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Nell’Asp di Cosenza, sembra che, si “giochi” alla commissione disciplina. Leggiamo su Iacchitè:

 

“ASP, Mauro manda Filippelli in commissione disciplina. Che farà il Cinghiale?

Un reparto trasformato e intitolato a una persona, con relativa targhetta, senza informare nessuno. Come se il reparto fosse suo.

 

Per questo errore, che può sembrare banale ma non lo è, l’ex commissario straordinario Gianfranco Filippelli è stato mandato in commissione disciplina dal direttore generale Raffaele Mauro.

 

A decidere se comminargli la sanzione sarà il primario di ortopedia di Paola, Candela, assistito dal segretario Falsetta.

E le probabilità che gli arrivi perlomeno una censura sono quasi nulle.

Perché Candela è uomo del Cinghiale, quindi amico di Filippelli, al punto che ambisce a trasferirsi al nosocomio di Cosenza.

Difficile che Candela faccia qualcosa contro Filippelli.

E in questo caso sarebbe un brutto colpo per Raffaele Mauro.

Non è consentito a nessuno, senza autorizzazione, assumere iniziative di questo genere. Altrimenti chiunque potrà trasformare i reparti ospedalieri a proprio piacimento.

Per l’oncologo un brutto colpo. Passata la sbornia del potere si è ritrovato da solo.

E nemmeno Adriana Toman, che lo fece nominare un anno fa da Oliverio, lo difende più…”

Questa volta riteniamo che Iacchitè abbia preso una cantonata.

Ci sembra infatti impossibile che su possa intestare un reparto ad un nome scelto a proprio piacimento senza subirne le conseguenze atte ad evitare che uno che giunge dopo lo reintesti ad un altro cambiando semplicemente la targhetta.

Ma è vero che siamo in Calabria, o meglio nella sanità calabrese, dove è possibile tutto ed il suo contrario. Ma se il dr candela non adottasse gli opportuni provvedimenti disciplinari Mauro dovrebbe trarne le opportune conclusioni e dimettersi.

A Iacchitè una sola domanda. Ma sono questi i problemi della sanità calabrese?.

Pubblicato in Cosenza

Guai a chi li tocca sembra dire la massaia incazzata nella foto, armata di mattarello!

 

Vi raccontiamo una vicenda che altrove sarebbe già finita nelle aule dei tribunali, penali e civili, oltre che, ovviamente, alla Corte dei Conti trattandosi di pubblica amministrazione.

I protagonisti sono 138 calabresi che hanno lavorato un anno presso l’ASP.

138 persone che nessuno sa da chi siano state assunte.

138 persone che hanno lavorato su posti insistenti, evidentemente, visto che non esiste alcun impegno di spesa.

138 fantasmi e che avrebbero continuato a lavorare tranquillamente fino alla pensione se non avessero preteso gli stipendi.

 

Già! 129 di loro si sono rivolti al medesimo avvocato , Vincenzo Belvedere, addirittura, mettendo in mora l’ente tenuto al pagamento. Vincenzo Belvedere, del foro di Cosenza, è noto per difendere clienti che hanno problemi con il servizio sanitario calabrese.

A tal punto l'Asp ha chiesto alla Regione i soldi per pagare i "dipendenti" per il periodo che va dal dicembre 2014 al novembre 2015.

Ma il dipartimento Lavoro non ha alcuna intenzione di pagare.

Perché?

Semplice.

 

“Manca tutto: una logica che giustifichi la scelta di quelle persone, un progetto coerente sul loro utilizzo, addirittura la copertura finanziaria”.

E non basta.

“Come sono stati scelti i precari? Sulla base di istanze pervenute entro la data del 22 dicembre 2010. Istanze che «appaiono irritualmente acquisite agli atti della Regione, la cui documentazione, peraltro, è oggetto di sequestro penale da parte dell'autorità giudiziaria». Ne avrà di lavoro, la Procura di Cosenza, perché «l'istruttoria di selezione delle istanze dei lavoratori non risulta agli atti di questo dipartimento»”.

