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Si terrà in San Pietro in Amantea , venerdì 2 giugno, nella Sala Polifunzionale Museo dell’arte Orafa la manifestazione culturale: «La Repubblica è donna».

Ce ne da notizia Ferruccio Policicchio con la seguente nota:

“Egr. Sig. Direttore, sarebbe davvero cosa gradita, a me e all’intera Associazione«Uniti per San Pietro “Non solum nobis”», se pubblicasse la seguente nota con annessa locandina di invito a partecipare.

Il prossimo due giugno, 71° anniversario della Repubblica, nel piccolo borgo di San Pietro in Amantea si terrà una manifestazione storico-culturale dal titolo «La Repubblica è donna».

Già dallo scorso gennaio l’Associazione culturale «Uniti per San Pietro “Non solum nobis”» mise in programma il ricordo di questa ricorrenza anche se l’iniziativa presa dall’Onorevole Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, ha risvegliato un lembo della Storia di San Pietro e rinvigorito il Campanile dei suoi abitanti.

In essa manifestazione, uno spazio è stato riservato alla Sindaca Ines Nervi in Carratelli, eletta Consigliera Comunale il 24.3.1946 e la domenica seguente, 31.3.1946, nominata prima cittadina.

Su una parete esterna della casa in cui visse verrà apposta una lapide commemorativa in suo onore. Successivamente si passerà al programma come diffuso e che il lettore potrà leggere da sé su locandina allegata”.

Interverranno Il magistrato Giselda Stella con una reazione sul tema “ Antigone al contrario. Dalle prime elettrici italiane alle donne in magistratura”, lo stesso Ferruccio Policicchio, con una relazione sul tema “Il voto del 1946 a San Pietro in Amantea e nel suo comprensorio”.

Modererà Argia Socievole presidente della associazione.

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Ne da notizia il sindaco Gioacchino Lorelli che coglie l’occasione per invitare alla cerimonia il professor Francesco Gagliardi.

 

Ecco il comunicato indirizzato al direttore del nostro sito:

“Egregio Direttore,

il senso e le conoscenze dirette e personale del Nostro Concittadino, Francesco Gagliardi, costituiscono una fonte originale e preziosa di fatti ormai trascorsi, di cui invece, si dovrebbe avere buona contezza.

 

Così è avvenuto per l’ultima pubblicazione un testo puntiglioso, accorato ed in parte nostalgico di tempi in cui ancora ci si inorgoglisce nel parlare della propria insegnante delle elementari che ora ha avuto il giusto riconoscimento a livello nazionale.

 

Il testo, salvo alcune involontarie e non rilevanti imprecisioni è da condividere cosi come sono da condividere le riflessioni sui meriti.

Lo scrivente pensa di avere rappresentato, indegnamente forse, l’Istituzione Pubblica elettiva e di aver sempre onorato la sedia dove è stata seduta una così illustre Concittadina ed a cui tutti ci dobbiamo ispirare .

 

Il lungo ricordo del professore Gagliardi è un prezioso contributo su fatti ed atti di cui se non si ha diretta conoscenza è difficile averne cognizione.

Unico (bonario) rilievo l’assenza (giustificata ) del Prof. Gagliardi, invitato personalmente dal sottoscritto alla bella cerimonia che si è svolta alla camera dei deputati.

 

La sua presenza oltre che gradita a chi scrive sarebbe stata qualificante della delegazione.

Già sin da ora il prof. Gagliardi è invitato a partecipare attivamente alla prossima intitolazione della sala Consiliare a Ines Nervi Carratelli.

Cordiali Saluti

San Pietro in Amantea   li 16/05/2017                                            

IL SINDACO (F.to Gioacchino LORELLI)”

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Il clima politico che in San Pietro in Amantea si respirava dopo la caduta del fascismo era molto arroventato e incandescente .

 

La lotta politica si faceva attraverso manifestazioni, proteste, lettere anonime e articoli sui giornali.

Era sorta una Sezione del Partito Comunista Italiano in Vico Padre Serafino Florio, capeggiata dall’esiliato politico Paolo Fattori. Vi aderirono tantissimi lavoratori. Il più accanito era il compagno Ventura Veltri.

Un giorno ci fu una manifestazione di protesta. Una trentina di operai e braccianti agricoli marciarono per le vie del paese pacificamente sventolando una grande bandiera rossa.

C’ero anch’io.

