Dura lex, sed lex. La frase si traduce in "La legge (è) dura, ma (è sempre) la legge".
Questo brocardo che risale al periodo in cui a Roma vennero introdotte le leggi scritte invita all'osservanza delle leggi anche quelle più rigide e rigorose.
Ma la domanda che ci poniamo è questa.
La legge deve essere rispettata anche quando è ingiusta, illogica, assurda?
O deve essere modificata?
Giudicate voi.
I nostri giovani calabresi, oggi, i loro padri ieri, i loro nonni avantieri, per trovare lavoro sono costretti ad emigrare.
E si sa che il “mestiere” di emigrante non è bello, nè facile.
Ti aspetta uno stipendio da 1000-1200 euro.
Devi pagare una casa od un posto letto da 400-500 euro, la luce, la tarsu, l’acqua, il canone della TV e devi anche mangiarci, pagare la lavanderia , la benzina dell’auto ( se la possiedi) o le spese di trasporto.
Non ti resta granchè e talvolta devi chiedere una mano ai tuoi.
Nel tuo paese i tuoi amici piano, piano ti stanno dimenticando.
L’unico che non ti dimentica è il comune che ti chiede di pagare la tarsu-tari
Ma come?
Io la pago qui nel nord dove abito e lavoro anche se non ho qui la residenza.
Perché devo pagarla anche nel mio paese dove non abito?
Il perchè lo si rileva nella risposta dell’ente comune di Amantea “ In rifermento alla sua istanza, che si allega in copia, si comunica che la stessa in base al regolamento TARI 2014( delibera c.c. 25 dell’8.8.2014) non può essere accolta”
Così anche se non abiti ad Amantea devi pagare la Tarsu- Tari ed i tuoi hanno una maggiorazione come se tu fossi in casa con loro.
Chissà se ai profughi siriani e sub sahariani i loro governi chiedono di pagare la tarsu-tari anche se sono in Italia ?
Che c’entra , lì la tarsu-tari mica si paga?