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comu2020Vi proponiamo un documento inedito presentato alla Commissione Straordinaria il 2 giugno scorso, a firma del comitato spontaneo di quartiere del centro storico.

"Nei prossimi anni, ciò che resterà della Piazza, centro storico e vitale di Amantea, sarà forse considerato archeologia "urbana".

Non farà più parte del lessico cittadino e la questione "Piazza", tanto discussa in queste settimane, per le note vicende del trasferimento del Comune al centro urbano, sarà probabilmente relegata a qualche ricerca storica.

Ma lo svuotamento del centro storico dalla casa comunale contribuirà a quel senso di vuoto e aumenterà la tendenza alla desertificazione, indebolendone l’attrattività come luogo di socializzazione, ritrovo e svago, rendendo meno gradevole l’esperienza del vivere il cuore cittadino nel centro storico e riducendovi la propensione alla spesa locale. 

Peggio ancora le troppe case abbandonate e sporche e non curate in maniera decorosa, oltre quei bagni chimici chiusi da vent'anni in via Dante che assolutamente vanno eliminati, daranno il colpo finale all'economia del centro storico. Considerazioni di normale buon senso che ci meravigliamo non siano state fattivamente e concretamente fatte proprie dalla commissione straordinaria, soprattutto ricordando che, l commissari affermavano fino a poche settimane fa l’importanza del commercio, anzi dell’offerta commerciale, e del turismo, e quindi dell'offerta turistica, quale componente essenziale della proposta qualitativa che il Comune di Amantea, nella sua totalità, esprime per aumentare il proprio indotto.

Lo sconvolgimento del territorio, operato dall’esponenziale crescita urbana avvenuta ovunque, ha fatto sì che il centro storico, inteso quale forma e contenuto di un luogo caratterizzato da una spiccata identità, faccia parte della cultura storica urbana e, oggi, può essere trattato connettendolo all’assetto urbano complessivo.

La Città ha già avuto modo di constatare lo svuotamento di presenze con il trasferimento degli alunni della scuola media presso il Campus Temesa,(dove ora è previsto  il Comune) molto di più, invece, sta vivendo tuttora lo sconvolgimento economico, culturale e sociale, legato al trasferimento delle scuole secondarie dal centro urbano alla periferia.

Quel trasferimento di studenti e docenti che circolavano nella Città e stabilivano un rapporto non solo di conoscenza ma che significava soprattutto la creazione di una dinamica per l’attività di lavoro, ricreativa e associativa per divertirsi insieme e con gli altri cittadini e per colloquiare con loro e creare ulteriori efficaci iniziative ha intaccato ,invece, il tessuto culturale e sociale della città creando incalcolabili danni all'economia nel centro urbano ed alla città intera.

La realtà del territorio può essere scritta anche come l'accorpamento di interazioni che si svolgono fra istituzioni culturali, agenzie educative, gruppi e individui tutti posti in un ambiente ricco di stimolazione anche se frequentemente percorso da conflitti ed interazioni. 

È bene valutare le realtà istituzionali e produttive oltre che le risorse con l'opportunità di ogni tipo esistenti sul territorio, al fine di utilizzare a favore della produttività una direzione di sistema allargato, cogliendo anche il significato intrinseco dell'essere "STATO" dentro il territorio e quindi per ricalibrare l'assetto sociale di cui essa dispone.

Tornando al al trasferimento dell'ente comune nel passato il centro storico di Amantea veniva percepito e vissuto come bene immateriale, appartenente, di fatto, alla comunità dei cittadini, soprattutto per la presenza del Municipio, difatti coinciso con la città stessa.

Per secoli la costruzione dell’immagine della Città di Amantea ha coinvolto i suoi abitanti, ed è stata inquadrata da norme che hanno subordinato la speculazione dei privati al pubblico interesse. Da sempre è stato, ed è tuttora, alto

forte  il sentimento d’appartenenza, alla città di Amantea e al suo centro storico.

Chi governa la città oggi, ovvero i Commissari Straordinari, la segretaria, il Comandante dei Vigili, il Ragioniere e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune non sono di Amantea e forse non hanno valutato fino in fondo che il trasferimento degli uffici comunali significa aver sancito la decadenza e la fine del Borgo antico del centro storico in quanto il Comune è l’anima, il motore economico che riesce a fare sopravvivere le poche attività esistenti.

 Riflettano i Commissari straordinari prima che rimarrà una macchia indelebile nelle loro coscienze in quanto con ciò confidiamo in un loro attendo e approfondito riesame del problema che devono avere a cuore massimamente  per diletto dei forestieri, per onore, prosperità e accrescimento del nostro centro  storico,  la bellezza dell’intera Città  e dei cittadini.

La proprietà giuridica del singolo bene sia esso privato o pubblico in rapporto agli edifici rappresentativi esprime valori comunitari, e il rispetto della cosa pubblica si conforma in un legame di responsabilità reciproca che assume il moderno significato di un mutuo e consolidato "patto di cittadinanza".

Il centro storico diviene moderno, non prescrivendo valori ideali come la bellezza, ma, anzi, producendo rendita, sollecitando investimenti, arricchendo, favorendo lo sviluppo e fornendo nuovi servizi, non togliendoli.

