
L.F. è la 43enne che, dopo una continua lotta contro la burocrazia per avere un alloggio che da sola non può pagarsi, stasera, vinta dalla disperazione, si è incatenata alle scale del municipio
E’ la storia di una italiana che è stata dimenticata insieme al figlio 23enne da uno Stato che pensa che i problemi li abbiano solo i migranti ed i ROM ed i SINTI.
Un donna che vive in un garage prestatole dalla bontà amanteana e che con coraggio ha affrontato una guerra contro chi l’ha dimenticata.
Una allocazione assolutamente inidonea per chiunque ed ancor più per un invalida civile ed un giovane ragazzo
E stasera sembra che L.F.abbia vinto almeno la prima battaglia
Il sindaco Mario Pizzino pochi minuti fa ha firmato l’ ordinanza numero 50 per la sistemazione temporanea di L.F. e del figlio in un albergo locale.
Purtroppo L.F. non è l’unica ad Amantea ad avere bisogno di un alloggio popolare.
Altri ce ne sono, altri ce ne saranno.
Il problema è che da anni ad Amantea non si costruiscono più alloggi popolari per gli aventi bisogno.
Ed inoltre il problema è che l’amministrazione comunale da anni tenta di liberare gli alloggi popolari detenuti senza titolo.
Ora sembra si sia giunti all’epilogo, al punto che sono stati emessi i primi sgomberi.
La strada dello sgombero però può avere due soluzioni.
La prima è l’allontanamento bonario, così che l’alloggio ritorni nella disponibilità del comune che potrà provvedere alla sua assegnazione.
La seconda è che esiste anche la possibilità del ricorso amministrativo, ricorso che allungherebbe i termini entro i quali il comune potrebbe assegnare l’alloggio.
E così stasera il sindaco Pizzino ha rotto ogni indugio ed ha deciso che nelle more che si liberi qualche alloggio popolare la signora L.F. ed il figlio devono avere una risposta da parte dello Stato e della sue espressioni sul territorio
Ad assistere l’amministratore il ragioniere Gaetano Vigliatore ed il comandante della polizia Municipale Emilio Caruso
Hanno concorso inoltre alcune unità della P:M. ed Alcuni militi della locale caserma dei carabinieri guidati dal comandante Fabio Mandato.
Qualche dignitosa lacrima ha solcato il viso della amanteana al momento di essere accompagnata dagli stessi Vigili Urbani nell’albergo locale
Domani sarà un altro giorno, soprattutto per queste due persone
Cannavino è una località di Amantea.
Anzi, per vero, una bella località.
Ma come tanto altro nella nostra città, nasconde diversi segreti
Il primo è la origine del toponimo
Dal testo “Sui passi di Gioacchino da Fiore” leggiamo che “Tutti i suoi compaesani consideravano Gioacchino un vero e proprio profeta, ma a coloro che gli dicevano così, l'abate rispondeva:” Fin dalla mia gioventù sono un agricoltore”.
Infatti, suo padre aveva una vigna poco distante dalla sua casa, e al termine della vigna c’era un bosco molto fitto, che si estendeva fino al fiume che si chiamava Cannavino da cannabis, cioè canapa che veniva trattata, allo scopo di creare stoffe, proprio con l'acqua del fiume”.
Qualcuno suggerisce che si possa trattare di un toponimo derivato dalla antica appartenenza dei terreni alla famiglia Cannavino di origine napoletana.
Altri ancora ritengono che il toponimo derivi il suo nome dal fatto che nella omonima zona si coltivasse uno dei vini più pregiati della intera città. La zona è posta lungo il Catocastro-Licetto che vanta salutari brezze che evitano eccessi di temperature che permettono una ottimale crescita della vite ed una ottima produzione di uva da vino.
Ma oggi la località vanta almeno un altro segreto
Un abitante del posto, infatti, ha trovato alcuni sacchi neri che recano la dicitura “Ospedale civile di Cosenza”
Parliamo di quel tipo di sacchi dove normalmente si depositano i rifiuti
Ed allora le domande sorgono spontanee , come diceva Antonio Lubrano
Qualcuno che ha relazione con Ospedale civile di Cosenza ha portato SOLO i sacchi ad Amantea e li ha usato per riempirli di SUA spazzatura abbandonandoli, poi, guarda caso, a Cannavino, in una sona periferica e lontana dl centro abitato
Facile!
Ed inoltre non sarebbe la prima volta!
Ma perchè non lasciarli come tanti nei pressi di casa sua per essere ritirati dal servizio RSU?
Forse perché se li avesse lasciato vicino a casa sua si sarebbe potuti scoprire che aveva rubato i sacchi in ospedale?
Od invece si tratta di sacchi contenenti spazzatura proveniente dall’ospedale e che doveva essere avviata a rifiuto in modo speciale?
Ne parliamo perché qualcuno indaghi come sarebbe giusto per questo e tanto altro in questa città!
Grazie a chi sarà sua questa provocazione.
Amantea ha bisogno di persone civili e solo-ci sembra- con le sanzioni si potrà ottenere questa invocata civiltà!
La natura da, la natura toglie.
Non abbiamo nemmeno fatto in tempo ad offrire ai nostri lettori lo splendore del nostro mare azzurro, limpido, trasparente, invitante che la natura ce lo ha cambiato.
Ed ecco come è oggi dopo le ultime piogge.
Marrone che più marrone ranni non si può.
Stamattina qualche nostro lettore che aveva visto le foto dell’articolo precedente ci ha chiamato invitandoci ad andare a “vedere” il mare.
Tutto a sud del Catocastro il mare aveva assunto una brutta coloritura marrone.
Fango?.
Viene dalle montagne?.
Non lo sappiamo.
Una cosa sola sappiamo ed è che il fango alla fine si depositerà con tutti i suoi nutrienti che poi diventeranno schiuma.