
Licursi, Cupelli e Filice si avvalgono della facoltà di non rispondere .
SCALEA – 14 dic. 19 - L’operazione denominata “Ghost work”, che ha visto coinvolto il sindaco di Scalea Gennaro Licursi, lo precisiamo, in qualità di dipendente dell’azienda sanitaria, ha riacceso un clima pesante nella cittadina turistica.
La vicenda giudiziaria, lo abbiamo sottolineato più volte, non ha ripercussioni dirette sulle cariche politiche di sindaco e consigliere provinciale.
Ma, è inutile nasconderlo, in città si è già aperto il dibattito su eventuali dimissioni.
Una decisione che potrebbe scaturire dall’imbarazzo che la vicenda ha suscitato a livello politico e che va a cozzare con alcuni principi da sempre difesi dallo stesso sindaco di Scalea.
Intanto, la vicenda giudiziaria, per Gennaro Licursi, inizia con il silenzio.
Ieri, infatti, assistito dal suo avvocato di fiducia, Luigi Crusco, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Avrà certamente modo di chiarire nelle fasi successive la sua posizione.
Scena muta anche per altri due dei tre indagati.
Come è noto, nell’inchiesta sono finiti tre impiegati dell’azienda sanitaria che avrebbero attestato “falsamente” le missioni di Licursi. Valentino Cupelli, 67 anni, di Amantea, difeso dagli avvocati Giuseppe Mandarino e Mirella Santoro, del Foro di Paola, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Stessa linea scelta per Paolo Filice, 59 anni, di Cosenza, assistito dagli avvocati, Enzo Aprile, Gabriele Fiorito ed Emma Eboli.
L’unica indagata che ha risposto alle domande ed ha chiarito il suo ruolo è stata la dottoressa Angela Riccetti, 57 anni, di Scalea, assistita dagli avvocati Roberta Sette e Ugo Vetere. Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato Ugo Vetere ha chiesto la revoca della misura interdittiva.
Come è noto, il giudice per le indagini preliminari, Maria Grazia Elia, ha applicato per Angela Riccetti la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per tre mesi;
Per Valentino Cupelli l’interdizione per sei mesi da ogni attività nel pubblico servizio e sei mesi anche per Paolo Filice.
Per Gennaro Licursi, invece, è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, con il divieto di allontanarsi e con il divieto di comunicare con persone diverse da quelle che coabitano con lui e che lo assistono.
La durata della misura è stabilita per tre mesi, salvo proroghe che saranno eventualmente richieste.
Dal punto di vista politico, invece, non c’è alcuna reazione ufficiale dei componenti di maggioranza, nessun comunicato, nessuna presa di posizione.
Pare che al momento abbia preso in mano le redini dell’amministrazione comunale il vicesindaco, Gaetano Zuccarello.
Non si registrano reazioni neanche dai consiglieri di opposizione.
Ieri hanno preso posizione Giuseppe Guido e Mimma Iannello, rispettivamente: Segretario generale Cgil del comprensorio Pollino Sibaritide Tirreno e responsabile Cgil dell’alto Tirreno, per i quali: “L’inchiesta ultima che coinvolge il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, in qualità di dipendente dell’Asp di Cosenza, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione di presenza in servizio con la presunta complicità di tre dipendenti della stessa Asp, è l’ultimo colpo mortale all’immagine di una città e di un territorio che, dagli anni di Plinius, vive un degradante deterioramento della pratica della legalità.
Le ricadute pesano sempre più sulla vita e sugli interessi generali dell’intera comunità
Miocomune
ROMA – Truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione della presenza in servizio.
Con queste accuse la Guardia di Finanza ha arrestato il sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, posto ai domiciliari, e sospeso tre dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nell’ambito di una operazione denominata “Ghost Work”.
Contestualmente, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente.
Le indagini, protrattesi per alcuni mesi, hanno consentito di svelare “un radicato e consolidato meccanismo di illiceità” che ha consentito al sindaco, nella sua qualità di dipendente dell’Asp di Cosenza, con la complicità di tre suoi colleghi, di assentarsi senza alcuna giustificazione dal luogo di lavoro.
Una volta timbrato il cartellino, infatti, lasciava l’ufficio e si dedicava allo svolgimento di attività personali; spesso attestava falsamente di essersi recato in missione per conto dell’ufficio, occupandosi, anche in questo caso, di questioni non attinenti al servizio.
In tal caso, le indagini hanno permesso di accertare la complicità dei suoi colleghi che, dipendenti presso diverse sedi dell’Asp (Cosenza, Amantea, Scalea), attestavano che la missione si era svolta regolarmente.
Le condotte criminose, accertate attraverso l’installazione di telecamere all’interno degli uffici, analisi dei tabulati telefonici e monitoraggio con sistema Gps, sono state ricostruite in maniera capillare, anche grazie ad un’accurata attività di pedinamento e sono state incrociate con i dati delle presenze giornaliere risultanti dalla macchina marcatempo.
Il quadro che ne è emerso attesta oltre 650 ore di assenteismo nel periodo oggetto di indagini.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti alle 10 in una conferenza stampa presso la Procura di Paola alla quale interverranno Pierpaolo Bruni, procuratore di Paola, il colonnello Danilo Nastasi, comandante provinciale Guardia di Finanza Cosenza ed il capitano Federico Gragnoli, comandante della Tenenza Guardia di Finanza Scalea.
L'incarico era rimasto vacante per il collocamento in pensione del precedente comandante.
Il sindaco di Diamante, Sen. Ernesto Magorno, ha comunicato ieri mattina di aver proceduto, con decreto, alla nomina del responsabile della Polizia locale.
Nominato il carabiniere in pensione Emanuele La Carruba
La decisione dell'amministrazione comunale è andata verso la persona del Luogotenente dei carabinieri in congedo, Emanuele La Carrubba.
L’incarico, precisano dal Comune, è stato conferito a titolo gratuito. Il sindaco ha espresso la sua gratitudine al Luogotenente La Carrubba per aver accettato un incarico, di valenza particolarmente strategica, così come ha ringraziato il geometra Vincenzo Vaccaro per aver retto fino ad ora l’ufficio con grande impegno e professionalità.
«Il Luogotenente La Carrubba, lo ricordiamo, è stato comandante della locale Stazione dei carabinieri e la sua nomina – ha sottolineato il sindaco Magorno - rappresenta un segnale importante da una città del Mezzogiorno che apre alla piena collaborazione con le Forze dell’ordine.
La nomina è stata conferita – ha detto ancora il sindaco - in attesa che dalle maglie della Legge di stabilità emerga la possibilità di procedere alla ricostruzione del Corpo di Polizia Locale di Diamante, attualmente sottodimensionato, e non adeguato alle esigenze della Città di Diamante.
Un impegno fin da subito prioritario per l’Amministrazione Comunale in carica».