“È mistero, insomma, su come siano stati scelti i precari, alcuni dei quali sarebbero molto vicini ad ambienti politici del Cosentino (sia del centrodestra che del centrosinistra)”.

Chi ha suggerito ai 138 dipendenti di fare domanda, probabilmente prendendoli a proprio carico politico?

Chi ha mosso vicenda delle domande pendenti dal 2010, guarda caso proprio nella immediata precedenza delle elezioni regionali del 2014?

Non sarà per caso un fatto di voto di scambio .

 

Chi ha redatto l’elenco dei nominativi dei beneficiari che “ risultano già individuati da parte dell'Asp di Cosenza con nota del 7 luglio 2014, in virtù di non meglio precisate autocandidature di lavoratori?». All’epoca l’ASP era retta dal direttore generale Gianfranco Scarpelli.

Non solo, ma sembra che il numero «dei beneficiari sia stato modificato più volte senza motivazione».

Ora i precari saliti sul carro della sanità calabrese vengono scaricati sia dalla politica che dalla burocrazia.

Troppo pericoloso, perlomeno in Calabria. C‘è il rischio che parlino!

Ed in Calabria la politica è intoccabile!

Ps. Comunque confessiamo la nostra curiosità di sapere chi ci sia dietro questa ennesima porcheria tutta calabrese e se Renzi continui a voler licenziare solo chi si allontana dall’ufficio od anche chi crea debiti alle finanze pubbliche.

Pubblicato in Cosenza

La procura di Cosenza accelera sulle indagini che riguardano l’ASP cosentina ed invia un avviso di conclusione delle indagini.

Parliamo di quattro importanti figure quali:

-il direttore amministrativo dott Aldo Senatore;

-l’ex direttore sanitario dottLuigi Palumbo, che ha svolto anche temporaneamente le funzioni di direttoe generale dell’ASP cosentina;

-la dirigente del distretto tirreno dottoressa Giuliana Bernaudo;

-il dott Carmine Bruno responsabile del procedimento.

I fatti contestati risalgono al dicembre 2014 .

Sembra ci si riferisca a quanto connesso con la delibera del direttore generale n 2524 del 2 dicembre 2014.

 

Sembra ci si riferisca all'assunzione di una collaboratrice in materie giuridiche per l'attivazione di uno sportello di informazione e orientamento.

L'incarico, fu cassato con una delibera dopo qualche settimana, e sarebbe stato a titolo gratuito. Secondo l'accusa, però, non sussistevano però le esigenze da parte dell'Asp e l'affidamento dell'incarico sarebbe avvenuto senza tener conto del personale già in servizio.

Da qui l’accusa di abuso d’ufficio.

Ricordiamo comunque che si tratta di una comunicazione scritta che mira a garantire il diritto di difesa costituzionalmente garantito con l’invito ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia.

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa:

“AMANTEA (CS) -  Apprendiamo dalla stampa di un incontro tenutosi presso l'Asp di Cosenza, il cui esito sembra segnare un cambio di passo  rispetto al documento rivendicativo elaborato dalla Rete Comprensoriale "Difendiamo la Salute", ma anche a quanto deliberato in Consiglio - lo scorso 26 ottobre – dalla stessa amministrazione Comunale di Amantea.

Dalla nota diffusa dal Gabinetto del sindaco Sabatino, infatti, traspare un incomprensibile “superamento interpretativo” di quanto rivendicato dalla Rete, e cioè l’istituzione nel Comprensorio di una “Casa della Salute”.

Ci sorprende come il Commissario dell’Asp di Cosenza Gianfranco Filippelli, raccogliendo le anticipazioni fatte in consiglio comunale dal consigliere regionale Guccione, preferisca – anziché farlo dinnanzi all’affollata assemblea dei Sindaci e dei Cittadini del Comprensorio - una ristrettissima cerchia compiacente (sindaco, vice sindaco, assessore al ramo e un ex assessore regionale) e il chiuso del suo ufficio per annunciare l’inoltro al Direttore del Dipartimento Sanità Fatarella del progetto di potenziamento del Poliambulatorio cittadino.

