Cleto, la città delle amazzoni , sembra una di quelle micro realtà locali della Calabria nelle quali le reazioni si susseguono alle azioni, ma in forme e modi duri ed accelerati.
Siamo andati a tentare di capire il perché metà dei consiglieri di maggioranza hanno sfiduciato il sindaco Giuseppe Longo.
Intanto abbiamo scoperto che il sito del comune non è aggiornato nemmeno sui nomi dei consiglieri visto che ancora riporta:
- La presenza della consigliera Pagliaro Veronica da tempo sostituita da Briglio Maria Nigro;
- La presenza di Danubio Raffaele da tempo sostituito da Piero Guzzo che, in uno a Giuseppe Filice e Giuseppe Furano costituisce la minoranza;
- La presenza quale assessore di Briglio Giuseppe al quale invece il sindaco ha revocato la delega affidata poi a Bruni Antonio.
In sostanza a firmare per l’allontanamento del sindaco oltre la minoranza anche Armando Bossio, ex vicesindaco, Briglio Giuseppe e Briglio Maria Nigro, mentre sono rimasti fedeli al sindaco Candido Giuseppe, Giannuzzi Francesco e Bruni Antonio: troppo pochi per poter restare in carica
La fronda , però, non sarebbe nata all’improvviso. Affatto!
Ci sarebbero varie ragioni alla base di questa evoluzione. In primis la commissione per la valutazione dei giovani che potranno prestare servizio civile nel comune di Cleto: ben 14 ragazzi; non pochi per una realtà come Cleto.
Sembra che il sindaco, come già avvenuto in passato, avrebbe voluto essere nella competente commissione mentre due assessori Briglio Giuseppe e Armando Bossio avrebbero voluto una commissione indipendente ed imparziale della quale non avrebbero potuto e dovuto far parte i politici e per questo non abbiano votato la proposta del sindaco, il quale, per tutta risposta, ha sfiduciato l’assessore Giuseppe Briglio ma senza riuscire a fare in tempo ad approvare la costituzione delle commissione.
Poi ci sarebbero le reazioni alla reiterazione dell’affidamento d’urgenza e senza gara del servizio di raccolta Porta a porta da agosto 2014. Quanto alla accennata parcella essa sarebbe relativa agli amministratori del 2002 , peraltro già ripetutamente assolti per non aver commesso il fatto contestato ed essendone stata rifiutata la liquidazione sicuramente dovuta, anche alla luce del noto parere della Corte dei Conti della regione Veneto, è in corso procedimento giudiziario.
Voci, infine ,parlano di una riconquistata serenità nel personale di cui almeno uno sembra fosse già pronto ad iniziare un processo per mobbing.