E’ il tardo pomeriggio di oggi 26 settembre .
Il parco pubblico della grotta è aperto; ci sono bambini, mamme e nonne.
I bambini giocano al pallone, corrono in bicicletta ed esplorano la grotta nei suoi tanti misteriosi angoli; le mamme e le nonne li sorvegliano ed intanto parlano delle loro cose e della loro città.
Un bel pomeriggio dopo l’impossibile caldo della estate appena trascorsa.
Ma il pericolo è in agguato.
Improvvisamente qualcosa si stacca dalla volta della grotta e cade sui gradini sottostanti sfiorando per pochissimi centimetri un bambino di 10 anni che resta impaurito ed immobile.
E’ un suo amichetto che corre dalla mamma dicendo che è successo qualcosa di pericoloso.
Ed è così.
Basta poco alle mamme per verificare che dalla volta è crollata la testa di uno dei chiodi che avrebbero dovuto evitare il crollo delle rocce.
La notizia si sparge per tutto il parco pubblico e corre anche verso la città.
Sopraggiunge la polizia municipale chiamata da alcune mamme che chiedono di inibire l’uso dell’area pericolosa.
Il nostro cronista Riccardo Clemente giunge sul posto e fotografa il pesante pezzo di ferro caduto e le due pattuglie della Polizia Municipale.
Il pesante pezzo di ferro del peso di svariati kg viene acquisito come prova documentale e portato via; lasciano al nostro cronista solo il tempo di fotografarlo.
Se fosse caduto addosso al bambino le conseguenze sarebbero potute essere anche gravissime.
Nella buca lasciata dall’oggetto caduto troviamo alcuni resti di una lastra di ferro arrugginito, segno che quello che è successo potrebbe essere solo un’anteprima di una situazione molto seria.
Siamo all’assurdo! Quello che avrebbe dovuto difendere dai pericoli è esso stesso un pericolo.
Già! La nostra amministrazione pensa al ponte di Colongi e non alla manutenzione della grotta, alla manutenzione dei marciapiedi e delle strade, eccetera!
Ora si griderà non al mancato controllo ed alla mancata manutenzione, ma alla mannaia caduta sulla testa !
Parliamo con la gente e qualcuna delle mamme dice : “Speriamo che non chiudano la villa. Dove porteremmo i nostri figli?”
“State tranquille .E’ impossibile .E’ l’unica area a verde disponibile su tutto il territorio amanteano ! Al più nelle more dei dovuti controlli realizzeranno una migliore tutela, avvertiranno la comunità, come già faremo noi stasera stessa, e lasceranno un addetto al controllo”.
Ci sbagliavamo.
Mentre scriviamo l’articolo il nostro attento cronista ci invia le foto del cancello chiuso della villa “ Pericolo. Vietato l’accesso per lavori”
Noi concludiamo ringraziando quell’angelo custode che ha protetto il “suo” bambino come dovrebbero fare tutti gli angeli custodi, specialmente ad Amantea!
Il Cancello chiuso
La pattuglia della Polizia
Il pezzo caduto