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Le ville di lusso presenti ad Amantea ed in mano alle cosche locali sono state sgomberate quest'oggi dalle forze dell'ordine

L'operazione è stata eseguita congiuntamente da carabinieri, polizia e vigili del fuoco.

Quattro  ville lussuose appartenenti a presunti esponenti delle cosche Gentile ed Africano di Amantea sono state sgomberate stamani dopo che nei mesi scorsi è stata disposta  la loro confisca.

All'operazione hanno preso parte carabinieri, polizia e vigili del fuoco.

Lo sgombero è avvenuto senza particolari problemi. Solo in una delle ville gli occupanti si sono rifiutati di aprire la porta alle forze dell'ordine, che sono state costrette a forzarla.

Dopo un dialogo con gli occupanti, l'allontanamento  è proseguito con calma.

La confisca  dei beni fa seguito  all'operazione Nepetia-Enigma condotta alcuni anni fa contro  le cosche egemoni sul territorio di Amantea.

Allo sgombero ha assistito anche un delegato dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati alla quale le ville sono state affidate in attesa della loro destinazione per usi sociali.

Le ville, su tre livelli, con taverna e ampi terrazzi, sono lussuosamente arredate.

In una c'è anche una piscina. (ANSA)

Amantea 2

 

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Le Analisi scientifiche effettuate da un laboratorio ci portano alla prima "verità scientifica" sul mistero del pane rosso

Il laboratorio privato (meno male che esistono: quelli qualificati, in verità!) che si è impegnato alla ricerca del mistero del pane che diventa rosso ci ha fornito le prime informazioni sul risultato.

Ed è ancora più rilevante di quello che una amica biologa dell’Arpacal ci aveva anticipato (e che ringraziamo per la simpatia e la professionalità)

Il pane diventato rosso era infestato da due batteri: la Serratia marcescens ed la Serratia odorifera.

Parliamo del pane, perché, stando alle prime informazioni, reseci ancora verbalmente, le acque non sarebbero interessate da questi batteri.

Parliamo, cioè, dell’acqua delle fontane di Campora, dell’acqua delle fontane di Amantea e di un’acqua minerale comprata in uno dei locali supermercati.

Pur tuttavia il laboratorio sta per condurre una ulteriore ed approfondita indagine sugli effetti dei pani indagati quando bagnati con acqua distillata.

 

Indagini di cui vi faremo sapere.

Intanto ringraziamo per la collaborazione il laboratorio privato del quale a breve faremo il nome, laboratorio che conferma la nostra idea che in Calabria esiste qualità e professionalità della quale invitiamo a servirsi SEMPRE e più SPESSO.

Smentite, quindi, le ipotesi di muffe di cui abbiamo sentito parlare anche nel distretto sanitario amanteano.


Riconfermiamo, comunque, la opportunità (si tratta, ovviamente, di un nostro giudizio) di verificare preventivamente la risposta individuale del pane che ognuno ha intenzione di usare bagnandolo ed aspettando le fatidiche 36 ore.

Ed a tal proposito ringraziamo la famiglia che ha dato impulso a questa nostra indagine che mira ad informare la popolazione di quanto succede “alle sue spalle”.


E ringraziamo tutte le persone che stanno facendo le prove da noi suggerite riferendoci, anche indirettamente, i risultati , molto spesso negativi e talvolta positivi e che noi andiamo a fotografare.


Ringraziamo anche la stampa locale che ha amplificato la nostra indagine e la autorizziamo a prelevare direttamente le foto già in sito e quelle che saranno apposte in futuro.


E ringraziamo,infine, gli operatori sanitari e para sanitari del locale distretto sanitario che hanno voluto offrirci la loro attenzione


Per noi di TirrenoNews.It la conoscenza è la prima arma per la difesa per ognuno di noi, per tutelare la nostra salute, tanto più che in Calabria dove la salute sembra un optional!


Ma ecco i batteri scoperti:

Ricorderete tutti le famose “Mozzarelle blu” , vero? Bene il fenomeno delle mozzarelle blu derivò da un batterio (un gran positivo che “vira” al blu) appartenente al gruppo della specie Pseudomonas fluorescens, strettamente correlato ad un ceppo che viene usato in agricoltura come pesticida nella lotta biologica sia negli Stati Uniti che in Canada.


Recentemente il pm Raffarle Guariniello ha chiuso le indagini partite nel 2010 sul fenomeno delle mozzarelle colorate iscrivendo nel registro degli indagati quattro persone tra cui l'ad del gruppo emiliano Granarolo, della bavarese Jager e della Lat Bri.

Bene! E’ probabile, quindi, che anche questo caso del pane rosso sia figlio di un tipo di batterio.

Parliamo della “Serratia” che è un genere di batteri Gran-negativi (che “vira” al rosso) .
Le Serratie sono patogeni opportunisti e sviluppano nell'uomo infezioni resistenti a molti antibiotici.

E’ un batterio frequentemente presente nell’ambiente.

Massima attenzione allora.


Il pane infetto da Serratia non può essere mangiato.

Per la sua distruzione si attendono indicazioni da parte del Distretto sanitario di Amantea.

Per maggiori informazioni sulla Serratia si può “viaggiare” su internet.

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Cominciamo a svelarvi il mistero del pane che diventa rosso. In attesa del risultato finale da parte del laboratorio specializzato che da giorni sta conducendo approfondite analisi sui campioni prelevati, vi raccontiamo la seconda parte della strana storia.