 

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comune2020Abbiamo letto nella tarda serata di ieri lo sfogo di Silvio Clemente, in merito al trasferimento dell'archivio dell'Ufficio Tecnico dall'ex palazzo Comunale,sito nel centro storico, al Campus temesa, nuova casa comunale dal prossimo mese di Luglio.

In merito al trasferimento dei documenti abbiamo chiesto notizie informali, a qualche addetto ai lavori, su come stava effettivamente la cosa, da quanto abbiamo appreso una parte dell'archivio diciamo un 50% è stato sistemato negli scaffali pare in maniera abbastanza ordinata, l'altra parte, in mancanza di scaffali, non ancora consegnati, è stata "posizionato a terra", speriamo che abbiano rispettato un ordine preciso, anche in considerazione che questo è solo la parte legata all'ufficio tecnico in sostanza un 30% dell'archivio comunale.

Di seguito vi proponiamo lo sfogo dell'ex funzionario Silvio Clemente su social media Facebook.

"Sono appena venuto a conoscenza di una notizia davvero spiacevole, in verità sgradevole, tanto sgradevole, al limite della più elementare decenza. 

Al Comune stiamo assistendo  al trionfo del  pressapochismo e del menefreghismo più assoluto.

L'ufficio tecnico, sia urbanistica che lavori pubblici - uso un verbo al passato - AVEVANO , ahimè, un archivio storico delle pratiche edilizie e dei lavori pubblici considerato da tutti un vero gioiello. Qualsiasi C. T. U. nominato dalle varie Procure restava sempre positivamente impressionato. Molte volte andava oltre: è uno dei migliori archivi storici tra gli archivi dei comuni calabresi, frutto quasi esclusivo di un LAVORO brillante e certosino del geometra Pino Curcio. 

Ora è quasi del tutto buttato alle ortiche. Il trasferimento dell'archivio è da films dell'orrore. Nessun metodo, nessun ordine, nessun dipendente a visionare e a dirigire il lavoro che la ditta aggiudicataria ha per questa parte già eseguito. 

Fascicoli buttati alla rinfusa con "carte che cadevono" e poi rimesse nel primo fascicolo disponibile. 

Fascicoli poi che sono stati accatastati senza alcun ordine per terra in un locale al piano terra del campus temesa. 

Un vero scempio. 

Uno scandalo che avrà conseguenze ad ora, forse, valutabile solo dagli addetti ai lavori. 

Ben presto, però, anche i cittadini e chiunque altro voglia accedere ai  fascicoli non ne uscirà. 

Eravamo gelosi dell'archivio perché sapevamo la sua importanza per i cittadini di Amantea ma anche per le Istituzioni di Giustizia. 

Un colpo al cuore. Meglio non averlo saputo, manca davvero il senso di appartenenza alla città, manca il senso di comunità. 

È una semplice e triste constatazione. 

Un dato di fatto inconfutabile. 

Ma è anche un ammonimento, un cartellino rosso per "gioco scorretto". 

Indignato, fortemente indignato per il danno".

Silvio Clemente

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temesa2020Non ci convince il trasferimento degli uffici comunali presso il Campus Temesa “Francesco Tonnara”.
Come abbiamo già avuto modo di partecipare alla precedente amministrazione, riteniamo che fosse necessario compiere uno sforzo - ascoltando anche le ragioni del “Comitato di quartiere” - per praticare soluzioni diverse.
Nessuno vuole strumentalizzare o mettere in discussione i necessari interventi di adeguamento, ma - ad esempio - poteva essere vagliata la possibilità di trasferire gli uffici comunali in più step.
Senza questi, infatti, il nostro centro storico - già sofferente - è destinato a perdere molta della sua vitalità. Rischiano di subire un contraccolpo le poche attività commerciali che continuano a  dare luce alla parte antica della città, quella che custodisce la nostra storia e le nostre tradizioni. E cosa ne sarà dell'Ufficio postale - difeso con i denti dai residenti - se dovessero venire meno le intense attività frutto della convenzione con l'Ente, e che ne giustifica almeno in parte l’esistenza?
C'è un altro lato della vicenda, poi, che non convince affatto, ed è lo stravolgimento della  destinazione d'uso del Campus “Francesco Tonnara”. Un luogo, praticamente l'unico in città e nel Comprensorio, nato per essere il centro nevralgico dell’offerta e dell’elaborazione culturale - fondamentale per la crescita civile e morale di una comunità - che ne risulta mortificato e mutilato nelle potenzialità.
Tutto viene giustificato con la prospettiva della temporaneità, qualcuno addirittura si affanna “per conto di terzi” a rassicurare la comunita’. Noi, invece, non siamo assolutamente tranquilli. Auspichiamo naturalmente che tutto si risolva al massimo entro un anno. Ma si sa: alle nostre latitudini non c'è nulla di più stabile del temporaneo! Ne abbiamo viste di opere pubbliche, la cui consegna era prevista entro un certo tempo, dopo decenni ancora ferme in attesa di completamento!
Per tali ragioni, chiediamo ai Commissari straordinari  di valutare se vi sono ancora margini per praticare soluzioni piu’ miti, magari promuovendo un momento di confronto con una delegazione del “Comitato di quartiere”.

Direttivo PD Amantea
Circolo Moro-Berlinguer

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