
Riceviamo e pubblichiamo con viva attenzione e qualche nota di piacere la voce dell’architetto Filippo Vita sul problema del Lungomare di Amantea, segnalando che si tratta di una delle poche voci “libere” in un silenzio sociale diffuso ed in una pletora di venduti ed imbecilli che dicono la loro capendo meno della metà di uno che non capisce niente.
Ma eco la voce di Vita:
“Sono venuto a conoscenza per mezzo di FB che l’amministrazione comunale di Amantea ha rinunciato alla realizzazione del progetto lungomare per destinare i fondi verso alcuni non precisati interventi di riqualificazione.
Non mi esprimo mai sull’operato e le scelte di intervento nel territorio da parte dell’ amministrazione comunale.
È un errore. E’ un errore perché sono un professionista di questa materia. Non ho compromessi con nessuno ed ho l’obbligo di far conoscere la vicenda a coloro che ne sono all’oscuro.
E naturalmente esprimere il mio punto di vista.
L’obbligo e il diritto di opinare su questo argomento, mi viene dal fatto che ho lavorato su questo progetto come capogruppo insieme ad altri colleghi, da più anni.
Gli amministratori non conoscono il progetto né le problematiche. E parlano. Decidono. Si auto approvano. (Intendiamoci sia maggioranza che opposizione).
Dunque ho deciso di spiegarvi cosa era il progetto del lungomare di Amantea.
L’idea originaria l’aveva avuta il compianto Franco Tonnara che aveva fatto di questa opera un sogno . Avevamo parlato di rendere questo spazio a misura d’uomo. Di rinverdirlo, di strutturare spazi per grandi eventi. Di creare una grande isola pedonale dove gli anziani ed i bimbi potessero passare pomeriggi tranquilli ( parole sue) a passeggiare, socializzare. In altri termini di fare del lungomare di Amantea qualcosa di speciale, un punto di aggregazione per le attività più varie.
Da li siamo partiti.
Mi piace ricordare che nell’elaborazione del progetto abbiamo coinvolto alcuni giovani, entusiasti e bravi laureati.
Vorrei esporre la prima versione del progetto. Ne abbiamo avute molte altre successivamente, ma dal punto di vista urbanistico come sempre la prima è sempre la più pura ed è la migliore. Le versioni successive di solito passano attraverso il filtro della politica e spesso snaturano l’idea originale. Questi vincoli prodotti nella maggior parte dei casi da interessi elettorali forse servono a questa politica rachitica ma certamente non allo sviluppo razionale della città.
La ristrutturazione del lungomare si basava su poche ed essenziali idee.
1- Creazione di una grande isola pedonale con la rigida separazione del traffico pedonale da quello carrabile.
Per ottenere questo si era pensato a sviluppare la viabilità carrabile a ridosso della scarpata della ferrovia, creando in più punti aree di parcheggio per un totale di 415 posti macchina tutti rigorosamente distanti dalla zona pedonale e collegati ad essa con percorsi fino all’arenile adatti anche ai portatori di handicap.
I parcheggi naturalmente sarebbero stati gestiti da cooperative o società ad hoc.
2 – Realizzazione area verde dal Lido Azzurro fino al ponte di Via Garibaldi, con percorsi pedonali, area gioco bimbi, panchine (lo spostamento della viabilità carrabile a ridosso della ferrovia prevedeva lo spostamento del monumento religioso e quello marinaro in questa zona). L’area era caratterizzata da un’alberatura fitta, specchio d’acqua, camminamenti in mezzo al verde, aree di relax. Ci eravamo riuniti con specialisti botanici per la selezione delle essenze adatte all’ambiente marino. Era prevista la realizzazione di una decina di micro chioschi per la vendita di prodotti locali e gadget turistici. Parte dell’area poteva essere coperta con struttura trasparente per un utilizzo invernale. Questa doveva essere la zona tranquilla, di sosta e di socializzazione.
3 – Percorso dal Lido Azzurro al parcheggio “Il Gabbiano”.
Sarebbe diventato un percorso pedonale alberato, attrezzato con soluzioni tecnologiche (illuminazione e supporti a scomparsa) per esposizioni temporanee.
4 – Area parcheggio “Il Gabbiano” e arenile di fronte.
Uno dei grandi problemi di Amantea (centro) è quello di non avere uno spazio di aggregazione adeguato alla dimensione della città. Non abbiamo una vera e propria piazza per eventi adeguati alla nostra dimensione.
