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La gran parte della nuova Amantea è nata sui terreni sabbiosi della piana nata negli ultimi secoli grazie all’apporto del materiale litoide del Catocastro e del Santa Maria

E la natura dei terreni ghiaiosa e sabbiosa porta ad avere difficoltà nella percezione delle perdite d’acqua dalle oramai vetuste condutture .

L’acqua infatti spesso filtra verso il basso attraverso la ghiaia e la sabbia ed arriva al mare.

Sempre quando la rottura è nella parte inferiore del tubo.

Quando, invece, la rottura è nella parte superiore la pressione dell’acqua determina lo scavo del terreno sovrastante e man mano si determina un punto di debolezza così che il peso delle auto deforma verso il basso il manto stradale.

Se il tubo è sotto il marciapiede è più difficile accertare la rottura.

Salvo che l’acqua non filtri negli scantinati adiacenti alla rottura stessa

Queste continue e numerose rotture sono quindi all’origine della fortissima differenza tra i mc di acqua in entrata e quelli in uscita.

Si ha notizia infatti che quasi i due terzi dell’acqua si perda o venga rubata .

Questa consapevolezza induce il comune ad intervenire costantemente e prontamente ogni volta che si trovano i segni anche di micro rotture.

E tutto per economizzare il prezioso liquido e contenerne le tariffe

È il caso della rottura sula quale si è intervenuti stamani 18 settembre in Via Dogana, nei pressi della antica fontanella pubblica.

Questa fontanella è una delle più antiche della Taverna.

E’ la famosa fontanella alla quale negli anni trenta, quando venne realizzata la rete idrica cittadina che portava l’acqua di Potame, andavano ad attingere le ragazze con al seguito i relativi corteggiatori che però camminavano obbligatoriamente dall’altro lato della strada, il che non impediva loro di scambiare quattro parole, se non di dichiararsi o di concordare l’atteso appuntamento.

Ed infatti in questo caso la tubatura era notevolmente profonda così che è dovuto intervenire l’escavatore comunale per creare una ampia buca che permettesse agli operai di riparare la rottura.

Ne abbiamo approfittato per sparare una foto che immortalasse uno dei tanti interventi manutentivi della rete idrica comunale.

Ed insieme gli operai delle cooperative che integrano i pochissimi dipendenti comunale assicurando ormai questi se non quasi tutti gli interventi manutentivi.

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cloaca miniAbbiamo avuto già modo, e ripetutamente, di segnalare il fiume di “qualcosa: acqua sporca, escrementi liquidi, non è dato sapere” che ogni tanto spurga a nord del lungomare di Amantea

E lo abbiamo fatto SEMPRE perché avvertiti da parte dei cittadini di tali fuoriuscite che abbiamo visto e fotografato.

Una storia vecchia come il “cucco”

Una storia che pare utile ricordare.

C’era un canalone in via Baldacchini ( è sempre il punto più basso della piana di Amantea) , canalone che raccoglieva le acque piovane di Via Nazionale, Via Mirabelli, Via V Emanuele , via Dogana sud ed aree collegate e le scaricava naturalmente sulla spiaggia .

Poi le acque del canalone vennero raccolte da una grande vasca e potenti pompe le scaricavano alla fine sud del lungomare , nel vecchio alveo del torrente Santa Maria.

Un altro canalone scaricava naturalmente le acque di Via Lava Gaenza . Oggi è chiuso e le acque sono immesse non si sa dove.

Un altro canalone ancora scaricava naturalmente le acque di via Margherita . Oggi non sappiamo se funziona e quante acque scarichi.

Un altro canalone infine scaricava naturalmente le acque di via Garibaldi. Oggi non sappiamo se funziona e quante acque scarichi.

L’unica cosa che si sa è che a nord del lungomare c’è il canalone e che potenti pompe scaricano le cosiddette “acque bianche” .

Un canalone che raccoglie tutte o quasi le acque della piana di Amantea.

In realtà da tempo le acque non sono più bianche e come denunciano i cittadini puzzano insopportabilmente.

L’ultima denuncia è avvenuta il 15 luglio scorso.

In quel caso intervennero sia il comune che la Guardia Costiera.

Ed il comune ha preso impegno di avviare una auspicata ed attesa campagna di monitoraggio per accertare cosa succede sottoterra

Anche ieri 14 settembre le acque bianche sono giunte fino al mare.

Succede quando piove e le acque non riescono ad essere avviate “altrove”.

Siamo stati chiamati a documentare e siamo andati.

C’erano alcuni cittadini infuriati. Tanto infuriati che non hanno voluto sentire nemmeno le proposte di possibile soluzione del problema( ispezione, vasca di laminazione, eccetera).

Ed ecco cosa hanno scritto al sindaco , al comandante Caruso ed all’assessore Rubino

“Salve a tutti, ieri mattina domenica 14 settembre, alcune decine di metri dopo la fine del lungomare lato nord, un fiumiciattolo di cacca liquida (le cose vanno chiamate con il loro nome) fuoriusciva da una fogna a cielo aperto e terminava il suo breve corso nel mare.

Potete immaginare il lezzo insopportabile in tutta la zona.

Io ed un'amica avvocato abbiamo prima telefonato ai vigili senza ricevere risposta, abbiamo poi telefonato al 1530, ci hanno ascoltato ma non si sono fatti vivi.