 

L’impressione unanime è che su un argomento rilevante quale il “diritto alla salute”, anzichè abbracciare la strada del dovuto rispetto e della collaborazione orizzontale si preferisca giocare una partita che nulla ha da spartire con la salute dei cittadini.

Non si evince, infatti, se si sia trattato di un incontro ufficiale - in tal caso, riteniamo si sarebbe dovuto convocare i Sindaci del Comprensorio ed una rappresentanza della Rete di cittadini - ovvero "ufficioso"!

 

Perchè in tal caso, tutto assumerebbe i contorni di un teatrino, con annessa inutile contesa per ruoli di primogeniture e copyright.

Vorremmo che - se l'interesse è quello di tutelare il sacrosanto diritto dei cittadini ad una sanità adeguata - tutti comprendessero che giorno 16 novembre (data in cui si insedierà il tavolo tecnico tra la Rete e la Regione) si inizierà a giocare una partita importante e strategica presso il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

 

E che il generare confusione non avrebbe altro significato se non quello di indebolire colpevolmente l’entusiasmo e le aspettative dei cittadini e dei territori.

Una prospettiva platealmente  incomprensibile ed inaccettabile.

RETE COMPRENSORIO AMANTEA"Difendiamo la Salute".

PS Ma non finisce qui. Abbiamo avuto anticipazione di altri pregnanti interventi a tutela della salute pubblica!

Se qualcuno vuole vendere la sanità approfitti della fiera, finita la quale non sarà più possibile a nessuno vendere e comprare!”

Pubblicato in Politica

Lamezia (CZ). In tempi di Expo la Calabria va a Milano a presentare i propri prodotti ed a vantare la loro naturalità.

 

Intanto i carabinieri del Nas di Catanzaro ( chissà perché quasi sempre se non solo loro) hanno sequestrato 3.400 chili di alimenti sui quali sono stati trovati insetti ed escrementi di topo.

Insieme a personale dell’Asp, i Nas hanno anche provveduto a chiudere l’impresa alimentare che ha sede nell’area industriale di Lamezia Terme per carenze igienico sanitarie.

 

L’impresa produce prodotti di rosticceria da congelare per essere distribuiti in rosticcerie e supermercati. (ANSA).

Perché l’Asp non accede direttamente nelle aziende e nei locali per accertare la sussistenza delle minime condizioni di sicurezza igienica , sia di produzione che di commercializzazione?

 

Che ne dice il ministro della Sanità, ed il commissario e gli amministratori regionali?

E la giunta regionale punta sulle sportazioni agroalimentari( sic)

Pubblicato in Lamezia Terme

La Sez. III della Cassazione Civile, presidente di Antonio Segreto, relatore Enzo Vincenti , giudici Giovanni Battista Petti , Giuseppa Carluccio ed Antonietta Scrima, in una causa ,patrocinata dagli Avv.ti Renato Ambrosio ed Umberto Oliva, in materia di responsabilità civile per danni cagionati da medico convenzionato, il 27 marzo 2015 ha emanato una epocale decisione - la n. 6243/2015.

La Suprema Corte decidendo nel merito in accoglimento del ricorso per cassazione presentato dai familiari del danneggiato, ha condannata l'ASL TO 4 (già ASL 7 di Chivasso) con l'affermazione del seguente principio di diritto: "l'ASL è responsabile civilmente, ai sensi dell'art. 1228 cod. civ., del fatto illecito che il medico, con essa convenzionato per l'assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione curativa, ove resa nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal S.S.N. in base ai livelli stabiliti secondo la legge".

Il PM Riccardo Fuzio aveva, invece, concluso per il rigetto del ricorso per cassazione.

Riportiamo il commento a caldo dell’avvocato Gino Michele Domenico Arnone il quale scrive:

“Con una storica sentenza (n. 6243 del 27.3.2015) la S.C. di Cassazione ha condannato la ASL Torino 4 a risarcire i danni ad un paziente per un fatto che risale a diciassette anni fa: un sessantenne di Chivasso si sentì male a casa ma il medico di base chiamato immediatamente dalla moglie lo visitò solo il giorno dopo sbagliando la diagnosi.

