Ma che diavolo succede al Poliambulatorio di Amantea? Possibile che i disservizi possano durare tanto senza che nessuno se ne faccia carico?
Abbiamo denunciato nei giorni scorsi la mancanza di energia elettrica alla quale ha fatto seguito il mancato funzionamento del generatore di emergenza per carenza di gasolio.
E sinceramente tutti pensavamo che sarebbe finita lì.
Ed invece, forse complice il vento, stamattina , ancora una volta, è mancata l’energia elettrica sin dalle prime ore del mattino ( ore 7.30 circa) e fino a metà mattinata ( ore 10.00 circa).
Evidentemente ,come ancora una volta ci viene riferito, il sistema di emergenza non ha funzionato. Inspiegate le ragioni. Nessun comunicato a chiarire una situazione inaccettabile se non vergognosa.
Tutto fermo; un intero poliambulatorio in ginocchio.
Come al solito a soffrire maggiormente i dializzati giunti dall’intero distretto ed in condizioni di evidente bisogno che hanno dovuto attendere il ripristino delle condizioni di sicurezza nella fornitura della energia elettrica.
Questa volta molto opportunamente il dirigente del servizio ha disposto di attendere la fornitura stabile della corrente elettrica
Altro che Commissario alla sanità!
Qui in Calabria i problemi sono ancor più gravi di quanto si possa sospettare. Qui non funzionano nemmeno le apparecchiature per la dialisi
Per non parlare di tutto il resto.
E nessuno ne risponde. Nessuno è responsabile. Tantomeno la politica che dorme in piedi, come i cavalli, anzi- pardon - come gli asini (i ciucci).
Scriveremo alla Ministra Lorenzin ed al padron Renzi perché non possano dire di non sapere niente.
Scriveremo che ad Amantea non vogliamo morire anche perché manca la luce e non funziona il generatore di emergenza.
Scriveremo anche al sindaco ed all’assessore alla sanità che su questo( ed altro in verità) della sanità locale non aprono bocca.
Scriveremo anche alla minoranza consiliare che restano silenziosi su tutto o quasi; come se non ci fossero
Lo facciamo anche dalla pagine di un giornale che non ha timori di dire le verità, anche quelle tristi.