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Giuseppe Pignatone ha lasciato la Procura di Reggio Calabria per quella di Roma, ormai da troppo tempo per potersi attenere ancora molto che il Csm attenda a questo importante ed ineludibile compito.

Ed infatti la quinta commissione del Csm ha fatto la prima scrematura tra i possibili candidati.

In campo sono rimasti Federico Cafiero De Raho procuratore aggiunto della Dda di Napoli , Michele Prestipino e Nicola Gratteri attuali procuratori aggiunti di Reggio Calabria e Francesco Paolo Giordano procuratore di Caltagirone.

A favore di Federico Cafiero De Raho si sono pronunciati , il presidente Riccardo Fuzio (Unicost) , Paolo Enrico Carfì (Verdi) e Francesco Cassano (Magistratura democratica).

A favore di Nicola Gratteri il consigliere Guido Calvi dell'area Pd.

A favore di Michele Prestipino il consigliere Filiberto Palumbo dell'area Pdl;

A favore di Francesco Paolo Giuseppe Giordano il consigliere Angelantonio Racanelli di Magistratura indipendente.

L'unico candidato scartato è il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo.

Ora spetta al Plenum del Csm che dovrà pronunciarsi entro qualche settimana.

In pool quindi Federico Cafiero De Raho ma secondo prassi la proposta deve anche ricevere il placet del ministro della Giustizia.

Reggio comunque resta una Procura difficile “dove tutto è possibile e dove il voto trasversale potrebbe alla fine condizionare le indicazioni della commissione”

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Reggio Calabria. L’avvocato generale Franco Scuderi ha iscritto nel registro degli indagati il capogruppo di “Insieme per la Calabria” Giulio Serra e l’ex consigliere regionale Antonio Rappoccio.

Ambedue per concorso in peculato continuato, una accusa pesante.

Un reato che sarebbe stato consumato a Reggio Calabria dal 2010 fino all’agosto 2102, cioè fino alla data in cui fu arrestato Rappoccio per truffa aggravata e corruzione elettorale, dopo che le indagini erano state avocate dalla Procura generale.

Come ricorderanno i nostri lettori la Guardia di Finanza acquisì gli atti del gruppo consiliare “Insieme per la Calabria” e da questa acquisizione è derivato il presente avviso di garanzia. Scavando tra le carte dell’ex consigliere regionale, l’esperto magistrato ha scandagliato anche tra i fondi del gruppo regionale cui faceva parte Rappoccio e ha aperto questo filone d’indagine che si muove sempre nell’alveo di quella avocata.

E proprio quest’indagine – sull’uso disinvolto dei fondi che vengono assegnati ai gruppi regionali – ha portato all’emissione dei due avvisi di garanzia.

Ora Palazzo Campanella trema

Impossibile che nessun altro possa essere interessato ad un uso disinvolto di fondi pubblici, difficile che non possano essere riscontarti altri reati.

 

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Lo sappiamo che le statistiche le fanno al nord e che al nord non amano molto il sud, e forse in particolare la Calabria e la Sicilia.

Allora quando si leggono i dati e le statistiche che danno la Sicilia e la Calabria come le regioni meno efficienti occorre stare attenti.

Vogliamo farvi un esempio.

Si dice che Sicilia e Calabria siano le Regioni in testa alla classifica sia per numero di presunti errori sanitari sia per numero di decessi.

I casi complessivi di presunti errori medici e criticità segnalati alla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi in campo sanitario nel periodo aprile 2009-dicembre 2012 sono pari a 570.

Tra gli eventi avversi, numerosi sono i casi di infezioni da contagio in ambiente ospedaliero.

Il maggior numero di segnalazioni di presunti errori, 1 su 5, è relativo al parto e su 104 episodi, la metà è concentrata tra Sicilia e Calabria. Proprio nel Mezzogiorno, si registra un più alto numero di piccoli punti nascita con pochissimi parti.

Gli episodi di malasanità, rileva la Commissione, "non sempre però hanno a che fare con l'errore diretto del camice bianco, come può essere nel caso limite della garza dimenticate nella ferita a seguito di un'operazione, poi curata come una massa tumorale. Spesso questi episodi derivano da disservizi, carenze, strutture inadeguate.

Di questi, i casi conclusosi con il decesso del paziente sono pari a 400. Sicilia e Calabria le Regioni in testa alla classifica sia per numero di presunti errori sia per numero di decessi.

Questi i numeri regione per regione, secondo quanto emerge dalla relazione finale della Commissione:

- PIEMONTE: 24 casi complessivi di presunti errori sanitari e criticità, di cui 18 con decesso del paziente

- VALLE D'AOSTA: 0 casi e 0 decessi

- LIGURIA: 22 casi e 14 decessi

- LOMBARDIA: 34 casi e 13 decessi

- TRENTINO ALTO ADIGE: 1 caso e 1 decesso

- VENETO: 29 casi e 16 decessi

- FRIULI VENEZIA GIULIA: 3 casi e 2 decessi

- EMILIA ROMAGNA: 36 casi e 28 decessi

- TOSCANA: 34 casi e 22 decessi

- UMBRIA: 7 casi e 3 decessi

- MARCHE: 4 casi e 1 decesso

- LAZIO: 63 casi e 42 decessi

- ABRUZZO: 8 casi e 8 decessi

- MOLISE: 2 casi e 1 decesso

- CAMPANIA: 37 casi e 30 decessi

- BASILICATA: 4 casi e 3 decessi

- PUGLIA: 36 casi e 25 decessi

- CALABRIA: 107 casi e 87 decessi

- SICILIA: 117 casi e 84 decessi

- SARDEGNA: 2 casi e 2 decessi.

Letti in questo modo i dati portano a ritenere che la Calabria sia una regione nella quale la sanità sia a livelli di grandissima inefficienza.

107 casi di malasanità e 87 decessi. Cioè in Calabria i decessi per malasanità sono la somma di quanti ce ne sono stati in Lombardia( 13), Emilia Romagna(28),Lazio (42), Umbria(3) e Marche (1) nei cui ospedali sono ricoverati otto volte i pazienti in Calabria.

E senza considerare che molti dei casi difficili di sanità prendono la via del centro nord!!!

Lette così le cose, il dato calabrese è una vergogna mondiale sulla quale dovrebbe indagare la OMS, altro che la commissione di indagine parlamentare!!!.

Mai nessuno però che ci dica dove questi casi si sono verificati: intendo parlare degli ospedali ed i reparti.

Allora la vogliamo dire questa verità o continuiamo a dire bugie?

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