A causa dell’omissione prima e della negligenza ed imperizia poi l’uomo fu colpito da un’ischemia con danni irreparabili che non gli consentirono mai più di tornare a casa.

I familiari fecero causa al medico di base ma anche all’Asl, che la Cassazione – ribaltando i precedenti giudizi di merito – ha ritenuto (per la prima volta) responsabile e che è stata pertanto condannata a risarcire il danno, accogliendo così l’innovativo teorema difensivo proposto dai legali del paziente di Chivasso.

Il principio di diritto affermato dalla Cassazione, in risposta allo speculare quesito proposto dai difensori delle vittima, ha quindi affermato che l’ASL è responsabile civilmente, ai sensi dell’art. 1218 c.c., del fatto illecito che il medico convenzionato per l’assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione medico curativa, nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal Servizio Sanitario Nazionale in base ai livelli stabiliti secondo la legge.

La tesi difensiva, accolta in tota re perspecta, ha finito per riscrivere totalmente i rapporti tra il sistema sanitario e i medici di famiglia, finora sostanzialmente considerati alla stregua di liberi professionisti e come tali esclusivamente responsabili per gli errori commessi nei rispettivi ambiti professionali. Avv.Gino Michele Domenico Arnone

Ecco la sentenza

http://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/6243_03_15.pdf

Pubblicato in Italia

sportello incontroFiumefreddo interviene sul benessere psicologico, sulla  prevenzione e sul sostegno: aperto uno Sportello d’Ascolto Psicologico gratuito per tutti i cittadini.

Può capitare nella vita di trovarsi in un momento di blocco psicologico, di stress, di sconforto, in cui una persona che ci ascolti e che ci possa sostenere rappresenta un aiuto fondamentale. Proprio per questo motivo dal 20 Febbraio (dalle ore 9:00 alle ore 15:00) è attivo sul territorio fiumefreddese uno sportello di ascolto psicologico, un  servizio gratuito rivolto al sostegno e al benessere psicologico.

sportello_incontro.jpg

Promosso dal circolo ricreativo formativo “Scarabocchiando” in collaborazione col Comune di Fiumefreddo Bruzio, l’idea di creare lo sportello d’ascolto nasce dalla volontà del Circolo di offrire alle persone che lo desiderino la possibilità di usufruire di uno spazio empatico competente, dedicato ai temi del disagio psico-fisico e sociale. I destinatari del progetto sono bambini, adolescenti, giovani, coppie, anziani, adulti “in transito” nel ciclo di vita, giovani adulti con disagio di orientamento, scuole, istituzioni ed Enti locali.

Responsabile dello sportello è la Dottoressa Gesina Chiappetta, Psicologa, che supporterà emotivamente e cognitivamente coloro che ne avranno l’esigenza, dirigendoli ad una maggiore autonomia e capacità nella soluzione di conflitti interni o esterni.

Su richiesta di insegnanti o famiglie potranno usufruire inoltre di questo spazio anche le scuole presenti sul territorio. L’intento è però quello di ampliare il disegno andando oltre alle persone in attesa di aiuto e alle scuole, interagendo col territorio e sensibilizzando la comunità per renderla più consapevole e corresponsabile nei confronti delle persone in difficoltà.

Molti gli obiettivi prefissati oltre a quelli elencati: effettuare interventi di prevenzione, di ascolto e sostegno sulla violenza e maltrattamenti sulle donne, effettuare interventi di psicodiagnosi al fine di inquadrare al meglio determinati condizioni di rischio, intervenire in fase di disturbi d’ansia, panico, sintomi depressivi, disturbi del comportamento, o disturbi sessuali; fornire sostegno e informazione alle persone che si prendono cura dei familiari affetti da psicopatologie come psicosi o demenze degenerative. O ancora limitare la spesa sanitaria per farmaci, analisi cliniche, visite strumentali e specialistiche, laddove le stesse siano un tentativo di lettura di ogni tipo di disagio all’interno di un modello esclusivamente biologico. Sono solo alcuni esempi di ciò che lo sportello offre, validissimo aiuto in una comunità seppur piccola, all’interno della quale esistono o potrebbero esistere delle realtà che aspettano solo una mano tesa in aiuto.

