Salta dal letto la signora che abita in Via Duomo, nei pressi della antica magione dei Del Giudice, proprio quella che fu colpita nel febbraio del 1943 ( 70 anni fa!) dalle bombe alleate. Un forte rumore l’ha svegliata. Si siede sul letto. Pensa ad una scossa di terremoto e così si alza , apre i battenti interni del balcone che dà sulla sottostante piana di Amantea, ma non scorge niente di anormale. Aspetta per vedere se c’è lo sciame. Poi il sonno la vince. Ed il mattino aspetta le prime telefonate perché qualche amica le chieda se ha sentito il terremoto. Niente. Allora pensa ad un brutto sogno.
Ed invece il rumore non era un incubo. Affatto. Era il rumore di un altro pezzo del vecchio muro della vecchia casa del Giudice che era caduto sulle pietre sottostanti.
Se ne è accorta quando è scesa da casa ed ha visto che ormai chi potesse transitare da via Duomo ( interrotta da tempo proprio per tale crollo e per i prossimi e ben prevedibili) avrebbe un panorama inconsueto sulla piana.
Le è venuto un sorriso quando le ho fatto notare il classico errore dell’amministrazione comunale che ha apposto la striscia “Lavori in corso”. Già forse sarebbe più corretto dire “Crolli in corso”!!!
Poi qualche altra riflessione sul fatto che l’ultimo crollo improvviso ha totalmente chiuso la griglia di raccolta delle acque piovane che non vengono canalizzate nel normale percorso di deflusso ma ristagnano o seguono altre nuove vie.
A proposito dopo settant’anni non è cambiato niente. Che non abbiano scambiato questi ruderi per quelli del Colosseo o simili? Perché non si elimina questo pericolo permettendo alla gente di utilizzare una pubblica via che non può certo restare infinitamente chiusa.