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Fuori Occhiuto, Cesa resta in Calabria. Già, ma perché?

Mercoledì, 13 Marzo 2013 13:36 Pubblicato in Calabria

Sembrava cosa fatta e la Calabria ci teneva ad avere un deputato calabrese( visti i tanti non calabresi e finti calabresi) come Occhiuto. Almeno a giudicare dalla lettera che il segretario dei Giovani Udc della Calabria Andrea Bruni ha scritto al segretario nazionale del partito, Lorenzo Cesa, invitandolo a lasciare il seggio conquistato in Calabria al deputato uscente Roberto Occhiuto. Anzi aggiungeva che “E' ovvio che se la scelta relativa alle opzioni tra le regioni da premiare non dovesse ricadere sulla Calabria, e il movimento giovanile (tra i primi in Italia per partecipazione) si vedesse privare di colui che fino ad oggi ne ha costituito il punto di riferimento, in molti sarebbero disorientati, delusi e disillusi”. Una minaccia, un avvertimento od una semplice constatazione non è dato sapere.

Ma non è andata così. Cesa ha scelto la Calabria lasciando libero il posto di deputato in Puglia a favore di Angelo Cera. Ed ora tutti si interrogano sul perché!

Qualcuno pensa che possa avere inciso la frizione interna al partito calabrese dove Mario Tassone, vicesegretario nazionale in rottura, ha chiesto e ottenuto il congresso, contestando la decisione di correre con Monti e la gestione della campagna elettorale. Una posizione che, visti i risultati, potrebbe avere ingarbugliato gli equilibri interni al partito che sembravano propendere a favore di Occhiuto.

Qualcuno pensa semplicemente che Cesa abbia preferito il suo amico Angelo Cera, sindaco di San Marco in Lamis, all’amico di Pierferdinando Casini Roberto Occhiuto.

Qualcuno pensa che in questo modo si è conservato l’equilibrio tra le componenti dell’UDC in Calabria che pendeva fortemente verso Casini, il perdente.

Qualcuno invece pensa che saggiamente Cesa abbia voluto offrire a Cesa la opportunità di approfondire cosa sia lo Spread e cosa sia Standard & Poor's ( 1)

Nulla di tutto questo.

Le uniche cose certe sono, la prima è che evidentemente è accaduto qualcosa, la seconda è che l'Udc calabrese si appresta ad affrontare uno dei suoi peggiori momenti.

Ecco le reazioni:

Saggio ed elegante Roberto Occhiuto che dichiara"Da oggi non sono più parlamentare. Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'UDC, ha scelto infatti di optare per il seggio della Calabria. Ringrazio di cuore gli elettori e tutti gli amici che mi hanno sostenuto. Continuerò il mio impegno nel partito e in politica, perché non abbandono il campo né quelli che credono in me. Avanti, la vita continua"

Pragmatico il neo deputato Cera il quale ha dichiarato "Oggi è stata confermata la mia rielezione alla Camera dei Deputati. Di questo ringrazio tutti voi anche per il forte sostegno e la vicinanza che mi avete fatto sentire in questi giorni. Chi mi conosce lo sa, non è un punto di arrivo ma una partenza. Ho ben chiara la mia grande responsabilità per tutti voi e per il Paese"

(1)A Sabrina Nobile de Le Iene che lo interroga, l'Udc Angelo Cera su cosa sia lo spread risponde con un certo imbarazzo che lo spread è «la differenza tra quello che si produce e quello che uno realmente spende».

Poi interrogato su Standard & Poor's, Cera, invece, risponde alla Totò: «Guarda io l'inglese non lo conosco. Io parlo in italiano e per quanto mi riguarda non ti so rispondere su questa domanda. Lo leggo, lo riesco anche a capire ma non te lo riesco a spiegare».

Il sogno fatto dal Faraone delle sette vacche grasse e delle sette vacche magre e raccontato dalla Genesi, è così conosciuto ed uniformemente interpretato che ognuno, anche Freud,oggi allude ad una alternanza di fasi di recessione e sviluppo della economia, vuoi delle micro che della macro realtà sociali ed umane.

Il senso comune è che ad ogni fase di sperpero segue una fase di economia.

Se mangi troppo un giorno, in quello successivo probabilmente ti contieni, magari solo per non scoppiare o per non stare male.

Se spendi troppo in un determinato periodo in quello successivo provi a risparmiare; in specie se ha fatto debiti.

Ed è così, almeno apparentemente, anche con la pubblica illuminazione.

Lo strano è che si realizzano impianti di illuminazione faraonici e dai costi iperbolici così che durante la stagione delle vacche magre, poi si è costretti a spegnere almeno la metà degli organi illuminanti.

Ovviamente, non dappertutto.

Basta guardarsi attorno e noterete che ci sono sempre aree protette.

Ma qui il Faraone e Giuseppe, figlio prediletto di Giacobbe, non c’entrano.

Nuntio vobis gaudium magnum: habemus praesidentis consilii

Martedì, 12 Marzo 2013 18:46 Pubblicato in Mondo

Secondo le tv nazionali il popolo italiano ha un solo grande pensiero che lo assilla ogni notte, un grande ed unico interrogativo dal quale dipende il futuro della nazione, quello dei propri vecchi e quello dei bambini.

Il Parlamento riuscirà a dare alla nazione un governo?

Non c’è, infatti, preoccupazione alcuna sull’ elezione del Papa. Come ben si sa i cardinali vengono chiusi dentro e non usciranno dal Conclave se prima non avranno eletto il successore di Pietro

È una specie di carcere dal quale i cardinali vogliono sicuramente uscire per tornare ai propri paesi, alle proprie occupazioni, ai propri fedeli.

Il Conclave non è come il parlamento italiano! Né è possibile riandare ad elezioni per indurre il popolo, con la paura dell’Inferno, a votare una maggioranza capace di darsi un governo più o meno stabile, un presidente del consiglio, una serie di ministri-contadini vicini ai propri orti da coltivare.

Non c’è nemmeno preoccupazione per il problema dell’enorme debito pubblico, se sarà pagato, lo sarà senza togliere il finanziamento pubblico ai partiti, senza togliere le prebende ai politici ed ai grand commis del sistema “Italia” che paga il capo della Polizia più del doppio del presidente Obama!

Non c’è nemmeno preoccupazione per i problema della povertà che sta avvolgendo quasi tutti. Si troverà una soluzione, forse, o se non si troverà la gente morirà di fame ed alla fine i poveri saremo meno .I politici ed i grand commis sono ricchi e non hanno problemi e continueranno a garantirsi tutto .

Ma tutto questo dipende da un governo che sia sensibile a queste cose e garantisca il sistema “Italia”.

Ed allora ecco il sogno dell’establishment del PD : che Bersani si affacci dalla loggia di Montecitorio ed annunci: “Nuntio vobis gaudium magnum: ego sum praesidentis consilii”

 

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