E’ stato possibile realizzare il progetto grazie al Consigliere Comunale  Cherubina Calabria, che ha creduto sin dall’inizio all’iniziativa supportando e organizzando  ogni fase di realizzazione del progetto, al Vicesindaco Teresa Cavaliere per la disponibilità e cordialità mostrata, a Fidalma Cordasco e Riccardo Palumbo, responsabili  del circolo “Scarabocchiando” per averlo promosso e alla dottoressa Gesina Chiappetta responsabile dello sportello.

Si ringrazia il Comune di Fiumefreddo, tutto, per aver finanziato il progetto.

Per prenotare un colloquio chiama al 3476639656 o manda una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure visita la nostra pagina fb per tenerti sempre aggiornato sulle ultime notizie nel campo della medicina e psicologia all’indirizzo https://www.facebook.com/pages/Sportello-dAscolto-Psicologico-territoriale-Fiumefreddo-Bruzio/515456921926774 o se preferisci vieni a trovarci in sede presso il circolo Scarabocchiando in via dei Saraceni, 2 a Fiumefreddo. Ti aspettiamo!

fonte notizia: http://www.viverefiumefreddo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1498&Itemid=1#.VQH1MNKG-11

Pubblicato in Calabria

La procura di Cosenza “fa sul serio”.

Dopo che gli incarichi esterni sono finiti al centro delle indagini della Procura ed il direttore generale dell'Asp di Cosenza Gianfranco Scarpelli ha ricevuto nei giorni scorsi l'avviso di conclusione indagini, la Procura ha chiesto al gip del Tribunale di Cosenza la emissione di un provvedimento di interdizione dlle funzioni di direttore generale.

Ed i finanzieri del Comando provinciale di Cosenza hanno notificato un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici per la durata di due mesi emesso dal GIP del Tribunale di Cosenza

Scarpelli ha ricevuto nei giorni scorsi l'avviso di conclusione indagini insieme ad altre otto persone tra componenti del management pro-tempore dell'Azienda sanitaria, dirigenti, uno dei quali esterno, e un libero professionista.

Ora il DG potrà adesso ricorrere contro il provvedimento.

Pubblicato in Cosenza

La sanità in Calabria è tutta da rivedere. Bisognerebbe mandare i dirigenti a lavorare nel nord per vedere come si lavora per rispettare le esigenze degli ammalati. Anzi bisognerebbe intimare il loro trasferimento nel nord quando accertata( ed è facile, molto facile) la loro inefficienza e la loro insufficienza. Ed al contrario portare qui al sud i migliori e più efficienti dirigenti del nord magari con uno stipendio doppio.

E’ sempre una sanità autoreferenziale. Ahimè, una sanità non soggetta a critiche, osservazioni, riflessioni.

Nemmeno i sindaci che pur dovrebbero nella loro qualità sempre più teorica di responsabili sanitari nei propri comuni vigilare che tutto funzioni al meglio in realtà non fanno nulla.

E nemmeno la politica.

L’unico impegno per dirigenti e politici sembra quello di sistemare nella sanità parenti, amici e sodali magari con la tecnica dei precari che poi vengono stabilizzati.

E questa inefficienza porta ad una incredibile evasione sanitaria che costa centinaia di milioni di euro all’anno e che ruba migliaia di posti di lavoro

Restano soltanto le OOSS a chiedere efficienza, democrazia, correttezza.

