
«Sta mostrando una forza d’animo eccezionale, alimentata dalla solida certezza di poter dimostrare la sua totale estraneità alle ipotesi di reato che gli vengono contestate».
Lo scrivono, in una nota, gli avvocati di Gianluca Callipo.
Gli avvocati del sindaco di Pizzo Gianluca Callipo – Roberto Franco, Armando e Clara Veneto – si dichiarano confortati dall’esito dell’interrogatorio di garanzia, nel corso del quale il primo cittadino della città napitina ha risposto con puntualità alle accuse che ne hanno determinato l’arresto nell’ambito dell’inchiesta Rinascita Scott.
Callipo non si è avvalso della facoltà di non rispondere ed ha sostenuto l’interrogatorio con estrema precisione.
Ha sostenuto le proprie ragioni e risposto alle domande del Giudice senza alcuna riserva o titubanza, sottolineando più volte la sua fiducia nella Magistratura e nella Giustizia, ora come sempre, quale uomo della Società Civile e rappresentante delle Istituzioni al servizio esclusivo della collettività.
Un atteggiamento – concludono gli avvocati – che ha colpito per la determinazione con cui ha rigettato i capi d’imputazione, dichiarandosi completamente estraneo alle finalità delittuose attribuite a fatti e circostanze.
Nel corso della sua audizione, Gianluca Callipo ha anche comunicato la decisione di dimettersi dalla carica di sindaco.
Lo ha fatto chiedendo di allegare agli atti una lettera indirizzata al Prefetto di Vibo Valentia e, nelle intenzioni, anche ai cittadini di Pizzo.
«Uno scritto toccante – raccontano gli avvocati – con il quale ha espresso tutto il suo amore per la città che per due volte l’ha eletto sindaco.
Una lettera nella quale ringrazia tutti i componenti della Giunta e, prima ancora, i cittadini che hanno avuto fiducia in lui e assicura che riuscirà a dimostrare che questa fiducia è stata ben riposta, perché assolutamente estraneo alle accuse che gli vengono mosse».
Callipo ha motivato le sue dimissioni con la volontà di non gravare con la sua vicenda personale sulle sorti e sull’immagine di Pizzo, pur nella consapevolezza di non aver commesso i reati che gli vengono imputati e con la convinzione di doversi difendere nell’ambito del processo in cui è coinvolto, rispettandone tutte le regole.
«Un vero e proprio atto di amore nei confronti di Pizzo – rimarcano i legali. La sua lettera e le sue dichiarazioni esprimono razionalità, competenza amministrativa e trasporto emotivo, del Sindaco e dell’uomo chiamato ad affrontare la più difficile delle prove».
22 Dicembre 2019 Redazione Calabria 7
“Certo che ho paura, ma la paura va addomesticata, bisogna imparare a dialogare con la morte.
Ho fatto una scelta precisa nel 1989 quando ci fu un attentato contro la mia fidanzata alla quale dissero che stava affianco ad un uomo morto.
Nel corso degli anni ho ricevuto molte minacce ma siamo uomini di Stato e vogliamo fare qualcosa per questa terra e per la nostra nazione”.
Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, intervistato da Maria Latella su SkyTg24 dopo il maxi blitz contro la ‘Ndrangheta dei giorni scorsi.
“E’ ovvio che la soffiata – continua Gratteri – è partita dagli addetti ai lavori.
Qualche idea la abbiamo, ci stiamo lavorando, la storia dirà se abbiamo ragione.
Certo non è partita dal barista qui in piazza”.
“La politica negli ultimi 20 anni si è indebolita tantissimo, lasciando aperti spazi di interlocuzione sociale che sono stati occupati dalla Ndrangheta.
Mediamente un politico è presente sul territorio 6/7 mesi prima delle elezioni, poi magari il giorno dopo che si vota cambia anche numero di telefono.
Mentre il capomafia è presente sul territorio 365 giorni l’anno, da risposte sbagliate e drogate di sottosviluppo, dipendenza e schiavismo, ma danno risposte in territori dove la disoccupazione a volte sfiora anche il 50%.
E’ la disperazione – conclude il procuratore – che spesso porta a rivolgersi alla ‘Ndrangheta”.
Il durissimo attacco al procuratore Nicola Gratteri riguardo la maxi operazione Rinascita Scott lanciato dalla parlamentare del Partito Democratico Enza Bruno Bossio non è passato sotto silenzio.
Ad intervenire, ribadendo la massima condivisione del lavoro del procuratore, sono i vertici del Partito democratico per i quali «il pensiero della Bruno Bossio non rappresenta quello della comunità del Partito Democratico della Calabria.
Ringraziamo Gratteri per il lavoro svolto e per aver inflitto alla ndrangheta un duro colpo».
A sostenerlo, nello specifico sono stati il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano e il responsabile Mezzogiorno della segreteria nazionale Nicola Oddati.
Per i due esponenti politici «i calabresi onesti e perbene gli sono grati e ci auguriamo che siano in tanti a raccogliere il suo appello ad occupare gli spazi che l’inchiesta ha liberato.
Ridurre migliaia di ore di lavoro, migliaia di pagine di una inchiesta ad un tentativo di bloccare Oliviero è offensivo nei confronti di chi ha lavorato alle indagini e di chi ha subito le imposizioni della malavita».
In conclusione, comunque Graziano e Oddati hanno ricordato concludendo che «il Pd già da mesi lavora per una Calabria nuova e libera.
Ora con Pippo Callipo vogliamo costruire, insieme, una stagione di sviluppo e crescita.
Chi vuole sbarrare la strada alla Lega e rompere i legami tra politica e criminalità, sbarrare la strada alla ndrangheta ha una possibilità»