
La crisi di Governo è in atto da mesi. Conte non ha più la maggioranza che lo sostiene e Mattarella, il Presidente della Repubblica, è corso ai ripari. Ha accettato le dimissioni di Conte e ha dato mandato esplorativo al Presidente della Camera On. Fico per vedere se c’è ancora la volontà e la possibilità di formare un nuovo governo con la stessa maggioranza che formava il vecchio. Tutti, ma proprio tutti, incontrati da Fico hanno detto e ripetuto che Conte è la persona giusta per formare un nuovo governo. Bene. Sembra tutto fatto. Un corno! Siamo ancora in alto mare. I nodi da sciogliere sono ancora tanti e riguardano non solo il patto di legislatura, il programma ma anche i nomi dei Ministri. E Renzi ogni giorno che passa allunga la lista delle condizioni. Stamattina i capigruppo della maggioranza si riuniranno a Montecitorio da Fico per confrontarsi sui temi e punti programmatici e per raggiungere un eventuale accordo. Accordo ancora in alto mare. E se le trattative dovessero fallire? C’è solo un governo tecnico che ci porta a votare a giugno. Ma il voto anticipato nessuno lo vuole. Tutti i partiti hanno paura del voto ed hanno perfettamente ragione. Più della metà che oggi siedono sugli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama non hanno la probabilità di essere rieletti. Resterebbero a casa, disoccupati, essendo senza arte né parte, precettori del reddito di cittadinanza. Allora, molti dovranno turarsi il naso, e accettare le condizioni dettate da Renzi. Programma di legislatura. Benissimo. Ma ecco i punti indigesti specie al M5 Stelle: Mes, Tav, Ponte sullo stretto, gronda, terzo valico, vaccini, banchi a rotelle, Arcuri, giustizia, etc. Tutto questo si farà? Benissimo. Si va avanti. Noi ci stiamo fa sapere Renzi. Ma poi c’è anche il Recovery Plan, il reddito di cittadinanza, la prescrizione. Alcune riforme approvate dal Governo precedente dovranno essere abrogate. Se il M5Stelle e il Pd diranno di sì, allora è fatta. Nascerà dalle ceneri un altro Governo con la stessa maggioranza allargata ad alcuni Deputati e Senatori, responsabili, reclutati dai piccoli raggruppamenti. Ma a me pare che le condizioni poste da Renzi e da Italia Viva siano indigeste al Pd e al M5stelle. Fico chiuderà la partita domani, poi salirà al Colle e riferirà al Presidente Mattarella il quale dovrà decidere: Mandare definitivamente a casa Conte, governo istituzionale o scioglimento delle Camere. Al voto, al voto, gridano Salvini e la Meloni. E gli italiani? Stanno a guardare. Sbigottiti, increduli, annoiati. Il Paese è allo sbando, i vaccini non arrivano, il morbo avanza, le condizioni economiche, sociali e sanitarie sono allo stremo, e i signori del Palazzo litigano, pensano a fare cadere un governo per rifarne uno uguale, con gli stessi uomini e con lo stesso Premier fallimentare. Ascolteremo poi Conte quando si presenterà alle Camere e poi Renzi, Zingaretti, Di Maio che diranno con faccia tosta senza vergognarsi: Cari italiani, abbiamo scherzato. Ma noi, quando ci daranno la possibilità di andare a votare non scherziamo, con un semplice segno di croce con la matita copiativa vi manderemo definitivamente a casa. Un altro lavoro vi aspetta. Quello parlamentare non fa per voi.
