Quello che succede a Paola è la tragicommedia di uno Stato incapace di governare se stesso e le sue parti, se non di una politica incapace di governare e che sta piano, piano contribuendo a distruggere l’Italia. Esagerato? Forse! O forse no! Vediamo
Insomma, Paola è in dissesto finanziario, si o no?
La risposta dovrebbe essere finanziaria e legale.
Ed invece sembra che in questo universo di finta politica e di inverosimile malgoverno, la risposta dovrebbe darla i parti ed i loro raggruppamenti.
E così, Paola è in dissesto per la attuale maggioranza; Paola non è in dissesto per la attuale minoranza( un tempo maggioranza)
Se non è farsa questa! Cosa lo è?
In Consiglio la minoranza abbandona i propri banchi, quasi a dimostrare che pèoè la maggioranza ha ( appunto) la maggioranza può dichiarare lo stato di dissesto!
Eh, no, signori. Il dissesto o c’è o non c’è. E non dovrebbe( anzi non deve) una maggioranza politica votarne la esistenza.
Tantomeno potrebbe una minoranza(ieri maggioranza e quindi almeno corresponsabile del dissesto) votare contro il suo riconoscimento
Se occorre una prova ecco la dichiarazione dell’avvocato della minoranza: “Secondo il mio parere è anormale che un ente locale stia sopravvivendo da due anni senza bilancio alcuno. Ritengo che sarebbe opportuno e doveroso l’intervento del prefetto di Cosenza, per emettere i prescritti provvedimenti di legge. In ordine al dissesto dichiarato valuteremo l’atto deliberativo appena sarà reso pubblico nella sua interezza”.
E la riprova è nella dichiarazione del capogruppo del PD Graziano Di Natale, l’unico della minoranza presente ai lavori del consiglio, il quale ha dichiarato: “La maggioranza di centrodestra da ottobre del 2012 ha relegato la città in una condizione di stallo, immobilismo con il chiodo fisso di dichiarare un dissesto a tutti i costi. Non si è capito neanche cosa in effetti proponessero di deliberare al consiglio. Su mia esplicita domanda se la delibera fosse o meno una nuova delibera di dissesto o un atto di conferma di quella precedente il segretario comunale così rispondeva: “è una delibera confermativa, meramente confermativa, innovativa!”; roba da decifrare con un traduttore giuridico di ultima generazione!”.
Poi Cambia Paola e Federazione di Sinistra, in una nota congiunta, scrivono “il Comune di Paola è senza bilancio ormai da due anni. Questa situazione è politicamente aberrante perché lascia un’intera comunità senza orizzonte, senza prospettive, senza futuro. L’amministrazione Ferrari passerà alla storia come l’amministrazione della paralisi: si è rifugiata in questa triste danza del dissesto per eludere gli impegni assunti con i propri elettori e per sottrarsi agli obblighi che la legge gli impone nei confronti di tutta la città. Non ha neanche voluto accogliere il nostro invito a celebrare un consiglio comunale aperto. Paola ha bisogno di politici vitali, laboriosi, generosi, responsabili, lungimiranti. Per questo, oggi più che mai riteniamo urgente che la parola torni al più presto agli elettori e che il sindaco lasci quel ruolo che ha dimostrato di non saper ricoprire”.
Infine l’ex candidato a sindaco, Alessandro Pagliaro, dichiara: “La battaglia sul dissesto finanziario è diventata un regolamento di conti tra vecchia e nuova amministrazione. Il motivo del contendere per l'opposizione è: si stava meglio quando si stava peggio con Perrotta. Per la maggioranza: si sta meno peggio oggi con Ferrari. E' comunque vero che al peggio non c'è mai fine. Nessuno parla di migliorare lo stato della nostra città. Nessuno opera per il bene di Paola. Se il mare un giorno è pulito è merito di Ferrari. Se il giorno dopo è sporco la colpa è di Ferrari. Se i lavori del bivio sono fermi la colpa è di Perrotta. Se vanno avanti il merito è di Perrotta. L'unico dato certo, ieri come oggi, è comunque il crollo verticale di Paola. Meriti nessuno. Colpe tante e da dividere in modo proporzionale: disoccupazione dilagante, acqua che manca nei quartieri, spazzatura per le strade, il Porto fantasma, servizi carenti. Tutti a casa forse sarebbe meglio”
Insomma non si sa se ci sia o meno il dissesto. Si sa soltanto che non c’è il bilancio!