
Riceviamo e pubblichiamo.
COSENZA 30 gennaio 2020 - Nei giorni scorsi, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano a termine di una complessa attività investigativa inerente la lottizzazione abusiva avvenuta a Rossano hanno proceduto a notificare i decreti di conclusione delle indagini e informazioni di garanzia a firma del Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari Dott. Luca Primicerio nei confronti di sette persone. Si tratta di imprenditori, direttori dei lavori, progettisti e pubblici dipendenti comunali i quali in concorso tra loro e a vario titolo sono accusati di aver realizzato opere di lottizzazione autorizzate con permessi a costruire illegittimi. Permessi che le indagini dei militari hanno accertato essere stati rilasciati in assenza dell’autorizzazione a realizzare interventi sui corsi d’acqua e in violazione del parere della Regione Calabria. In particolare la lottizzazione abusiva oggetto della confisca è stata realizzata in località “Varca S.Antonio” nel Comune di Corigliano-Rossano area urbana di Rossano interessata nello scorso agosto ad un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, emesso dal GIP del Tribunale di Castrovillari. Le zone oggetto della lottizzazione erano inoltre già state interessate a provvedimenti di sequestro nel dicembre 2018 e ricadono in una area topografica che è risultata essere tra le più colpite dall’alluvione che interesso questo comune nell’estate del 2015 evidenziato lo stato di pericolo per il sottostante centro urbano in conseguenza dei massici lavori eseguiti a danno del reticolo idrografico presente avvenuti mediante il tombamento e in alcuni casi delle deviazioni degli stessi con opere ritenute inidonee alla corretta e regolare regimazione delle acque meteoriche.
Un giovane di 31 anni è finito rovinosamente a terra ed è ricoverato all'Annunziata
Orsomarso.Un giovane di 31 anni è rimasto gravemente ferito in seguito ad una rovinosa caduta dal balcone.
Il fatto è stato ricostruito dai carabinieri della locale stazione coordinati dal capitano Andrea Massari, comandante della Compagnia di Scalea.
Nella tarda serata, Antonio Fittipaldi, che abita alla marina di Orsomarso, la zona che si trova al confine con Scalea e Santa Maria del Cedro, doveva buttare la spazzatura.
Un corposo sacco.
Da quanto si è appreso avrebbe optato per una soluzione più veloce, per evitare di scendere dalla sua abitazione e prendere freddo.
Avrebbe aperto il balcone di casa con l'intenzione di lasciar cadere il sacco nel luogo dove abitualmente viene lasciata la spazzatura.
Per disfarsi del pesante sacco, Fittipaldi si sarebbe spinto oltre l'inferriata con l'intenzione di provocare un minore impatto della busta con il terreno.
Una decisione fatale.
Infatti, il giovane ha perso irrimediabilmente l'equilibrio.
E il peso del sacco, con il peso della testa avrebbero provocato la rovinosa caduta al pian terreno.
Immediato il soccorso prestato dagli stessi familiari al 31enne.
Fittipaldi è stato dapprima trasportato all'ospedale di Paola, ma successivamente, per l'aggravarsi delle condizioni, è stato trasferito all'Annunziata di Cosenza dove è attualmente ricoverato in gravissime condizioni.
MAIERA' – 19 dic. 19 - Passa dal tribunale di Paola la vicenda legata all'operazione della Guardia di finanza di Scalea denominata “Affari di famiglia”.
L'attività si era conclusa il 4 aprile scorso con l'arresto del sindaco Giacomo De Marco e del figlio Gino.
La vicenda, come è noto, non era legata all'attività politico amministrativa di Giacomo De Marco, bensì alla conduzione delle società nel settore dell'edilizia.
Giacomo De Marco e suo figlio Gino sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e 8 mesi, il primo, e 2 anni di reclusione, pena sospesa, il secondo.
La decisione è del tribunale di Paola. Il processo è stato celebrato con la scelta, concessa, del rito abbreviato.
Sono stati revocati anche il sequestro delle quote societarie e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il tribunale ha poi riconosciuto le circostanze attenuanti.
Nel procedimento come si ricorderà, figurava anche un terza persona, indicata quale prestanome.
Si tratta di Ursula Geisler, condannata a 8 mesi di reclusione.
Lo scorso 4 aprile, contestualmente agli arresti, era stato eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dall'autorità giudiziaria, avente ad oggetto quote societarie, nonché rapporti finanziari e beni immobili e mobili per un totale di circa un milione e mezzo di euro.
Il provvedimento cautelare, personale e reale, si collocava in un più ampio contesto di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola ed eseguite dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Scalea, che avevano ad oggetto la verifica della liceità degli appalti pubblici in un quadro indiziario delineato in ordine a condotte di bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio.
Nel corso dei mesi, era avvenuta la restituzione dei beni e lo stesso Giacomo De Marco, dopo una sospensione decretata dal Prefetto di Cosenza, era tornato a ricoprire la carica politico amministrativa al comune di Maierà.