Il luogo comune che di Amantea non si interessa nessuno è da sfatare.
Il periodo migliore per accorgersene ( forse l’unico) è quello che precede le elezioni .
Ma solo quelle amministrative, quando escono fuori, cioè, come le lumache dopo la pioggia, tantissimi candidati pronti a mostrare tutto il loro amore per Amantea.
Ovviamente non quell’amore automatico e quotidiano, quasi meccanico ed istintivo che ti esce dal cuore, o quell’amore che si esprime giorno per giorno comportandosi in modo eticamente espressivo e civilmente corretto e che ti esce dalla testa, o quell’amore che si mostra denunciando le cose che non vanno, quelle che devono cambiare, sia nella pubblica amministrazione che nella stessa società civile e che ti esce dalla pancia!.
No!
Parliamo di quell’amore universale, quasi sacrale, che si ha, o ci dice di avere, pronto ad uscire prepotente quando si scopre di essere utili forse necessari a salvare la città, la sua storia, la sua cultura, quando si scopre di essere improvvisamente indispensabili alla sua stessa sopravvivenza.
E’ un amore per lo più, forse, inespresso, forse, nemmeno pienamente percepito, ma sicuramente forte, quello che spinge taluni, portatori di ricchezze culturali, etiche, morali, esperenziali, a proporsi per cambiare Amantea, per salvare Amantea.
Da chi o da che cosa, ovviamente, lo si scoprirà “dopo”, dopo che si sarà formato il “nuovo” governo cittadino.
Prima si parlerà di sentimenti, di teorie, di metodologie, di uomini “del cambiamento”, al più di programmi , scopiazzati, qua e là( ricordate?) nei quali si esprimeranno elementi universali, validi per ogni dove, forse per qualunque tempo, salvo scoprire, poi ,quanto tutto sia difficile, quanto l’abitudine di “donarsi” alla città, alla gente, sia da provare prima e non da sperimentare dopo.
Già.
Intanto Amantea muore.
Muore perché il problema della nostra città è quello che non ci sono mai errori, che tutto succede per caso, per destino ( ahimè infame!) e non per le scelte sbagliate degli uomini, per interessi familistici o di lobby, per appetiti inarrestabili.
No! Amantea è famosa perché non ci sono mai responsabili e solo perché non ci sono errori!
Una città perfetta, un popolo perfetto, un governo perfetto. Ed intanto muore.
Amantea, la “perla del tirreno”, la città dei commerci, muore.
Muore perché le maggioranze non sbagliano mai e soprattutto muore perchè le minoranze non contestano come dovrebbero.
Ai visto mai che “domani” mi debba trovare in un governo con chi ho contestato? Che figura ci faccio?
Meglio stare zitti.
Che cosa è: Ipocrisia? Opportunismo? Camaleontismo? Levantinismo?
Serve poco capirlo. E serve ancora meno attendersi che il “salvatore” sia evangelicamente annunciato.
Per salvare Amantea occorre ripartire. Con il nuovo. Con chi ha le conoscenze necessarie ma non è compromesso.
Per esempio come aspettarsi correttezza amministrativa da parte di quei politici che hanno terreni da valorizzare , propri o di congiunti, se si sta per approvare il PSC?
Sarebbe sciocco crederlo.
Sarebbe ……..? Forse si!