Il progetto del lungomare forniva anche questa opportunità. Sfruttando il parcheggio esistente ed ampliandolo nell’arenile si sarebbe creato una piazza con lo sfondo sul mare con la capacità di circa 700 posti a sedere e 2000 in piedi. Con tutto l’occorrente per manifestazioni di grande prestigio.
Circa 30 anni fa progettai un anfiteatro a Castiglione Cosentino. È una struttura di circa 2500 posti. Ogni anno questo piccolo paese presilano ospita artisti e manifestazioni prestigiose semplicemente perché ha la struttura adeguatamente dimensionata. Le manifestazioni più grosse ad Amantea si fanno a piazza Cappuccini. Ma vi rendete conto?
E torniamo al lungomare.
Dunque l’ultima parte, il lato sud sarebbe diventata una passeggiata pedonale con una pista ciclabile (che attraversa tutto il lungomare) separata opportunamente dal traffico pedonale. Tutta questa grande area sarebbe stata fruibile con degli assi di collegamento in prossimità dei ponti con il centro della città. Alcuni esistenti, altri da creare. (uno particolarmente interessante era quello che avrebbe collegato piazza stazione con il lungomare).
Senza entrare in noiosi ma importanti dettagli tecnologici (tipo di illumitazione, videoproiezione, web, punti di informazione turistica, ecc) diciamo che questo era un progetto, un idea strutturata.
I problemi della sua realizzazione erano legati alla pluriennale inadempienza dell’amministrazione comunale di pagamento della concessione demaniale. Non è vero quello che ho letto si Fb che non si può realizzare niente in quell’area demaniale, Io stesso sono stato all’ufficio del demanio e il funzionario è stato chiaro. Si può realizzare tutto a condizione che il comune si metta al giorno con i pagamenti con il demanio. Del resto se il demanio lascia passare il piano spiaggia che invade l’arenile non si capisce perché non dovrebbe approvare un progetto di valorizzazione di un km di percorso stradale.
Per terminare la riflessione sulla riqualificazione della marina, a titolo personale e professionale suggerirei che anziché invadere in modo pesante e antiestetico il litorale (almeno al centro del paese) con lidi di dubbia qualità, l’amministrazione comunale dovrebbe prodigarsi per far sfruttare i terreni siti sul lungomare, consentendo un servizio tipo lido e sgombrare l’arenile da queste brutture. Pensateci. Non riescono a far utilizzare i terreni privati ma si a mettere impiastri nell’arenile.
Il problema è che in queste bisogna programmare. Gli Amministratori di Amantea devono prendere coscienza che non siamo un paesello di 2000 abitanti. Siamo una cittadina importante e dobbiamo pensare a progettare il futuro.
Tutto quello che ho letto sull’articolo sui progetti alternativi è aria fritta. Come si fa il collegamento a Campora con la spiaggia? Un cavalcavia? Da dove? Quanto costa? Esiste uno studio di fattibilità?
Per realizzare il ponte sul Colongi, opera sulla quale sono assolutamente favorevole non bastano 400 mila euro di sola progettazione. Quando leggo che ascoltiamo le richieste della collettività mi viene la depressione. Un amministratore che si rispetti deve programmare lo sviluppo del territorio, non accontentare i bisogni dei compari e grandi elettori.
La verità è che questi soldi si spenderanno a cambiare qualche lampadina, asfaltare qualche stradetta e tutto il resto rimarrà come prima.
Per finire vorrei dire una cosa. È una questione di stile. Come dicevo in questo progetto abbiamo lavorato molto tempo. In silenzio. Garbati e sempre disponibili al dialogo. Forse avremmo avuto il diritto di essere informati.
Amantea 3 ottobre 2014. Filippo Vita
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa sull'udienza di oggi 1 ottobre 2014 sulla ineleggibilità del sindaco Sabatino presentata dal M5S
“Oggi 01/10/2014 alle ore 10,30, presso il tribunale di Paola, si è tenuta l' udienza inerente la ineleggibilità del Sindaco di Amantea Monica Sabatino.
Il ricorso è stato presentato al Tribunale di Paola dal consigliere di minoranza del M5S Francesca Menichino e sottoscritto da alcuni attivisti dello stesso MoVimento che ritengono fondato il rilievo dell' ineleggibilità dal momento in cui il padre del Sindaco, il dr. Giuseppe Sabatino, svolge di fatto funzioni di Segretario Generale dell'Ente oltre al ruolo di responsabile finanziario dello stesso Comune.
Siamo consapevoli che non esiste un precedente giurisprudenziale in materia e, dunque, questo processo comunque si concluda, farà storia divenendo un caso di scuola a livello nazionale.
