Aumentare il numero dituristi siciliani in Greciae il numero di turisti greci in Sicilia: è questo lo scopo dell'accordo che è stato raggiunto tra la Kede, l'Unione centrale dei comuni greci, e l'Anci Sicilia, vale a dire la sezione regionale dell'associazione nazionale che raggruppa i comuni italiani. Per raggiungere l'obiettivo auspicato, il primo passo dovrà essere quello di abbassare i prezzi dei biglietti aerei tra l'isola e il Paese ellenico, in modo tale da favorire un maggiore afflusso turistico in entrambe le direzioni.
La bozza di accordo
La prima bozza di accordo che è stata sottoscritta dai rappresentanti delle due associazioni dovrebbe condurre alla firma di un vero e proprio protocollo di intesa che si baserà sulla fruizione di finanziamenti attivati dalla Comunità Europea: anche laFondazione Federico II dovrebbe essere partner dell'iniziativa. Giovanni Ardizzone, il presidente dell'Ars, ha voluto mettere in evidenza che in virtù di tale accordo si intende chiedere un abbattimento delle tariffe aeree alle istituzioni, in modo tale da poter beneficiare di nuovi voli diretti per tratte aeree inedite. Ardizzone, in particolare, si è lamentato non solo della scarsità dei collegamenti (offerti solo durante la stagione estiva e con poche destinazioni raggiunte, tra cui Santorini), ma anche del costo dei biglietti (con prezzi che possono arrivare a superare i mille euro).
Non solo turismo
Insomma, lo scopo è quello di non limitarsi a pensare ai greci che vogliono venire in vacanza in Sicilia per apprezzare i villaggi turistici in costa Iblea, il mare di Messina, il mercato di Palermo, gli arancini e la pasta con le sarde: occorre un punto di vista più completo e uno sguardo più generale, come ha avuto modo di spiegare Leoluca Orlando, il presidente dell'Anci Sicilia, secondo il quale è effimero pensare al collegamento unicamente in un'ottica turistica. Ecco perché da ambo le parti - quella greca e quella siciliana - si è sentita la necessità di favorire unapresenza costanteche non coinvolga solo i turisti ma anche, per esempio, l'organizzazione di meeting e congressi.
Sì agli scambi culturali
Scambi commerciali, allora, ma anche scambi culturali e, più in generale, incontri bilaterali, come è stato previsto dalla bozza di protocollo che è stata definita da Anci Sicilia con l'ente omologo greco. Giorgos Patoulis, il presidente della Kede, ha voluto far notare che in un contesto politico ed economico come quello europeo che sta affrontando una situazione di crisi il compito delle amministrazioni locali deve essere quello di unirsi. I legami tra realtà differenti al di là dei confini nazionali, insomma, sono in grado di consolidare gli scambi e di renderli più solidi. In un momento in cui i movimenti anti-europeisti sembrano sempre più forti, ecco che dalla Sicilia arriva un richiamo a cercare la collaborazione degli altri Paesi e delle altre realtà per sopravvivere più facilmente.