Fuori Pirillo, fuori La Rupa , Amantea è rimasta una piazzaforte scoperta.
Non ha più un re, non ha più un uomo forte, non ha più un governatore.
E lo cerca.
Ed allora ecco che arriva Carlo Guccione che apre un suo ufficio proprio nella principale via Vittorio Emanuele
Non è amanteano Guccione , ma qui vanta molti fan.
Almeno a giudicare dalla folla di presenti stamattina.
Tra loro, soprattutto, professionisti della sanità e dintorni.
Già, perché dell’ onorevole Guccione si parla come del possibile e potente nuovo assessore alla sanità della regione Calabria , ovviamente se Oliverio vincerà le regionali.
E la sanità è l’unico settore dove si può assumere, come si è sempre assunto.
Magari precariamente, senza concorsi, senza regole, con bandi circoscritti , se non addirittura con cooperative , su posti inesistenti nella pianta organica, salvo poi operare per il diritto alla “dovuta” stabilizzazione.
E poi nella sanità ci sono gli incarichi di dirigenti delle asp, dei distretti, di dirigente dei reparti ospedalieri, eccetera.
Incarichi lautamente pagati e soprattutto che permettono di guadagnare tantissimo con la libera professione, tante volte senza nemmeno rilasciare le ricevute fiscali.
La sanità è il paese dei bengodi.
La calabria è il paese dei bengodi dove basta una divisa per diventare importante, dove basta una potenzialità per essere vincenti , dove è facile dire menzogne tanto la gente non ti ascolta, non ti legge.
Occorre dire, ad onor del vero, che Guccione è tra o pochi che si è visto ogni tanto ad Amantea.
Lo abbiamo incontrato per il problema della Statale 18.
Lo abbiamo visto presso il distretto anche se poi non emanò alcun comunicato su cosa abbia fatto.
Stasera parlerà ad Amantea
Non possiamo certo anticipare cosa dirà.
Sappiamo però che recentemente ha partecipato alla apertura di un nuovo circolo del PD a Mandatoriccio e che nelle conclusioni ha dichiarato: “Il territorio dello Ionio è afflitto da problemi atavici : prima di tutto una sanità assolutamente inefficace che ha lasciato interi territori abbandonati a se stessi, sguarniti di assistenza sanitaria, a volte senza neanche una guardia medica e poi un sistema infrastrutturale vecchio e assolutamente insufficiente per consentire anche timide possibilità di ripresa”.
Poi ha concluso assicurando che “Nel prossimo governo regionale dovremo fare diventare lo Ionio cosentino il motore di un programma di rilancio in grado di trainare lo sviluppo dell’intera Regione”
Se è così ,resta poco, ben poco, allora, per il Tirreno ed ancora meno per Amantea.