
Melito Porto Salvo. Si chiama operazione “Ubiquitas”.
I carabinieri di Melito Porto Salvo, insieme a Forestali e polizia municipale hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di 7 persone.
Si tratta di impiegati del comune di Melito Porto Salvo, ritenuti a vario titolo indiziati di truffa aggravata e falsa attestazione della propria presenza in servizio mediante modalità fraudolente consistite nell'allontanamento dal luogo di lavoro senza effettuare la timbratura del badge ovvero scambiando il proprio badge con altri dipendenti.
Diverse interdizioni per altri dipendenti.
L’operazione è coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Sono stati confiscati ventotto esemplari di pescespada pescato in violazione della normativa che impone una taglia minima di riferimento per il peso di 76 chili.
Praticamente pescespada per un peso medio inferiore ai 3 kg
Il pescato viaggiava a bordo di un autocarro
Al conducente è stata elevata una sanzione amministrativa di 24 mila euro.
Tutto il prodotto è stato confiscato.
A seguito di ispezione effettuata dai veterinari dell'ASP 5 di Palmi, in pesce è stato giudicato non idoneo al consumo umano per l'impossibilità di verificarne la provenienza ed è stato, quindi, destinato alla distruzione.
Ad effettuare il sequestro il personale della Capitaneria di porto di Gioia Tauro e della delegazione di Palmi.
Nell'ambito delle attività "focus 'ndrangheta" a Villa San Giovanni sono state identificate due persone, alla guida di altrettanti furgoni, con un totale di 1.250 kg di prodotto ittico.
Tutto il pescato è stato giudicato non utilizzabile per il consumo umano e destinato alla distruzione.
Melito Porto Salvo 16 ottobre.
Tre rumeni sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo dopo essere stati sorpresi a manomettere due sportelli bancomat a Bova Marina e a Condofuri.
I tre, Claudio Viorel Costantin, di 20 anni, Adrian Punica (27) e Vladut Constantin Guinie (20), sono sospettati di essere gli autori di altri colpi analoghi.
I militari già dal 2 ottobre scorso erano sulle tracce di Costatin, quando l'uomo, con le stesse modalità, aveva manomesso il bancomat delle Poste di Bova Marina riuscendo a impossessarsi di 200 euro.
Nell'occasione, con due complici che facevano da "palo", aveva utilizzato il proprio bancomat per prelevare pochi euro.
Prima che lo sportello dell'erogazione del denaro si chiudesse, l'uomo aveva inserito un arnese bloccandolo.
Quando l'utente successivo andava a prelevare, le banconote rimanevano bloccate e, pensando fosse terminato il contante, se ne andava.
A quel punto Costantin, dopo aver estratto l'arnese, si impossessava delle banconote(Ansa).