
Riceviamo e pubblichiamo il seguente volantino che sarà distribuito domattina a cura dei componenti della Lista “Insieme per la città”
L’ Amministrazione uccide la Citta’
….La lista la “ Rosa Arcobaleno “ ha come priorità assoluta il rilancio del turismo, in modo da portare Amantea sullo scenario nazionale ed internazionale facendo sì che il nostro Comune ritorni ad essere la “ perla “ del tirreno calabrese.
…… Riedificazione lungomare.
Sono due dei passaggi degli indirizzi generali di governo, presentati dal Sindaco nel Consiglio Comunale dell’ 8 agosto u.s.
Bugiardi e traditori
Abbiamo appreso ieri dalla viva voce dell’assessore ai LL.PP. Sergio Tempo che l’amministrazione ha deciso di non portare più avanti il progetto di ristrutturazione del lungomare cittadino per il quale era stato contratto un mutuo di € 2.500.000,00.
Un progetto ritenuto strategico “ dall’amministrazione Tonnara “ per il rilancio vero del turismo in Città insieme alla - pista ciclabile - ed al - piano spiaggia – avrebbero costituito un momento eccezionale di rilancio del turismo ad Amantea ed al tempo stesso creato opportunità di lavoro per i tanti giovani disoccupati della nostra comunità.
Le attività commerciali, alberghiere, artigiane e tutti i cittadini sono stati mortificati dalla decisione di non realizzare più un progetto tanto atteso, oltretutto in un momento economico e finanziario difficilissimo ( conosciamo le grandi difficoltà in cui si trovano i nostri operatori economici ) che avrebbe certamente dato ossigeno alle attività economiche locali.
L’amministrazione comunale ha deciso di devolvere il mutuo contratto per la ristrutturazione del lungomare alla realizzazione di un ponte sul fiume Colongi ed alla sistemazione di due strade interne, opere certamente meritevoli ma secondarie rispetto al lungomare.
Perché non si effettua più la ristrutturazione del lungomare ?
Quali interessi ci sono dietro la devoluzione del mutuo ?
Il Consiglio Comunale di martedì 30 ore 15,00 che dovrà ratificare la decisione assunta dalla giunta municipale all’insaputa dei consiglieri di maggioranza, passerà alla storia per aver fermato un’opera di straordinaria importanza.
Non consentiamolo, martedì tutta la Città al Consiglio Comunale
Insieme per la Città - Il Gruppo Consiliare
Ma davvero è possibile risparmiare sul canone dell’acqua potabile ?
Certo!
Basta rivolgersi all’ assessore regionale Giuseppe Gentile.
Lo ha fatto il comune di Corigliano che ha ottenuto un finanziamento di 2,8 milioni di euro per ridurre la dispersione idrica dall’attuale 60% al 25%
Ne ha dato notizia il Sindaco Giuseppe GERACI che nei giorni scorsi ha avuto la bella notizia dall’assessore ai Lavori Pubblici, Pino GENTILE.
Ha espresso grande soddisfazione l’assessore al ramo Raffaele GRANATA, che ha spiegato che il progetto gli obiettivi del progetto, in sintesi, tende a migliorare la gestione dell’esercizio delle reti sia attraverso le attività di ricerca e riparazione delle perdite, sia con i lavori di sostituzione mirata delle condotte.
In sintesi si avvierà la ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione urbana ed lavori di manutenzione straordinaria funzionali al miglioramento della gestione del servizio di distribuzione idrica e alla riduzione delle perdite.
Il problema del costo dell’acqua potabile è un problema che interessa la intera Calabria.
Ma tra i tanti comuni Amantea non è certo da escludere.
Anche qui ad Amantea le perdite , legittime e non, assommano ad oltre il 60%
La conseguenza drammatica è che paghiamo l’acqua quasi il triplo( non il 60% in più come si può istintivamente supporre, ma sbagliando).
La soluzione sta nell’eliminare le perdite di rete, ridurre gli sprechi , staccare gli allacci abusivi, imporre il pagamento del canone
Quel canone che diversamente viene richiesto a coloro che pagano normalmente
Se vera la informazioni rimessaci dal comune di Corigliano chiediamo al comune di Amantea di sollecitare l’attenzione dell’assessore Pino Gentile a finanziare anche il comune di Amantea che può, e deve, vantare gli stessi diritti, o privilegi, del comune di Corigliano
Parliamo di "Upupa my dream is my rebel king 2 The rebellion" di Antonio Orfanò con Antonio Orfanò, Lorenza Caroleo, Simone Francia, Francesco Maltese, Maria Teresa Mazza, Giulio Fazio sotto la regia di Antonio Orfanò recitata dalla Compagnia Teatro La Chapliniana ieri 21 settembre nel parco della Grotta.