Ad Amantea poi, a nostra memoria non vi è mai stato un ricorso al Tribunale per far valere l'ineleggibilità di un sindaco e così in tutta la provincia di Cosenza negli ultimi vent'anni, in base alle notizie attinte in prefettura.
L'istanza che portiamo avanti come M5S, ben lungi dal giustizionalismo, è solo quella di rendere effettivo il rispetto della legge, e dare tutela concreta alla ratio sottesa alle norme, che in questo caso riguarda la libertà stessa del voto e la genuinità e parità della competizione elettorale, che non possono soggiacere a influenze esterne di sorta.
Se il sindaco Sabatino non ha in alcun modo utilizzato la posizione del padre nell' ente per "agevolare" il proprio percorso elettorale ovviamente non avrà nulla da temere, ma adesso lo dovrà dimostrare nell'ambito di un procedimento giudiziario.
Lo vuole la legge, è dovuto ai cittadini.
Perviene e pubblichiamo la seguente nota stampa dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Amantea, Antonio Rubino
Amantea - Un milione 200 mila euro per supportare la nascita e la crescita di aziende pronte ad investire nell’ambiente, applicando i concetti dello sviluppo sostenibile, che prevede la salvaguardia delle risorse naturali in favore delle generazioni future.
«Il comune di Amantea – ha spiegato l’assessore all’ambiente Antonio Rubino – unitamente ad altri paesi dell’hinterland, è destinatario di un ingente finanziamento ricadente nei fondi Pisl che può certamente contribuire a migliorare l’attuale situazione socio – occupazionale.
Nei giorni scorsi, infatti, il Dipartimento per le politiche ambientali della Regione Calabria, con decreto numero 10761/2014, ha indetto un avviso pubblico per la presentazione di progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) dell’Asse V relativo a risorse naturali, culturali e turismo sostenibile. Nello specifico per il Pisl “Antica Temesa” è stata messa a disposizione una dotazione finanziaria di un milione 200 mila euro che potrà essere utilizzata congiuntamente anche dai comuni di Aiello Calabro, Lago e Belmonte Calabro. L’avviso in questione si rivolge soprattutto alle micro, piccole e medie imprese ricadenti nel bacino d’azione del piano».Nello specifico potranno essere ammessi al finanziamento le seguenti tipologie di interventi: richiesta della certificazione ambientale da parte delle aziende; realizzazione di servizi per la fruizione culturale, turistica e ricettiva delle risorse naturalistiche e collegati agli interventi di conservazione e valorizzazione dei luoghi; realizzazione di aree verdi attrezzate per la ricreazione all’area aperta, orti botanici, percorsi benessere o altre tipologie di strutture dirette al miglioramento della fruizione del patrimonio ambientale; recupero di strutture non utilizzate con caratteristiche legate alle tradizioni o alla storia del territorio per l’edificazione di centri visita, punti di informazione e piccole strutture ricettive; sviluppo di attività all’interno delle micro filiere imprenditoriali nei settori dell’artigianato e delle produzioni tipiche locali, della piccola ristorazione, dei servizi turistici connessi alla gestione del patrimonio naturalistico; creazione e sviluppo di attività sportive ecocompatibili, da svolgersi all’aria aperta, quali escursionismo, arrampicata, orienteering, birdwatching, canoa, torrentismo, immersioni subacquee, vela e surf.
«Le agevolazioni – prosegue Rubino – sono concesse per un minimo di 50 mila euro e fino a 200 mila euro e comunque nella misura massima di contributo in conto capitale pari al 75 percento dell’investimento agevolabile. Ancora una volta il comune di Amantea, e per questo ringrazio il funzionario che ha seguito l’iter procedurale Maria Concetta Zagordo, riesce a raggiungere l’obiettivo prefissato: creare le condizioni più idonee per consentire il potenziamento e l’ingresso sul mercato di aziende “verdi” che traggono forza e profitto dal territorio rispettandolo dal punto di vista ecologico e ambientale».«L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Monica Sabatino – conclude l’assessore all’ambiente – continuerà a mantenere alta l’attenzione su queste particolari tematiche. L’intercettazione di finanziamenti regionali ed europei rappresenta oggi più che mai un obbligo al quale un ente municipale responsabile non può sottrarsi. Siamo al lavoro per potenziare ulteriormente questo settore. Siamo ovviamente molto soddisfatti per ciò che è già stato fatto».
Antonio Rubino – Assessore all’ambiente città di Amantea (Cs) - Ufficio stampa comune di Amantea
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