Gli unici che sono venuti a vedere sono stati 2 amici che ci leggono in copia.

La stessa cosa accadde a inizio luglio, vennero allora l'ing. Pileggi e 2 addetti della Capitaneria di Porto, ma direi che - scartoffie a parte -  nulla è cambiato.

Cacca era, cacca è rimasta!

Allego 3 foto chiarificatrici. Per Vostra fortuna non emanano odori.

Auguri per un proficuo lavoro.

Con i migliori saluti, Alfonso Frangione”

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Di seguito il comunicato congiunto di Nicola Morra, Dalila Nesci e Francesca Menichino sull’incontro svoltosi nella sala consiliare del comune di Amantea sabato alle ore 10.00.

Ben al di là delle micro vicende umane di questo “paese con la presunzione di città”- come dice un nobile e caro amico- ci sono momenti- come quelli di sabato 13 settembre- nei quali si affronta- sia pure in punta di orologio( perché una sola ora di incontro quando il tema era di estremo interesse?)- il reale problema di Amantea è stato, è e sarà lo “sfilacciamento” della legge, quella sorta di fenomeno cioè , in base al quale i confine del giusto e dell’ingiusto diventano sempre meno avvertibili , al punto che giusto ed ingiusto diventano possibile a seconda delle persone, elle famiglie, del potere .

Ed ecco il comunicato:

Nella conferenza stampa del M5S tenutasi ieri nella sala consiliare del Comune di Amantea diversi sono stati i temi affrontati, afferenti alla gestione del Comune di Amantea o all'amministrazione della Regione Calabria, ma tutti uniti dal fondamento comune espresso da Nicola Morra relativo al problema della effettività e del rispetto della legge, che facilmente diventano opzionali quando l'unica tutela ritenuta necessaria è quella degli interessi privatistici, clientelari e familistici sottesi al potere ed al suo esercizio, in Calabria e non solo.

Così mentre il M5S, attraverso la consigliera Menichino, chiede la rimozione dall'incarico di Responsabile del Settore Manutentivo dell'Ing. Domenico Pileggi, indagato in merito alle vicende del Porto Turistico di Amantea, e la valutazione della possibilità per l'Ente di costituirsi civilmente, quale parte lesa nella vicenda, l'Amministrazione Sabatino senza rilevare alcun "conflitto di interessi" rispetto ai presunti reati penali e senza attendere lo sviluppo dell'eventuale processo, con delibera di Giunta Comunale n. 117 del 1 Agosto 2014, accorda all'Ing. Pileggi la copertura delle spese legali per un ammontare iniziale di 3.000 euro di soldi pubblici.

Ma ciò non basta. Con delibera di Giunta n.126 l'Amministrazione ha inteso pagare anche le spese legali di Monica Sabatino pur dinanzi ad un fatto non riconducibile all'esercizio delle funzioni di Sindaco, ma relativo alla sua condizione quale semplice cittadino-candidato a Sindaco, in merito alla causa di ineleggibilità presentata al Tribunale di Paola dal M5S di Amantea, per la posizione ricoperta dal padre Giuseppe Sabatino in Comune durante il periodo della campagna elettorale.

Al di là del dato giuridico un profilo di opportunità comportamentale avrebbe dovuto certamente condurre a tenere il Comune di Amantea completamente fuori da tale vicenda, e il Sindaco avrebbe dovuto avvertire l'esigenza di dimostrare attraverso il processo le proprie ragioni senza far pagare ai cittadini le conseguenze di scelte che potrebbero avere integrato violazioni di legge.

Attraverso la relazione di Dalila Nesci l'attenzione è stata posta anche su una serie di situazioni relative alla Regione Calabria, già oggetto di denunce della parlamentare nelle scorse settimane: le nomine dirigenziali abusive della Regione Calabria sulle quali è intervenuta l'Avvocatura dello Stato, il mancato ricupero di fondi pubblici erogati ad aziende che non hanno realizzato le previste assunzioni, l'anomala sostituzione dell'Autorità sulla gestione dei Fondi Europei operata dall'assessore Mancini.

Infine Nicola Morra è intervenuto sul tema del Consiglio Comunale tenutosi subito dopo ed avente ad oggetto i lavori previsti da un progetto regionale in Località Coreca, evidenziando la necessità di fare interventi ecosostenibili ed efficaci, e di spendere con raziocinio i soldi pubblici; in questa direzione la sospensione del progetto per un esame approfondito della questione non dovrebbe in alcun modo comportare la distrazione dei fondi stanziati: si impegni piuttosto la Regione a collaborare con il Comune nella ricerca di soluzioni condivise e rispettose del paesaggio, di modo che l'efficacia dell'azione amministrativa non rimanga una vuota formula di principio.

Prima di andar via il portavoce in Senato del M5S ha dato la parola ad un rappresentante dei soggetti emodanneggiati della Calabria che ha richiamato l'attenzione su un problema molto serio e ignorato dalla presidente Stasi che ci si augura riceva finalmente nel sit-in previsto per lunedì 15 chi, già in grave difficoltà, attende le indennità dovute e soprattutto ascolto e rispetto.

Nicola Morra-Dalila Nesci -Francesca Menichino

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