La decisione da parte del Consorzio Isca- Hotels di ritirare la partnership al “PISL ANTICA TEMESA” – presa lo scorso 6 novembre - necessita di un approfondimento e di una riflessione.
Io stesso, già qualche settimana fa - pur reputando una straordinaria opportunità quella rappresentata dal Marchio d’Area - ho manifestato alcune perplessità rispetto alla possibilità che esso fosse immesso sul mercato turistico-culturale, mancando al momento – a mio avviso – dei contenuti essenziali per qualsivoglia capacità attrattiva.
Rispetto a ciò non possono passare inosservate le riflessioni sui contenuti che dovrebbe avere il brand fatte dagli Albergatori Associati Sud Tirreno Cosentino (a partire dai temi presenti sul sito internet anticatemesa); un contributo che va nella direzione di far leva sulle peculiarità e sulle eccellenze del territorio.
Proprio per tale ragione ritengo necessario non sottovalutare la presa di posizione del Consorzio, non soltanto perché i Progetti Integrati di Sviluppo Locale si reggono sul coinvolgimento del partenariato economico e sociale, ma anche perché rinunciare alla collaborazione degli operatori del settore, che da noi rappresentano determinanti attori dello sviluppo, avrebbe il significato di svilire il senso stesso del PISL.
Senza considerare che il venir meno dell’apporto del Consorzio provocherebbe un grave vizio di governance orizzontale, che rappresenta una dimensione propedeutica della gestione anche rispetto all’obiettivo di coinvolgimento di tutti gli attori locali (ed in particolare degli stakeholders) nell’attuazione delle politiche di sviluppo territoriale.
E’ innegabile che il contributo di esperienze che hanno direttamente a che fare col Marchio – anche in termini di visione strategica – da parte del Consorzio Isca-Hotel sia irrinunciabile.
Per tale ragione credo che sia indispensabile adoperarsi e promuovere tutte le azioni necessarie per non far venir meno il loro apporto, magari rivedendo il modello di governo del PISL che ha portato alla scelta – sono sicuro sofferta per chi vuole il bene di questo territorio – di ritirare la partnership.
Da parte mia, nel rivolgere l’invito al Consorzio di rivedere la propria posizione – certo a fronte di adeguate garanzie che fungano da presupposto per una migliore gestione di questo importante canale di sviluppo locale – chiederò di affrontare la questione anche durante la prossima riunione tra la Segreteria cittadina del Partito e gli Amministratori del Comune di Amantea (che è capofila del progetto) iscritti al PD, per far sì che il “PISL ANTICA TEMESA” sia un condotto per far affluire risorse finanziarie nel nostro territorio, ma nella dimensione in cui – attraverso sani e virtuosi meccanismi di coinvolgimento del partenariato economico e sociale – vengano realmente finalizzate a prospettive di sviluppo.
Perché proprio non vorrei ci svegliassimo domani dinnanzi ad un’occasione sprecata per la città ed il territorio.
Amantea, 12 novembre 2015 Enzo Giacco Segretario PD Amantea
NdR. Non ho mai avuto dubbi che Enzo Giacco sia una persona per bene.
Quello che ci sorprende, e non è la prima volta, è che lui abbia dubbi di trovarsi DOMANI di fronte ad una occasione sprecata!
Vorrei ricordare a Giacco che come ha ricordato GB Morelli alla presentazione del marchio d’area ( vedi foto) “La Calabria pur rappresentando una meta tradizionale di soggiorno grazie alle risorse paesaggistiche, storiche e culturali di cui dispone, registra un numero di arrivi e presenze non adeguato alle proprie potenzialità”. Per ,poi, continuare ricordando che “ Sono ragionamenti antichi e già conosciuti che purtroppo non vengono risolti né dagli operatori di settore, né tanto meno dalle rappresentanze istituzionali”.(Non è dato sapere cosa si sia inteso per rappresentanze istituzionali!)
Ed infine concludere dichiarando che il marchio d’area Antica Temesa ha “Lo scopo è di promuovere dal punto di vista turistico il territorio, di ricostruire il passato per ricercare il futuro”.
Ed allora Giacco dovrà aspettare che questa azione spieghi i suoi effetti ed accresca la voglia di “Amantea” nel mondo, sia d’estate che d’inverno , conseguentemente aumentando il numero dei turisti che scelgono Amantea per le loro vacanze.
A proposito a Giacco vorrei ricordare la opportunità di chiedere i dati relativi alla presenze turistiche ( almeno) degli ultimi 5 anni, dei comuni di Amantea, Belmonte Calabro, Serra d’Aiello, Lago ed Aiello Calabro.
Che poi gli albergatori non sia stati coinvolti dà la misura del loro ruolo se non della loro solitudine.
Quello che appare incomprensibile è il ritardo con il quale denunciano il loro ritiro da Temesa senza spiegare almeno con quali speranze ci siano entrati .
Sembra il caso di ricordare le splendide parole della presentazione del Marchio d’area :” L’antica città di Temesa, potente e florida, capace di attraversare i secoli, di essere nominata da Omero nell’Odissea, di essere dominata da greci e romani e di essere poi avvolta inspiegabilmente dall’oblio”
Oblio nel quale sembra che resti ancora oggi!