I manifestanti chiedevano le dimissioni del Commissario Prefettizio che si era insediato da poco al Comune. Vennero tutti denunziati e processati. Io no, perché minorenne.

Al processo vennero poi tutti assolti per insufficienza di prove e perché il fatto non costituiva reato. La manifestazione, come ho detto, si era svolta pacificamente anche se non autorizzata. La qualità del pane era pessima ed anche pessima era la qualità della farina che si distribuiva in sostituzione della pasta. Tutto ciò determinò naturalmente proteste e malumori. Ci fu un tentativo di saccheggio, andato a vuoto per il pronto intervento delle forze dell’ordine, nei locali in Via Margherita di zia Marianna a Mammana dove era custodita la farina.

 

Nel frattempo era stato nominato Segretario Comunale il Dott. Raffaele De Luca, un giovane molto preparato, che da semplice insegnante elementare è diventato in seguito Provveditore Agli Studi di Ancona. Il Dott. De Luca aveva solo un torto, quello di essere stato fascista e di aver ricoperto la carica di Segretario Politico per soli 55 giorni.

Per questo motivo i compagni comunisti chiesero le dimissioni del Dott. De Luca. Apparvero alcuni articoli contro sul giornale “Ordine Proletario” e a favore su “Azione Liberale”, mettendo in risalto le sue qualità, le sue doti morali, la sua onestà e laboriosità.

Il 17 maggio 1945 il Dott. De Luca rispose per le rime su “Azione Liberale” alle varie insinuazioni. Non negò di essere stato un fascista e per soli 55 giorni anche Segretario Politico, ma disse pure che coloro che oggi lo accusavano sono le stesse miseruccie persone che gli fecero da codazzo in quei 55 giorni.

Intanto il Comune era in pieno sfacelo. I bilanci preventivi e consuntivi non approvati, gli stipendi dei dipendenti non pagati, le vie del paese erano un immondezzaio per mancanza di uno spazzino. Addirittura si accusava l’Ente Comune per la mancata distribuzione del caro pane. La situazione era insostenibile e la popolazione dava in continui lamenti. Le denunce, le lettere anonime erano all’ordine del giorno. Ne sapeva qualcosa il Maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Amantea Rosario D’Urso il quale veniva spesso accusato di comportamento imparziale da una parte della popolazione.

Il 22 aprile 1945, all’incirca 200 persone, la maggior parte provenienti dalle contrade con bastone e forconi, inscenarono una manifestazione di simpatia verso il Prof. Cav. Vincenzo Carratelli e occuparono il Municipio che si trovava allora in Via Margherita.

Furono tutti denunziati per violenza privata, minacce, grida e manifestazione e radunata sediziosa. Il Tribunale Penale di Cosenza assolse gli imputati per non aver commesso il fatto e per insufficienza di prove.

A quella manifestazione partecipai anch’io, ma non fui denunciato.

Il vero capo della manifestazione era una donna energica e battagliera che nelle elezioni comunali del 1946 venne eletta poi alla carica di Consigliere comunale. Era la Sig.ra Lucarelli Vincenzina, la nonna paterna del caro Periglio Grassullo

Era lei che guidava i dimostranti e suggeriva loro quello che dovevano gridare. Poi tutto finì, come abbiamo visto, in una assoluzione, con gran pace di tutti. E così, dopo appena un mese dalla sentenza definitiva, il 24 marzo 1946 tutto ritorna nella tranquillità. Si vota regolarmente e viene eletta Sindaco nella riunione del Consiglio Comunale il 31 marzo dello stesso anno l’Insegnante elementare Ines Nervi, moglie del Prof. Cav. Vincenzo Carratelli, una delle prime donne in Italia a ricoprire una carica istituzionale.

Ora un suo ritratto è stato collocato nel Salone delle donne il 3 maggio scorso presso la Camera dei Deputati alla presenza del Presidente della Camera On. Laura Boldrini, grazie soprattutto all’interessamento mio e dell’amico Silvio Clemente al quale va il mio plauso sincero.

P.S. Agli amici vicini e lontani che sanno usare alla perfezione il copia ed incolla consiglio di leggere con calma altre notizie riguardanti San Pietro e le sue vicende politiche amministrative dal libro: San Pietro in Amantea dal 1933 al 2002- Briciole, frammenti di pane casalingo. E quando scrivono qualcosa su San Pietro in Amantea citarne la fonte. Grazie..

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