Presidente, ho ascoltato con attenzione il suo discorso di Fine Anno alla nazione.
Mi è fortemente piaciuto il passaggio nel quale lei ha detto che “ Le difficoltà, le sofferenze di tante persone vanno ascoltate e condivise”.
Ma ovviamente Lei non ha detto da chi?
E non ha detto cosa succede se non si ascoltano e non si condividono queste difficoltà e queste sofferenze.
E tantomeno ha detto cosa succede a chi, magari politico od incaricato di un servizio pubblico, non ascolta e tantomeno condivide.
Parimenti mi è piaciuto il passaggio nel quale lei ha detto che “Vi sono domande sociali, vecchie e nuove, decisive per la vita di tante persone”.
E poi straordinariamente incisivo è il passaggio nel quale ha affermato che queste domande sociali” Riguardano( tra l’altro) le lunghe liste di attesa e le difficoltà di curare le malattie”.
Si, Presidente riguardano anche le malattie comuni, non solo quelle rare.
Ma allora se anche lei sa quali sono i mali di questa Italia, se sa che la vita si è accorciata ANCHE perché la gente non riceve risposta sanitaria immediata e qualificata dal SSN ed è costretta, quando può, a ricorrere ai medici privati e se non può ad aspettare mesi e mesi per una visita alla quale talvolta non arriva, che cosa intende fare perché questa vergogna finisca?
Ne ha parlato con la ministra alla sanità?
Ne ha parlato con i governatori delle regioni come la nostra che è ultima, irreversibilmente ultima, ANCHE, nella sanità?
Può dire loro che ci sono mille modi di risolvere il vergognoso problema delle file di attesa che ci sembra, non dico siano allungate apposta per favorire il sistema privato, quello, peraltro, che, molte volte, non rilascia nemmeno le fatture, evadendo e rubando l’erario?
Può dire loro che il sistema più semplice è quello di fare come nel nord( dove ci sono ottimi governatori)e cioè allungare l’orario di servizio degli specialisti, anche ospedalieri, magari di domenica e nelle feste, fino alla eliminazione delle liste di attesa?
Sappia che le somme sprecate per la evasione sanitaria dalla Calabria basterebbero per risolvere i problema non solo delle liste ma anche della qualità dei servizi sanitari. E creerebbero lavoro che da noi manca.
Ed infine Presidente affermare come lei ha fatto che “Non ci devono essere cittadini di serie B” non basta. Si è dimenticato che da noi in Calabria ci sono anche cittadini di serie C che ambirebbero di essere di serie B.
Faccia qualcosa Presidente, la prego.