
Il provvedimento adottato dal consiglio regionale della Calabria nei giorni scorsi sul ripristino dei vitalizi ai consiglieri regionali, un provvedimento che – dice il relatore – «si commenta da sé», ha fatto provare rimpianto per quelle persone, davvero onorevoli, che, per essere tali, si impoverirono cadendo quasi nell’indigenza. Tra questi vi fu l’onorevole Roberto Mirabelli (1854–1930) di Amantea, il quale, grande assertore del sapere, combatté contro gli errori, i pregiudizi e le falsità, condusse una battaglia politica di rinnovamento morale fondata sulle idee e sui grandi temi nazionali.
Per il suo modo di concepire la politica fu considerato un intruso da boicottare e da sconfiggere, «un nemico al quale impedire con ogni mezzo l’accesso al Parlamento», ma che Giolitti, nel 1902, definì «la migliore intelligenza della Sinistra radicale presente in parlamento».
Nel 1886, «con qualsiasi sacrificio di pecunia», guardando in alto, al passato e al futuro, diede inizio alla sua carriera politica.
Per far fronte alle spese delle campagne elettorali dovette ricorrere a tre mutui accesi col Banco di Napoli e offrendo come garanzia i terreni di famiglia. Uno di 97.000 lire rogato in Napoli dal notaio Luigi Maddalena il 15.12.1886; un altro di lire 27.850 rogato dello stesso notaio con scrittura ipotecaria del 5.8.1887; il terzo di lire 94.500 con scrittura ipotecaria del 19.12.1897. Le ipoteche vennero iscritte sui terreni nominati «Tonnara», «Catalimiti», «Campora», «Cozza» o «Fravitte» e «San Giovanni», fondi comuni ed indivisi fra la madre e la sorella Carolina.
Dal 1886 al 1897, in Calabria, partecipò a sette competizioni elettorali per la Camera dei Deputati risultando eletto solo due volte: nel 1890 e nel 1897.
Eletto la prima volta nel collegio di Paola, deluso dalla marcata politica clientelare, in Parlamento dichiarò che la lotta elettorale «è una baraonda, una zuffa, una guerricciola tra candidati, a ferri corti: meschina, avida, indegna di popoli civili. Nessun’alta idea, nessun nobile sentimento: domina sfrenata, petulante l’ambizione, la microscopia degli interessi individuali». Fu rieletto, ancora in Calabria, nel 1897 quando con altri 21 parlamentari costituirono il gruppo repubblicano.
Successivamente, pur avendo ricevuto dalla sua terra più ingiurie che rispetto, passò al collegio di Ravenna e, sostenendo sempre i problemi della Calabria, dichiarò che avrebbe tenuto alti i suoi interessi negletti.
(Ferruccio Policicchio)
Che cosa sono i "Luoghi del Cuore"?
E’ come se infinite piccole fiammelle venissero accese nelle città, nei paesi aggrappati alle colline, lungo le frastagliate coste, attraverso le pianure, in mezzo agli alberi dei boschi, lungo i fiumi.
I "luoghi del cuore" sono quei luoghi che gli uomini hanno amato, vissuto, intravisto, sognato, con nostalgia ricordato.
Il "Luoghi del Cuore" è una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
È il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio che permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un censimento biennale i luoghi da non dimenticare.
Aiutaci a segnalare e votare i luoghi più belli della nostra città.
https://fondoambiente.it/myfai/i-luoghi-del-cuore
Dopo il censimento ricorda che il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti.
Siamo sconcertati e increduli dei silenzi che stanno caratterizzando le tante sollecitazioni riguardanti la soluzione dei problemi che affliggono le prospettive del sistema scolastico comunale.
Come dichiarato dalla Ministra Azzolina, l’obiettivo del Governo è quello di riaprire le scuole a settembre. E le modalità di ripresa della attività didattiche - come si evince dai documenti a consuntivo degli incontri con il Comitato Tecnico Scientifico - prevedono prescrizioni molto severe.
È inimmaginabile pensare che si possano riproporre le soluzioni emergenziali e tampone sinora poste in essere. Non si tratta di proseguire con gli errori commessi dalla precedente amministrazione, perché quelle “non soluzioni” domani non consentiranno di rispettare le regole a tutela della salute e della sicurezza per studenti, docenti e tutto il personale scolastico, prime fra tutte quelle concernenti il distanziamento interpersonale.
Non si tratta più, infatti, di “stringersi un po’” e, magari, di rinunciare a laboratori ovvero ai seppur necessari altri spazi comuni. Oggi il tema è il rischio di non consentire ai nostri ragazzi di potersi recare a scuola.
Per tali ragioni, chiediamo all’istituzione comunale di convocare con urgenza un tavolo di confronto con le Dirigenti scolastiche cittadine per affrontare una criticità non più rinviabile e che ansie e preoccupazioni sta diffondendo nelle famiglie e nella nostra già fragile comunità.
*Direttivo PD Amantea*
Circolo _Moro-Berlinguer_