Ha chiesto disperatamente aiuto la palma di Via Dogana mentre il cancro del Punteruolo Rosso senza metastasi la invadeva distruggendola foglia dopo foglia, asciugandone la linfa vitale ed ingiallendola.
Intanto, mentre si assiste inermi a questa eutanasia senza che qualcuno se ne assumi l’onere, come se questa pianta fosse figlia di nessuno, come se nessuno la avesse piantata( e forse è così!), il Punteruolo semina i suoi bozzoli e fra poco le crisalidi usciranno all’aria per correre vicino o lontano a fare un’altra vittima
Già, perché è chiaro che non curare la palma di Via Dogana, significa agevolare la uccisione di tante altre palme del territorio.
Non solo, ma la responsabilità del comune di Amantea non sembra limitarsi a garantire la morte della palma pubblica, ma anche quella di non indurre la cura, o se necessario il taglio, senza pericoli di diffusione del Punteruolo Rosso.
Insomma si tratterebbe di una garanzia alla diffusione del Punteruolo così da cambiare lo stesso panorama della città.
Ricordate la distruzione dei bellissimi pini marittimi che arricchivano e costituivano il panorama di Amantea? Nessuno se ne curò! Ed il panorama della città venne a cambiare! In peggio ovviamente.
Ora proviamo, provate , ad immaginare la nostra città senza le palme, elementi storici del nostro panorama.
Questa volta non resteremo indifferenti.
Questa volta denunciamo pubblicamente questo silenzio.
E che serve ci chiediamo potare le palme del lungomare, gli aranci amari di via Margherita per apparire più accoglienti in occasione della Fiera di Ottobre?
Quante palme saranno ancora vive per la prossima Fiera 2014?
Prendiamo atto della ordinanza n 152 del 12 ottobre 2013, pubblicata il 14 successivo con la quale si ordina a tutti i cittadini proprietari di palme infette dal Punteruolo Rosso di darne comunicazione al Servizio Fitosanitario regionale e di adottare a propria cura e spese le misure necessarie( preventive, di risanamento, abbattimento e distruzione
Prescritte dal Piano di Azione regionale per l’eliminazione ed il contenimento del punteruolo della palma.
Quello che appare incredibile, potremmo dire risibile, è che si vieti di depositare le piante abbattute e le loro parti nei cassonetti della spazzatura, nei cestini o presso il centro di raccolta.
Osserviamo che praticamente chiunque potrebbe gettare le parti infette della palme malate in ogni altra parte del territorio comunale!!
Possibile che nessuno spieghi al comune che occorre imporre l’affidamento delle parti di pianta malata ad aziende specializzate che devono certificarne la avvenuta distruzione con le modalità di legge?
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