Come dice Enzo Lamartora : “ Messa in scena per la prima volta nel V secolo a.C., in occasione delle celebrazioni dionisiache del 414, Gli Uccelli di Aristofane continua ancora oggi ad affascinare gli spettatori e a essere riproposta in scena. L'ultima, ardita riscrittura è stata rappresentata il 21 agosto nella splendida cornice notturna del Parco Archeologico di Ascoli Satriano (FG) dalla compagnia teatrale di Antonio Orfanò, che di Upupa è regista e interprete principale.
Tema dell'opera è l'eterno tema della futilità di ogni aspirazione umana all'Utopia, rappresentata per Aristofane dalla città ideale di Upupa, cioè Ropops, un uccellino che fà da personaggio centrale negli Uccelli. In fuga dalla corruzione di Atene, gli uomini, impersonati da Pistetero ed Evelpide, cercano la pace e la serenità nella fondazione di una nuova città ideale, Upupa, situata nel mondo degli uccelli, dove regnino pace, serenità e giustizia, e dove siano osceni il potere, la corruzione, la perversione.
Ben presto però i due protagonisti finiranno per cedere alle stesse lusinghe terrene da cui erano fuggiti, concedendosi ai vecchi richiami della corruzione, del potere, della perversione, e trasformando così l'agognato paradiso celeste in un inferno più che terreno in cui torna ad imperare la sete di potere e dominio.
In Upupa my dream is my rebel king 2 / The rebellion, l'Upupa che dà il titolo all'opera scenica non compare sul palco, rimane o-scena, u-topica, irrealizzabile: un seno Ideale (come suggerisce la scenografia, costruita proprio intorno a due enormi mammelle), o un sogno di reinfetazione.
Upupa rappresenta allora uno schermo bianco su cui vengono proiettate le molteplici e conflittuali pulsioni umane, individuali e collettive. Conflittuali appunto, tanto che in scena il regista mescola e confonde linguaggi diversi, richiami sovrapposti che vanno dalle canzoni di Franck Sinatra a quelle di Edith Piaf, ad Einen richtigen Mann. I livelli (stilistici e) funzionali della mente (conscio, preconscio, inconscio; immaginario, reale, simbolico; iconico e linguistico, ecc.) sono continuamente rimescolati in ragione di una dichiarata weltanschaaung: la vita non è uno scopo e non tende a unificare o integrare il soggetto, è invece frutto della pura spinta del desiderio, di una pulsionalità che ci travolge, servendosi di qualunque oggetto pur di raggiungere il proprio fine, cioè il piacere.
A fronte di Upupa, "metafora senza tempo", simbolo della tensione verso un oggetto e un Sé Ideali, c'è la vita che si muove nel teatro della mente, con i suoi fantasmi, i suoi oggetti bizzarri, le sue relazioni ambigue e contraddittorie, i suoi processi illogici (primari), e i suoi "personaggi" costruiti per rappresentare e legare l'angoscia e la confusione generate dal conflitto tra pulsione e istituzione: la suora che nasconde peccaminose voluttà, la entraineuse del night di Berlino che affoga nella noia, il mefistofelico tentatore, simbolo del potere, la tossicomane che vive nella propria nuvola di fumo.
Allora la parabola di Pistetero che, ignaro di sé, crede di poter fuggire se stesso ricercando un mondo e un Sé Ideali, diventa uno scorcio psicoanalitico sulla negazione e la scissione delle proprie pulsioni distruttive e appropriative, e sull'idealizzazione di istanze di sé non misconosciute o falsamente rappresentate, idealizzazione che come spesso accade esita in una delusione, in una svalutazione che a sua volta riporta il Soggetto a contatto con l'angoscia e la realtà del proprio mondo interno”.
Grande spettacolo non colto, come possibile, se non dovuto, da una città distratta dal campionato di calcio o forse abituata ad un teatro diverso che ha sorridere ma non pensare.
O forse l'estate è già passata e turisti non ce ne sono più!
Peraltro la locandina trovata per pochissimo sul sito web del comune di Amantea non ci sembrava sufficiente a pubblicizzare lo spettacolo.
Peccato!