Abbiamo concluso la prima parte del nostro primo articolo precisando che dopo aver portato le altre due frese di altri due distinti panifici eravamo curiosi di sapere quale risultato avremmo avuto

“ Venite, venite. Anche le frese che avete portato voi sono diventate rosse. Anzi è diventato rosso anche il fazzoletto che le copriva!”


Saliamo in macchina e ci muoviamo per raggiungere Campora San Giovanni,(Cominciamo a svelarvi dove il fatto è avvenuto).


Scattiamo le foto.

La sorpresa non è solo mia ma anche della famiglia che mi ha segnalato il caso.

Ed insieme anche della teste che era con me.

Ora la prima riflessione.

Dopo il primo evento avevamo pensato che si trattasse o del pane o dell’acqua. Per questo la prova su frese di altri panifici

Ma ora il risultato positivo ci portava a ritenere che si potesse trattare (anche) dell’acqua.


Ci spingeva in questa direzione il fatto che le tre frese provenivano da tre panifici di tre distinti comune del cosentino.


Si, dobbiamo smentire le facili affermazioni che “ il pane del mio paese è indenne da questo problema”

Vi prego in attesa dei risultati del laboratorio specialistico preghiamo i nostri lettori di non azzardare ipotesi sul pane .


Il pane esaminato (al momento, ovviamente) non è di AMANTEA!


E per cortesia nella stessa ottica ed in attesa dei risultati che forse arriveranno domani o dopodomani nessuno si ipotizzi che si tratti dell’acqua di Campora San Giovanni

Ma continuiamo.


In questo bailamme decidiamo di ripetere la prova.


Prepariamo 9 piatti di plastica sui quali segniamo Pane A acqua Campora, Pane A acqua minerale, pane A acqua Amantea, e poi Pane B acqua Campora, Pane B acqua minerale, pane B acqua Amantea, ed infine Pane C acqua Campora, Pane C acqua minerale, pane C acqua Amantea,

Mettiamo tre pezzi del pane A (evitiamo di indicare il nome del panificio A) nei tre piatti in basso

Mettiamo tre pezzi del pane B (evitiamo di indicare il nome del panificio B) nei tre piatti al centro

Mettiamo tre pezzi del pane C (evitiamo di indicare il nome del panificio C) nei tre piatti in alto.

A parte abbiamo preparato tre diverse acque.

L’acqua di Campora SG, l’acqua di Amantea, un’acqua minerale comprata in un locale supermercato.

Bagniamo le frese come da indicazioni A sinistra acqua di Campora , al centro acqua minerale, a destra acqua di Amantea.

Poi aspettiamo.

Nel frattempo andiamo a Campora a vedere la due frese aggiuntive. Sono quelle nella foto. Incredibili.

La famiglia sta bene.


Una voce ci sussurra che quello che abbiamo verificato è già successo a Campora ma che i risultati non abbiamo destato allarme nella autorità sanitaria.

Non sappiamo quanto sia vero


Ogni tanto siamo andati a vedere le frese e le abbiamo fotografate.

Ci vuole il giorno dopo, cioè le 24 ore per vedere i primi risultati

Ancora una volta ci sorprendono

Quello che vediamo è incredibile.

In sostanza lo stesso tipo di frese hanno dato risposte diverse con le varie acque

Ma completamente diverse

Impossibile cioè ascrivere il rosso ad un pane o ad un’acqua specifichi.  Anche una fresa bagnata con acqua minerale (in bottiglia) è diventata rossa.
Intanto ci pervengono segnalazioni completamente diverse di esperimenti. C’è chi ci dice che un quarto tipo di pane bagnato con acqua è normale.

Qualcuno ci mostra pane fresco diventato anche “lui” rosato. A tal punto occorre chiedere informazioni. Ci rivolgiamo ad un esperto biologo e descriviamo le vicende.

In particolare segnaliamo il fatto che il pane viri al rosso , sempre più roso, man mano che passa il tempo.
E riceviamo una conferma del fatto che il caso sia stato già presente in loco anche se non ci viene riferito il panificio interessato

Poi ci viene anche indicato il possibile batterio che potrebbe avere provocato il fenomeno. A tal punto non resta che chiedere aiuto ad un laboratorio specialistico. Il laboratorio specializzato del quale attendiamo i primi risultati.


Nel frattempo una prima indicazione.

Chiunque può prendere una fresa, o pane, od altro prodotto da forno, bagnarlo con acqua ed aspettare che passino 24-36 ore.


Se il pane resta esente dal fenomeno, OK, se diventa rosso mandatecene una foto e regolatevi se continuare a mangiare lo stesso tipo di pane ed usare la stessa acqua .( NOI VI SUGGERIAMO DI ASPETTARE!)

Domani o dopo i primi risultati del laboratorio.


Seguiteci.

NB Ringraziamo chi ha voluto fornirci indicazioni. Per quanto si sappia al momento si tratta di un batterio non di una muffa; un batterio responsabile di un antico miracolo!


AH, DALLE FOTO ABBIAMO CANCELLATO I NOMI DEI PANIFICI

rosso a

Il colore macchia anche il tovagliolo

rosso prova 36 ore

Il tavolo della prova con i risultati prima del prelievo

Sotto le colonie batteriche

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