Da non credere.
I migranti erano ospitati in una struttura ”,carente di titoli edilizi di agibilità, abitabilità e sicurezza in quanto composta da opere abusive
Per questo i Carabinieri di Melito Porto Salvo hanno eseguito il sequestro preventivo dell’albergo “Stella Marina disposto dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica diretta dal dott. Giovanni Bombardieri.
Il provvedimento in esecuzione scaturisce dalle risultanze investigative raccolte dai citati reparti – sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e del Sostituto Procuratore Giovanni Gullo – che hanno permesso di accertare il coinvolgimento, a vario titolo, di 16 persone,
16 gli indagati.
Ipotizzati abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale commesso da pubblici ufficiali, truffa, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture e maltrattamenti contro persone affidate, strumentali a porre in essere, tra l’ottobre 2016 e l’ottobre 2017, illecito affidamento del servizio di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.
Sequestrati anche i rapporti bancari, finanziari e assicurativi ed un quinto dei trattamenti retributivi, pensionistici ed assistenziali degli amministratori della Leone srl, sino al raggiungimento del profitto illecito, quantificato in 550mila euro.
Siamo sulla A2 all’altezza di Seminara .
Un grosso camion che viaggia in direzione nord trasporta angurie.
Per cause ancora in corso di accertamento da parte della Polizia Stradale il camion si ribalta.
L’incidente è avvenuto in piena curva, in discesa e dentro la galleria.
Il carico si versa sulla autostrada che resta invasa da centinaia di casse di angurie.
Ovvi i disagi alla circolazione stradale con traffico temporaneamente bloccato al chilometro 407,200.
Intervengono i sanitari che soccorrono l’autista , ferito in modo non grave.
Sul posto anche l’Anas per attendere alla pulizia della stessa A2
Sono intervenuti anche Vigili del fuoco di Palmi per mettere in sicurezza l’automezzo.
La trasmissione Rai Tre “Chi lo ha visto” del 29 maggio scorso ha divulgato una lettera anonima arrivata in Redazione dalla Calabria nella quale si segnalava che in una chiesa di un piccolissimo paese della Locride, Placanica, si trova il corpo di un bimbo murato nel sottotetto.
La notizia divulgata ha fatto molto scalpore e ha rotto la tranquillità di questo antico borgo, che noi conosciamo molto bene, perché qui opera un personaggio conosciutissimo ed anche molto seguito che è Fratel Cosimo, il mistico dello Scoglio.
La lettera, come abbiamo detto, non è firmata, scritta a penna con inchiostro nero con lettere tutte maiuscole, evidentemente per non farsi riconoscere, ha informato la Redazione della Trasmissione che il corpo di un bambino è stato murato in un sottotetto di una chiesa di Placanica e precisamente nella Cappella dell’Addolorata.
Ma perché l’estensore della lettera non si è firmato?
Se il caso fosse vero avremmo potuto saperne di più e le autorità religiose e i carabinieri avrebbero potuto svolgere le indagini con precisione e il piccolo paese sarebbe ritornato nella pace e nella tranquillità. Invece, così, tutti ne parlano e tutti non sanno cosa fare.
Il Vescovo di Locri, informato, ha fatto subito sapere che andrà fino in fondo per vedere se c’è davvero qualcuno sepolto all’insaputa delle autorità religiose sepolto nella chiesa di Placanica.
Una troupe della trasmissione “Chi lo ha visto” si è recata finanche a Placanica e una giornalista ha parlato con gli abitanti del paese e pure col parroco Don Bruno il quale ha affermato che effettivamente i Carabinieri stanno seguendo il caso e che circa una decina di mesi fa c’è stata una indagine, però non hanno trovato nulla.
Lui non ha saputo dire niente di più.
L’inviata giornalista con la sua troupe ha visitato la Cappella dell’Addolorata ed effettivamente ha trovato che la porta segnalata nella lettera anonima non esiste più perché è stata murata.
Ora le indagini proseguono a pieno ritmo, si dovrà abbattere la porta murata e vedere cosa si nasconde dietro quella porta.
Il Vescovo, Mons. Francesco Olivo, Vescovo della Diocesi Locri- Gerace, invita tutti ad evitare facili allarmismi su un evento che si è svolto presumibilmente più di trenta anni fa e di cui ora si viene a conoscenza in modo anonimo e frammentario.