Lo scorso 2014 Legambiente aveva assegnato ad Amantea 2 vele blu.
Legambiente, infatti, aveva assegnato un petalo per la conservazione del territorio e del paesaggio, ed una stella per la qualità dell'accoglienza e la sostenibilità turistica.
Tra i simboli assegnati solo la maschera da sub per indicare i fondali parti-colarmente interessanti per chi pratica l'attività subacquea e di servizi a terra.
Mancava il segno dell’onda che indica la pulizia del mare e delle spiagge, la presenza di spiagge libere, etc.
Mancava il simbolo del castello che contraddistingue le località che offrono luoghi di interesse storico-culturale, musei, siti archeologici etc.
Mancava il simbolo che indica la presenza di servizi per disabili motori.
Mancava il simbolo dei comuni che hanno promosso iniziative nel campo della gestione sostenibile.
Quest’anno è andata peggio ed Amantea è ritornata ad una sola vela come il 2013, il 2012, il 2011.
Amantea ha ottenuto una sola vela blu e si è classificata al posto 258 su 285 spiagge esaminate, precedendo in Calabria soltanto Parghelia,Ricadi e Gizzeria e preceduta da Roccella Ionica, 5 vele, da Scilla, 4 vele, da Riace, da Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, Isola Capo Rizzuto, Palizzi , Brancaleone, Badolato, Monasterace, Amendolara, Crucoli, Rocca Imperiale, Zambrone, Diamante, Palmi, Stalettì , Tropea, Belvedere Marittimo, Melito Porto Salvo, Bova Marina, tutte con 3 vele, e da Rossano, Pizzo, Bagnara, Marina di Gioiosa Ionica, Cirò,Marina di Schiavonea, Cutro, Cirò Marina, Locri , Siderno , tutte con 2 vele.
Amantea è preceduta anche da Montebello Ionico, Soverato, Cittadella del Capo, Trebisacce,Roseto Capo Spulico, Pietrapaola, Cannitello-Villa San Giovanni e Longobardi anche esse con 1 vela.
Due suggerimenti.
Il primo alla città ed all’amministrazione comunale, che si scontra con i giudizi che provengono dall’esterno e che sono diversi dai soliti e gratificanti autogiudizi positivi che pongono la città al centro del mondo,ed è un invito ad amare questo luogo e la sua storia “sul serio e più di se tessi” e ad avere verso di esse il dovuto rispetto.
Il secondo a chi si improvvisa politologo e giudice, a chi confonde le “vele blu” con la “guida blu”, a chi si ama al punto da essere più indispensabile del “palco” che lo “innalza”( pur sapendo che diversamente- senza palco, cioè- nessuno lo vedrebbe) e più importante dello spettacolo che presenta, segnalandogli che abbiamo un mare favoloso, ma solo secondo i parametri della legge sul colera, che abbiamo un centro storico che, in realtà, cade a pezzi , e che comunque le vele blu non vengono assegnate per il numero degli alberghi e tantomeno per gli spettacoli estivi. Sarebbe bene che si legga le modalità esposte sul sito di Legambiente prima di parlare, pensando, cioè, alla città e non a se stesso.