Strano quanto le processioni siano lo specchio dei mutamenti della società civile.
Più di tutte quella di Sant’Antonio, il patrono del paese.
Per decenni, lungo il percorso tipico della processione, che si snodava nelle zone più abitate, i vari quartieri aspettavano il passaggio del santo realizzando i così detti “Altarini” micro chiese nelle quali donne e bambini passavano anche la notte cantando le litanie in onore di sant’Antonio.
Sant Antonio gigliu giocondo,
adduminato pè tuttu il mondo,
ju ti tiegnu pè avucatu
fammi sa grazia pè carità
La statua di sant’Antonio veniva circondata di fiori ( in particolare gigli) ed intorno le più belle coperte da letto( i tumaschj) graziosamente agghindate.
Ognuno degli abitanti del quartiere portava almeno una sedia . Chi poteva portava anche qualcosa da mangiare ( pane in particolare) per i più poveri ed in onore del santo ( il pane indicava la sua carità per i più poveri) . E di mattino, dopo la lunga notte di dormiveglia e di preghiera,era sempre gradito un buon caffè!
Le mamme portavano i propri figlioli e su di loro invocavano la magnanimità e attenzione del santo, famoso proprio per portare in braccio e quando lo si faceva si donava l’equivalente del peso in pane a tutti ( u panu i sant’Antonu)
Ma sant’Antonio veniva pregato anche per un buon matrimonio per le proprie figlie che venivano a pregare con il loro migliore vestito.
Per questo l’altarino diventava un crocevia della umanità del luogo ,intorno al quale gli incontri tra ragazzi e ragazze, bambini e nonne.
Poi la gran parte dei balconi venivano agghindati dai famosi “tumaschj”, un fenomeno questo che man mano è andato sparendo per riprendere lievemente negli ultimi anni.
E poi i petali di rose che ancora a metà giugno riempiono i giardini amanteani, una tradizione oggi “violentata” dal lancio di palloncini e di coriandoli
Sant’Antonio venne invocato dagli Amanteani anche lontano dalla sua festa quando fu necessario, come l’8 settembre 1905 quando la città fu salvata dal violento terremoto che colpì la Calabria centrale!
Quest’anno la processione, per una qualche ragione a noi sconosciuta, ci è apparsa più corale e più partecipata
Ve ne mostriamo le immagini.
Le confraternite ed i fratelli
La banda
La banda
I tumaschj
I tumaschj
Il Santo
Vigili ed amministratori
Padre Francesco
i palloncini
Bimbi, mamme e nonne
La Processione
l'Amministrazione
La distribuzione del pane