Cominciano da Amantea con la seguente nota firmata da tutte le OOSS. Una richiesta che non può e non deve restare inevasa. Una richiesta che può salire rapidamente, che può aspergersi velocemente nella comunità. Una richiesta che è solo un inizio se quanto invocato resterà lettera morta. Ecco la nota:

“Anche nel Distretto Sanitario del Tirreno l’esercizio economico-finanziario 2013 si è chiuso e speriamo venga chiuso con una relazione finale ove il Direttore del Distretto spiegherà al Direttore Generale che le ha conferito l’incarico e agli utenti che pagano le tasse quali risorse ha gestito,come le ha gestite,quali obiettivi raggiunti, quali da raggiungere.

Un anno si chiude ed un anno inizia:quali obiettivi e percorsi, insieme a quali soggetti istituzionali , insieme a quali soggetti legittimati a contribuire e concorrere alla realizzazione di uno stato di diritto che garantisca tutte le pari opportunità,che eroghi servizi ai cittadini favorendo un accesso facilitato e trasparente.

Più volte e in varie occasioni le OO.SS.AA hanno sollecitato incontri, hanno chiesto di conoscere il piano delle attività che in questo territorio deve essere realizzato e con quali strumenti.

A tutt’oggi, non solo non è stato prodotto alcun documento di programmazione organico di gestione del territorio, ma al contrario si è preferito procedere con singoli e disarticolati provvedimenti settoriali.

Pochi interventi, alcuni dei quali hanno riguardato la gestione delle risorse umane, anzi, non gestione ma solo una particolare visione della mobilità del personale, all’interno dei vari servizi.

Non esiste o quanto meno non ci è stato mai presentato un piano di utilizzo o riutilizzo del personale, di riconversione di uffici o servizi, una valutazione in ordine alle affermazioni contenute nelle dichiarazioni del direttore generale (presentazione dell’Atto Aziendale) e relative al presunto sovrannumero.

Ribadiamo interventi disorganici di mobilità e non rispettosi degli accordi concordati e siglati con le OO.SS.AA in sede Aziendale

Poiché siamo una azienda che produce ed eroga servizi e non bulloni ed il fattore risorse umane è di fondamentale importanza, non tolleriamo che venga gestita in perfetta solitudine e con criteri personali che offendono la dignità dei lavoratori. Su quest’aspetto vogliamo essere molto chiari ed informiamo fin d’ora la Direzione Aziendale che non intendiamo concedere alcuna deroga, per cui se è necessario metteremo in atto tutte le azioni sindacali idonee affinchè possa essere realizzato un piano della mobilità, trasparente e rispettoso della legge e dei diritti dei singoli dipendenti .

A proposito di singoli dipendenti e diritto all’ informazione, vorremmo conoscere se sono state completate le valutazioni e da chi sono state suggerite, atteso che riguardano l’anno 2012 e l’attuale Direttore del Distretto non era in carica. Né possiamo accettare valutazioni di simpatia o di vicinanza…………………

Vorremmo che alle valutazioni partecipassimo tutti in maniera trasparente e sulla base di una griglia concordata. La valutazione non può essere fatta da chi non ti conosce, sul lavoro ovviamene.

Sappiamo che si tratta di spartire una manciata di euro riservata al 30%del personale.

Sicuramente è una lotta fra poveri anche perché la polpa quella vera è stata e viene utilizzata per foraggiare posizioni organizzative elargite ad amici e parenti, a foraggiare progetti obiettivi di lavori mai eseguiti e obiettivi mai raggiunti, conferimento di coordinamenti inesistenti –Ovviamente di questo ne sono responsabili le direzioni strategiche che si sono succedute ma non vorremmo che a quest’elenco per continuità si aggiungesse il nostro Direttore del Distretto. In questo vorremmo che si distinguesse e le valutazioni le facesse insieme a noi lavoratori o magari in maniera rivoluzionaria facesse esprimere i cittadini che sono stati i fruitori dei servizi.

