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Un' assurdità, come tante altre cose cui siamo ormai abituati e qualcuno purtroppo anche rassegnato.

Non è questo il caso di Nuccio Pizzimenti (Associazione Cittadini per il Cambiamento) che lo rileva con pieno disappunto sulla pagina social del gruppo.

 

 

“Il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria – afferma –  luogo dove sono custoditi anche i famosi Bronzi di Riace, lunedì 12 Agosto 2019 risulta  chiuso.

Molti turisti sono amareggiati della scelta illogica di tenere il Museo in piena estate, e per giunta nella settimana di ferragosto con le porte chiuse.

Chiediamo agli organi competenti il motivo di questa strategia, a nostro avviso poco opportuna.”

La denuncia di Pizzimenti riguarda, però, un problema noto a livello nazionale, poiché i lunedì i Musei sono chiusi un po’ ovunque in Italia.

L’opportunità che chiudano in agosto in una città come Reggio Calabria resta, però, sicuramente motivo di discussione.

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All’esito di un’articolata attività preliminare di pedinamento e osservazione, corroborata da successive acquisizioni documentali presso gli Enti interessati, i militari della Compagnia Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno tratto in arresto,in flagranza di reato, un dipendente pubblico

che, approfittando della sua dislocazione periferica rispetto alla sede centrale dell’amministrazione di appartenenza presso cui era impiegato, si assentava abitualmente e arbitrariamente dal posto di lavoro.

L’operazione repressiva in commento si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di controllo disposto dall’Organo di vertice mediante la direttiva strategica per l’anno 2019, volto alla verifica, tra gli altri, dell’effettiva presenza in servizio dei dipendenti pubblici, così come statuito dal rinnovo del Protocollo d’intesa siglato tra la Guardia di Finanza e il Ministro per la Pubblica Amministrazione, relativo al partenariato con l’Ispettorato per la Funzione Pubblica.

Nello specifico, le attività poste in essere dalle Fiamme Gialle hanno, infatti, consentito di constatare che un impiegato di un istituto scolastico di Villa San Giovanni (RC) si allontanasse indisturbato dalla propria sede di impiego durante l’orario di servizio, recandosi, con cadenza quotidiana, presso una piscina privata a gestione familiare.

In tali circostanze, infatti, egli, tramite l’improprio utilizzo del badge, faceva in modo che risultasse la propria continua presenza sul luogo di lavoro. L’attività di polizia giudiziaria espletata, condotta d’iniziativa, si è sviluppata attraverso l’esecuzione di prolungate attività di osservazione, pedinamento e controllo, che hanno consentito di accertare e ricostruire gli illeciti perpetrati dal soggetto, tratto in arresto per aver commesso i reati di false attestazioni o certificazioni e di truffa aggravata ai danni dello Stato.

I successivi accertamenti hanno permesso di rilevare come i suddetti allontanamenti dal luogo di lavoro non fossero giustificati da permessi o autorizzazioni di sorta; in un’occasione, per giunta, le assenze dalla sede di impiego sono state giustificate mediante delle autocertificazioni e delle certificazioni mediche risultate false, redatte utilizzando indebitamente l’intestazione e le sottoscrizioni di una nota clinica cittadina. In capo all’impiegato saranno applicati, dall’amministrazione di appartenenza, i provvedimenti tassativamente previsti dalla legge “Madia” ai fini dell’interruzione del rapporto di impiego.

La lotta all’illegalità nella Pubblica Amministrazione costituisce una priorità per la Guardia di Finanza, alla luce del fatto che questa contribuisce a ostacolare la realizzazione del potenziale di crescita economica nazionale e influisce negativamente sulla qualità dei servizi proposti al cittadino dalle amministrazioni nazionali.

Larivieraonline

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E' stato un omicidio volontario e premeditato quello di Mariella Rota, la tabaccaia uccisa ieri a Reggio Calabria.

L'uomo fermato, Billi Jay Sicat, di 43 anni, di origini filippine, in Italia regolarmente da 5 anni, secondo quanto riferito dagli inquirenti, soffriva di ludopatia e accusava la donna di truffarlo per giustificare la mancanza di vincite.

L'uomo ha praticamente decapitato la donna con una mannaia colpendola poi altre volte.

L'omicidio è avvenuto all'interno della tabaccheria.

ANSA

Un filippino di 43 anni, Sicat Billy Jay, è stato fermato per l’omicidio di Mariella Rota, la tabaccaia di 66 anni uccisa a coltellate ieri nella sua tabaccheria in via Melacrino, in pieno centro, a Reggio Calabria.

Il filippino era cliente abituale della tabaccheria.

L’omicida riteneva la donna colpevole delle mancate vincite e l’ha colpita con una mannaia da cucina.

Il tutto è stato ripreso dalle telecamere che hanno consentito agli agenti della Polizia di ricostruire l’accaduto: il filippino ha colpito la donna, poi ha chiuso la saracinesca della tabaccheria, si è pulito e ha rubato il computer pensando che le immagini delle telecamere di videosorveglianza fossero registrate nell’hard disk.

Successivamente ha infierito sulla signora prima di darsi alla fuga.

La donna è stata colpita in più parti del corpo con diverse decine di coltellate.

Il fatto è accaduto intorno alle 13:00 di ieri.

I vicini, insospettiti dalla mancata riapertura della tabaccheria nel pomeriggio, hanno dato l’allarme alla polizia che è intervenuta e ha condotto le indagini.

L’omicida vive ad appena un chilometro dal tabacchino.

L’uomo non aveva complici e non si è trattato di una rapina, come erroneamente si era ritenuto in un primo momento. Il motivo dell’omicidio è probabilmente ancor più assurdo.

L’episodio non è collegato agli altri crimini che nelle ultime settimane hanno sconvolto la città come la cruenta rapina alla Lidl di via Padova in pieno giorno con una sparatoria, una guardia ferita e il terrore tra i clienti del supermercato e le due rapine sono state consumate al McDrive di Ravagnese.

Il filippino arrestato oggi non c’entra nulla con quegli episodi, i cui autori sono ancora ricercati dagli agenti della Polizia. By Strettoweb

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