Sulla frana nel centro storico di Amantea qualcosa potrebbe muoversi. La deputata Enza Bruno Bossio ha chiesto, con una interrogazione, al presidente del consiglio, ora dimissionario, Giuseppe Conte, e ai ministri competenti, l’utilizzo di finanziamenti atti a porre in sicurezza il centro storico cittadino. Sono passati, lo ricorderete, quasi dieci giorni dal crollo di un importante pezzo di roccia nel centro storico di Amantea. Il 19 gennaio il distacco di una grande quantità di materiale roccioso sulla sottostante unica strada ha diviso in due il centro storico, reso necessario lo sgombero di 15 famiglie in strutture ricettive, creato una situazione che interrompe servizi primari. L’area è stata messa in sicurezza ed è stato svolto un sopralluogo da parte dei rocciatori per capire se l’area possa essere interessata da altri crolli. Le loro relazioni verranno esaminate dalla commissione straordinaria che regge il Comune di Amantea. Un sopralluogo è stato svolto anche dai tecnici del gas, visto che l’area è stata, ovviamente, interessata da un blocco della fornitura. Confidiamo che l’appello della deputata venga ripreso dai politici locali, ed arrivi anche in Regione e che la situazione creatasi venga presto risolta in modo definitivo
Appello alla cittadinanza: uniamo le forze migliori per tutelare e valorizzare la storia, le radici ed i beni paesaggistici e culturali della città.
Il distacco della roccia che campeggia sull'antico palazzo Mirabelli è una ferita ed un colpo all’identità storica e culturale della città. Una strage sfiorata che non sorprende considerato il totale stato di abbandono del centro storico, nonostante le ripetute denunce dei residenti e di chi tiene a cuore le sorti dell’antico borgo.
Sono decenni che la parte antica della città presenta problemi di dissesto idrogeologico, crolli, cadute di massi, incuria, disorganizzazione, disservizi, mancanza di pulizia e decoro. Nessuna attività di prevenzione, monitoraggio, controllo e programmazione. Assoluta incapacità di intercettare o saper spendere fondi UE, ministeriali e regionali.
E sinceramente risulta strano che oggi molti ex amministratori appaiono sbigottiti da quanto accaduto. Probabilmente dovrebbero farsi un esame di coscienza.
Del resto, l’emblema della mancata valorizzazione dei beni storici ed artistici del centro storico, sono: l’area del castello di proprietà di un privato che, indisturbatamente, non si cura dell’integrità dei beni architettonici insistenti nell’area e delle eventuali situazioni di pericolo per i terzi; la torre di guardia e le mura del castello oggetto di continui crolli; l’area delle “case sciullate”, una ferita della seconda guerra mondiale mai ricucita o valorizzata; l’area dell’ex carcere completamente abbondonata a se stessa; l’interdizione della Grotta nel parco comunale; corso Umberto I rattoppato in modo selvaggio.
Interventi sporadici si sono tenuti sempre in seguito a movimenti franosi o crolli con interdizioni di strade e passaggi mai più riaperti. La tragica verità è che chi ha gestito e gestisce la cosa pubblica ad Amantea ritenga si possa governare il territorio sperando nella continua "intercessione divina" di santi e protettori.
Nonostante ciò Amantea ed il centro storico continuano ad essere una “perla” di rara bellezza capace di affascinare tutti. Ma fino a quando sarà così? Semmai dovesse crollare la torre di guardia o le arcate del castello, Amantea sarà la stessa? I danni saranno recuperabili?
A nostro avviso, altri crolli potrebbero presentare problemi per l’incolumità pubblica e la definitiva perdita del patrimonio culturale e storico della città.
Per tali ragioni, chiediamo alla Commissione Straordinaria di attivarsi per avviare tutte le indagini necessarie volte a mitigare qualsiasi tipo di rischio, ma anche di impegnarsi nella programmazione degli interventi utili a preservare i beni culturali e paesaggistici del territorio.
Il nostro, appello, invece, lo rivolgiamo a tutta la cittadinanza, ai professionisti e alle persone di buona volontà, nonché alle associazioni del territorio al fine di creare una rete civica. E’ necessario unire le forze migliori e battersi insieme per tutelare e valorizzare la storia, le radici ed i beni paesaggistici e culturali della città che sono, tra l’altro, uno straordinario strumento al servizio del rilancio turistico e commerciale.
GD AMANTEA
25 gennaio 2021