eravate in forte fermento per presentare una lista dell’incontro. Questa volta restate fuori?
Non è detto. Anzi. Il quadro fortemente confuso della situazione politica amanteana ci sta costringendo ad operare per riavviare con immediatezza un percorso preludente ad una nostra lista, eventualmente anche in concorso con altre forze politiche locali.
Perché parlate di quadro politico fortemente confuso?
Come potremmo definirlo diversamente? Non c’è una lista di partito. Forse non ci sarà nemmeno il simbolo di un solo partito nelle liste! Non c’è la destra, non c’è la sinistra. Non c’è Forza Italia, non c’è NCD, non c’è il PD ( o forse c’è ne sono troppi!). Tutte liste civiche. Il fallimento della partitica. Per quanto incredibile ci giungono notizie di commistioni gravissime nelle quali taluni politici di partiti “vincenti” stiano operando a favore di liste “altre”. Tutti sono alla ricerca di carrozzoni vincenti. Poco o nulla importa che siano convincenti, che abbiano un programma, che diano garanzie di ottenere risultati per la città. Gli obiettivi sono solo quelli di avere visibilità, di apparire importanti.
Mai Amantea ha avuto tante potenziali liste.
La vecchia primavera si è aperta come un granato. Da un lato l’UDC che ci prova a fare una lista. Dall’altro Sante Mazzei la cui candidatura a sindaco è stata rifiutata da Sabatino che pretende quella della figlia Monica con l’appoggio di Sergio Tempo. E terzo appunto Sabatino-Tempo.
Ora sembra che non riuscendo a fare distinte liste specifiche ci prova GB Morelli a proporsi come candidato di superamento tra Mazzei e Sabatino. Il solito giochetto tipicamente amanteano .
E siamo a tre
Poi c’è Tullio Lupi , Paolo le Rose , Rocchino Giusta con Spirito Libero, l’M5S, Nicola Gaudio ed il gruppo dei camporesi con Totonno Veltri, Gianluca Cannata, Luca Ferraro, Mario Bruno, Raffaele Romano, Davide Viola
E siamo a 9.
E nessuna di tali concorrenti che stanno operando da due mesi ha chiuso le proprie liste.
Se non è confusione questa?
E quindi?
E quindi poiché la città muore è necessario che si cambi e per questo entriamo in campo noi!
Che significa è necessario che si cambi?
Significa cambiare i nomi. Chi porta la responsabilità di una città morente deve andare a casa. Non può più fare danni e tutelare solo i propri interessi.
Ma significa anche cambiare metodi e programmi.
Significa azioni per sviluppare il commercio, il turismo, l’agricoltura, la pesca.
Significa la pulizia del paese e la cura dell’immagine, significa ridurre i costi della Pubblica amministrazione e le tasse ed i tributi locali che sono inaccettabilmente alti . Significa dire basta a chi finora ha usato la città per i propri fini ed interessi . Significa cominciare da chi non ha voce.
Ma in sostanza?
Ieri sera c’è stato un incontro congruente e partecipato. Domani un altro. I candidati ci sono. Si tratta solo di lasciare aperta la lista ad eventuali apporti terzi che la migliorino nei contenuti
Auguri, allora ed in bocca al Lupo!
Crepi, crepi!