Noi rinnoviamo, ancora una volta, l’invito alla direzione distrettuale di convocare immediatamente le OO. SS per essere informati in merito:

1)Piano attuativo

2)Risorse finanziarie assegnate e da allocare nei vari servizi

3)Utilizzo del personale con eventuale progetto di mobilità

4)Valutazione del Personale

Ritenendo di pretendere solo ciò che ci siamo conquistato e che nessuno negli anni ci ha mai regalato restiamo in attesa di urgente convocazione formulando gli Auguri di un proficuo e generoso Anno 2014.

Amantea 7 febbraio 2014

OO.SS.AA :

CGIL: Domenico Vellone e   Lauretta Pagliaro- CISL Elisabetta Motolese- FISI: Mariolina Fera

Pubblicato in Basso Tirreno

Sono 17 gli avvisi di conclusione indagini firmati dal pm, Santi Cutroneo – nell’ambito di un’attività investigativa condotta sul campo dai carabinieri della stazione di Vibo guidati dal luogotenente Nazzareno Lopreiato – nei confronti di medici veterinari ed impiegati dell’Asp.

Truffa e falso ideologico i reati, a vario titolo, ipotizzati con contestazioni che coprono un arco temporale ricompreso fra il 2009 ed il 2011.

Questi gli indagati: Isabella Campisi, 55 anni, di Soriano; Domenico Cocciolo, 47 anni di Vibo; Domenico Piraino, 61 anni, di San Costantino Calabro; Stefania Mazzeo, 48 anni, di Vibo; Enzo Carnovale, 56 anni, di Piscopio; Chiarina Cristelli, 49 anni, di Sant’Onofrio; Giuseppe Loiacono, 63 anni, di Montalto (Cs); Mario Mazzeo, 63 anni, di Vibo; Domenico Mazzitelli, 56 anni, di Briatico; Saverio Paglianiti, 64 anni, di San Calogero; Giuseppe Parisi, 58 anni, di Polia; Maria Parisi, 56 anni, di Vibo; Domenico Pisani, 60 anni, di Vibo; Giuseppe Pugliese, 57 anni, di Vibo; Damiano Romano, 53 anni, di Simbario; Antonio Teti, 55 anni, nativo di Filogaso, residente a Vena di Ionadi; Salvatore Fiorillo, 58 anni, di Vibo.

L’inchiesta nasce da una delega di indagine ai carabinieri da parte del pm Santi Cutroneo e del procuratore Mario Spagnuolo, al fine di accertare la compatibilità degli itinerari effettuati da alcuni veterinari.


Gli investigatori hanno quindi acquisito i fogli di marcia delle auto nel parco macchine dell’Asp e nell’ufficio veterinario ed accertato così come diversi medici veterinari, pur utilizzando i veicoli dell’Azienda sanitaria di appartenenza avrebbero avanzato, ottenendole, richieste di rimborso per indennità chilometriche come se avessero invece utilizzato il mezzo


Tra indagati anche capogruppo pdl comune Vibo


C'e' anche l'attuale capogruppo del Pdl nel Consiglio comunale di Vibo Valentia fra i 17 indagati nell'inchiesta sull'assenteismo nel reparto di veterinaria dell'Azienda sanitaria provinciale.


Si tratta di Mario Mazzeo, 63 anni, di Vibo Valentia, nei cui confronti il pm Santi Cutroneo, sulla scorta di un'informativa dei carabinieri della Stazione di Vibo, contesta i reati di truffa e falsita' ideologica in atti pubblici. Nei confronti di Mazzeo l'accusa parla di "corresponsione da parte dell'Asp di Vibo di benefici economici a fronte di prestazioni in realtà non effettuate".


Il cartellino di entrata o uscita del veterinario Mario Mazzeo, secondo i carabinieri, sarebbe stato timbrato in18 giorni diversi dall'impiegata Maria Parisi, 56 anni, di Vibo, pure lei indagata.

Mazzeo e' inoltre accusato di aver partecipato fra il maggio 2010 ed il febbraio 2011 per oltre 60 volte ai lavori delle Commissioni consiliari del Comune di Vibo in giorni ed orari in cui sarebbe risultato contemporaneamente in servizio quale veterinario dell'Asp.

 

Pubblicato in Vibo Valentia
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